la salita al piz lavarela è un’escursione che, se in possesso di un discreto allenamento, si può tranquillamente affrontare in giornata, partendo da capanna alpina… oppure da san cassiano attraverso forcella de medesc… tuttavia in quest’occasione ero in compagnia di mio padre e mia zia, un po’ a corto di gamba e fiato, perciò abbiamo deciso di spezzare l’itinerario in due giorni, salendo da cortina per la val de fanes e pernottando a malga fanes grande…
questo report comincia ai 1836 metri della località pantane, confine tra il parco delle dolomiti d’ampezzo e quello di fanes-sennes-braies… o, più prosaicamente, tra il veneto e l’alto adige… fino a qui, infatti, ci siamo arrivati in fuoristrada grazie al servizio jeep consentito dall’ente parco, il mattino presto e nel tardo pomeriggio (dopo le 17:00)… ah, le comodità…
... però un bel report del percorso lungo la parte bassa della valle l’ha fatto childerique l’anno scorso: http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=81567
arriviamo a cortina sotto un violento acquazzone e, al momento di salire a bordo della jeep, piove ancora… considerate le previsioni meteo non propriamente rosee, il morale non è alle stelle… eppure, quand’è il momento di mettersi in marcia gocciola appena, perciò ci avviamo fiduciosi… :INCD
dopo pochi minuti smette definitivamente di piovigginare e un timido sole comincia a farsi debolmente largo nel cielo ancora plumbeo…
alle nostre spalle si aprono i primi squarci d’azzurro e i gialli raggi rischiarano il forame…
sopra le nostre teste, invece, una pittoresca ed esile cascata precipita dalla parei de col bechei, ancora inzuppata dall’abbondante scroscio…
in questo tratto la mulattiera sale in modo molto graduale, costeggiando il corso del ru de fanes…
e, dopo una mezz’oretta di piacevole passeggiata, lo attraversa nei pressi di un bivio… a destra, un sentiero conduce in direzione del lago di limo e dell’omonimo passo, oltre il quale sorge l’ucia de fanes… a sinistra si prosegue verso i munt de gran fanes e la malga che da loro prende nome…
ancora pochi passi e si dischiudono le grandi visioni verso i pizes de ciampestrin e le conturines…
in breve si giunge in vista della malga, in posizione idilliaca al cospetto del valon bianco e delle cime di furcia rossa…
utia de gran fanes e col bechei
il tempo di sistemare le nostre cose nella camerata sottotetto ed è già ora di cenare con un ottimo piatto di uova-speck-patate… :semagna:... in serata l’azzurro prende nettamente il sopravvento sulle nubi e il sole ci regala anche una pallida enrosadira… :fotografo:
nutrito lo spirito con gli ultimi sguardi a quest’alpe incantata, non resta che rintanarsi per un giro di grappe e qualche mano a carte, tirando il più tardi possibile con la consapevolezza che tanto si dormirà ben poco…
il mattino dopo sveglia presto, colazione veloce (ma con del vero caffè preparato con la moka, incredibile! :buongiorno
e ci mettiamo in cammino di buon’ora per evitare il più possibile l’eventualità di beccarsi qualche temporale… imbocchiamo perciò la mulattiera – segnavia 11 – che attraversa tutto il gran plan in direzione dello ju dal’ega…
dopo poco s’incontra il bivio con il segnavia 17 per il valon bianco, le cime di furcia rossa e il bivacco della pace…
le padrone di casa sono già a spasso sui verdi prati del munt de gran fanes…
intanto, di fronte a noi comincia a vedersi l’ampio vallone del busc da stlu, al cui centro sale il sentiero noto come tru dolomieu e che occorre risalire per portarsi alla base del piz dles conturines e del piz lavarela…
eccoci allo ju dal’ega e al nostro crocevia… lasciamo la mulattiera e imbocchiamo il sentiero sulla destra che, nel primo tratto, corre in falsopiano tra mughi e prati…
pizes de ciampestrin
ora si sale più ripidamente, ma sempre su comodo sentiero…
man mano che ci allontaniamo dal fondovalle, alle nostre spalle spuntano le vette che fanno da corona alla conca ampezzana… tra queste, la prima è sempre lei, la croda rossa…
più si procede, più la mugheta lascia spazio a prati di un color verde smeraldo…
il mio sguardo è talmente rapito da ciò che ho di fronte, che quasi non mi accorgo di un camoscio che mi trotterella a pochi metri di distanza… quando riesco a prendere il telefono (la fotocamera me la sono dimenticata a casa anche questa volta :testone
si è ormai allontanato…
alle nostre spalle, ora sono visibili gran parte delle dolomiti di sesto…
mentre, dall’altro lato del vallone, un secondo compare scorrazza veloce e, a giudicare dal modo in cui mi soffia contro, anche abbastanza scocciato di vedere intrusi in casa sua…
valicato il primo dei numerosi spalti rocciosi che caratterizzano il vallone, ci s’imbatte nel piccolo, fiabesco lé de conturines, incastonato tra alte pareti…
verrebbe quasi voglia di sdraiarsi un po’ a oziare sulle sue sponde, se la strada non fosse ancora lunga… proseguiamo pertanto lungo il sentiero, sempre ben segnato, che si dirige ora sotto la piza parom…
ma come si fa a non voltarsi di nuovo ad ammirare il meraviglioso specchio d’acqua?
giunto sul lato destro del busc da stlu, il sentiero risale delle larghe cenge e laste inclinate…
l’ambiente è ora prettamente roccioso, selvaggio e solitario…
si è ormai in vista dell’ampia sella che separa il piz conturines e il piz lavarela…
dalla sella si spalancano fantastici panorami sulla val badia, il sella, il sassolungo, il gran vernel e la marmolada…
la traccia, ora meno marcata ma sempre evidente, si biforca… a sud, il sentiero tru dolomieu prosegue verso la vetta del piz conturines, con anche un breve tratto attrezzato… a nord si sale invece a zig-zag in direzione del piz lavarela…
per poi proseguire lungo una bella cengia, non troppo esposta…
aggirato lo spigolo alla fine della cengia, è finalmente possibile vedere le due distinte punte che costituiscono la sommità del piz lavarela…
si risale il pendio e un breve canalino di rocce rossastre…
pervenendo così alla forcella divisoria tra le due cime… a sinistra è già visibile la punta sud-ovest, leggermente più bassa…
di fronte, il maestoso ambiente dell’alpe di pices fanes con, in basso tra le nubi, forcella de medesc…
alle nostre spalle, il piz conturines…
per accedere alla vetta principale, quella nord-est, occorre percorrere ancora una breve cresta rocciosa…
lungo la cresta si trova anche un vecchio chiodo…
ancora pochi passi…
eccoci arrivati! purtroppo, il grandioso scenario è parzialmente disturbato dalle nubi, che si sono fatte sempre più presenti con il trascorrere della mattinata…
nel frattempo, stiamo per essere raggiunti da alcuni altri escursionisti, saliti da forcella de medesc…
il cielo si sta coprendo, è già ora di scendere… non prima però di aver fatto una veloce capatina alla cima sud-ovest… per raggiungerla, occorre superare qualche passaggio facile ma un po’ esposto…
la cima nord-est è già coperta…
non ne bastava una, di croce?
scorci vertiginosi
effettivamente, spesso alcuni passaggi fanno più impressione nel vederli da lontano che non trovandocisi sopra…
per scendere si segue lo stesso percorso di salita… un po’ per questo motivo, un po’ per non perdere tempo in ottica meteo, non ho fatto molte altre foto… ma qualcuna sì, come ad esempio un’altra veduta del lé de conturines, con panoramica su taburlo e valon bianco e, sullo sfondo, le dolomiti di sesto… al centro della foto, poco distinguibili, le tre cime di lavaredo…
abbandonato l’aspro ambiente del busc da stlu (e rincontrati gli scontrosi esemplari di rupicapra), si fa ritorno tra i bucolici prati del gran plan…
un ultimo sguardo al nostro vallone…
e ci rimettiamo nella mulattiera che, tra le altre cose, è anche parte dell’alta via n. 1…
il cielo è sempre più minaccioso e, infatti, non facciamo in tempo a rientrare all’ucia de gran fanes prima di essere raggiunti da una finissima pioggerella… che però aumenta sempre più d’intensità… tanto vale rintanarsi in malga per un buon piatto di kaiserschmarren… attendendo che spiova…
ioggia:
cosa che però tarda ad avvenire… non resta che indossare nuovamente la giacca, salutare il nostro “campo base”…
e avviarsi lungo la strada già percorsa il giorno prima…
questa volta però niente jeep, si scarpina fino a valle… smette di piovere proprio quando transitiamo nei pressi del ponte outo, perciò ne approfitto per scattare qualche foto allo spettacolare canyon scavato dal ru de fanes…
ancora qualche km e si è a pian de loa e al parcheggio del centro visitatori…
onestamente, lette le previsioni meteo, avevamo ben poche speranze di riuscire a completare il giro prefissato… invece siamo stati fortunati e ci siamo potuti godere 24 ore intense in un ambiente favoloso…
qui sotto la mappa del percorso… in totale sono circa 27 km con un dislivello positivo di poco superiore ai 1200 metri, di cui circa 950 il secondo giorno… la cosa più faticosa sono senz’altro i 1700 metri di discesa, ma nel complesso non è un itinerario particolarmente impegnativo, anche sotto l’aspetto tecnico: è quasi tutto sentiero tranne un paio di passaggi di 1° grado alla fine…
questo report comincia ai 1836 metri della località pantane, confine tra il parco delle dolomiti d’ampezzo e quello di fanes-sennes-braies… o, più prosaicamente, tra il veneto e l’alto adige… fino a qui, infatti, ci siamo arrivati in fuoristrada grazie al servizio jeep consentito dall’ente parco, il mattino presto e nel tardo pomeriggio (dopo le 17:00)… ah, le comodità…

arriviamo a cortina sotto un violento acquazzone e, al momento di salire a bordo della jeep, piove ancora… considerate le previsioni meteo non propriamente rosee, il morale non è alle stelle… eppure, quand’è il momento di mettersi in marcia gocciola appena, perciò ci avviamo fiduciosi… :INCD

dopo pochi minuti smette definitivamente di piovigginare e un timido sole comincia a farsi debolmente largo nel cielo ancora plumbeo…

alle nostre spalle si aprono i primi squarci d’azzurro e i gialli raggi rischiarano il forame…

sopra le nostre teste, invece, una pittoresca ed esile cascata precipita dalla parei de col bechei, ancora inzuppata dall’abbondante scroscio…

in questo tratto la mulattiera sale in modo molto graduale, costeggiando il corso del ru de fanes…

e, dopo una mezz’oretta di piacevole passeggiata, lo attraversa nei pressi di un bivio… a destra, un sentiero conduce in direzione del lago di limo e dell’omonimo passo, oltre il quale sorge l’ucia de fanes… a sinistra si prosegue verso i munt de gran fanes e la malga che da loro prende nome…

ancora pochi passi e si dischiudono le grandi visioni verso i pizes de ciampestrin e le conturines…

in breve si giunge in vista della malga, in posizione idilliaca al cospetto del valon bianco e delle cime di furcia rossa…


utia de gran fanes e col bechei

il tempo di sistemare le nostre cose nella camerata sottotetto ed è già ora di cenare con un ottimo piatto di uova-speck-patate… :semagna:... in serata l’azzurro prende nettamente il sopravvento sulle nubi e il sole ci regala anche una pallida enrosadira… :fotografo:

nutrito lo spirito con gli ultimi sguardi a quest’alpe incantata, non resta che rintanarsi per un giro di grappe e qualche mano a carte, tirando il più tardi possibile con la consapevolezza che tanto si dormirà ben poco…
il mattino dopo sveglia presto, colazione veloce (ma con del vero caffè preparato con la moka, incredibile! :buongiorno


dopo poco s’incontra il bivio con il segnavia 17 per il valon bianco, le cime di furcia rossa e il bivacco della pace…

le padrone di casa sono già a spasso sui verdi prati del munt de gran fanes…


intanto, di fronte a noi comincia a vedersi l’ampio vallone del busc da stlu, al cui centro sale il sentiero noto come tru dolomieu e che occorre risalire per portarsi alla base del piz dles conturines e del piz lavarela…

eccoci allo ju dal’ega e al nostro crocevia… lasciamo la mulattiera e imbocchiamo il sentiero sulla destra che, nel primo tratto, corre in falsopiano tra mughi e prati…

pizes de ciampestrin

ora si sale più ripidamente, ma sempre su comodo sentiero…

man mano che ci allontaniamo dal fondovalle, alle nostre spalle spuntano le vette che fanno da corona alla conca ampezzana… tra queste, la prima è sempre lei, la croda rossa…


più si procede, più la mugheta lascia spazio a prati di un color verde smeraldo…

il mio sguardo è talmente rapito da ciò che ho di fronte, che quasi non mi accorgo di un camoscio che mi trotterella a pochi metri di distanza… quando riesco a prendere il telefono (la fotocamera me la sono dimenticata a casa anche questa volta :testone

alle nostre spalle, ora sono visibili gran parte delle dolomiti di sesto…

mentre, dall’altro lato del vallone, un secondo compare scorrazza veloce e, a giudicare dal modo in cui mi soffia contro, anche abbastanza scocciato di vedere intrusi in casa sua…

valicato il primo dei numerosi spalti rocciosi che caratterizzano il vallone, ci s’imbatte nel piccolo, fiabesco lé de conturines, incastonato tra alte pareti…


verrebbe quasi voglia di sdraiarsi un po’ a oziare sulle sue sponde, se la strada non fosse ancora lunga… proseguiamo pertanto lungo il sentiero, sempre ben segnato, che si dirige ora sotto la piza parom…

ma come si fa a non voltarsi di nuovo ad ammirare il meraviglioso specchio d’acqua?

giunto sul lato destro del busc da stlu, il sentiero risale delle larghe cenge e laste inclinate…

l’ambiente è ora prettamente roccioso, selvaggio e solitario…

si è ormai in vista dell’ampia sella che separa il piz conturines e il piz lavarela…

dalla sella si spalancano fantastici panorami sulla val badia, il sella, il sassolungo, il gran vernel e la marmolada…

la traccia, ora meno marcata ma sempre evidente, si biforca… a sud, il sentiero tru dolomieu prosegue verso la vetta del piz conturines, con anche un breve tratto attrezzato… a nord si sale invece a zig-zag in direzione del piz lavarela…

per poi proseguire lungo una bella cengia, non troppo esposta…

aggirato lo spigolo alla fine della cengia, è finalmente possibile vedere le due distinte punte che costituiscono la sommità del piz lavarela…

si risale il pendio e un breve canalino di rocce rossastre…

pervenendo così alla forcella divisoria tra le due cime… a sinistra è già visibile la punta sud-ovest, leggermente più bassa…

di fronte, il maestoso ambiente dell’alpe di pices fanes con, in basso tra le nubi, forcella de medesc…

alle nostre spalle, il piz conturines…

per accedere alla vetta principale, quella nord-est, occorre percorrere ancora una breve cresta rocciosa…

lungo la cresta si trova anche un vecchio chiodo…

ancora pochi passi…

eccoci arrivati! purtroppo, il grandioso scenario è parzialmente disturbato dalle nubi, che si sono fatte sempre più presenti con il trascorrere della mattinata…


nel frattempo, stiamo per essere raggiunti da alcuni altri escursionisti, saliti da forcella de medesc…

il cielo si sta coprendo, è già ora di scendere… non prima però di aver fatto una veloce capatina alla cima sud-ovest… per raggiungerla, occorre superare qualche passaggio facile ma un po’ esposto…

la cima nord-est è già coperta…

non ne bastava una, di croce?

scorci vertiginosi

effettivamente, spesso alcuni passaggi fanno più impressione nel vederli da lontano che non trovandocisi sopra…

per scendere si segue lo stesso percorso di salita… un po’ per questo motivo, un po’ per non perdere tempo in ottica meteo, non ho fatto molte altre foto… ma qualcuna sì, come ad esempio un’altra veduta del lé de conturines, con panoramica su taburlo e valon bianco e, sullo sfondo, le dolomiti di sesto… al centro della foto, poco distinguibili, le tre cime di lavaredo…

abbandonato l’aspro ambiente del busc da stlu (e rincontrati gli scontrosi esemplari di rupicapra), si fa ritorno tra i bucolici prati del gran plan…

un ultimo sguardo al nostro vallone…

e ci rimettiamo nella mulattiera che, tra le altre cose, è anche parte dell’alta via n. 1…

il cielo è sempre più minaccioso e, infatti, non facciamo in tempo a rientrare all’ucia de gran fanes prima di essere raggiunti da una finissima pioggerella… che però aumenta sempre più d’intensità… tanto vale rintanarsi in malga per un buon piatto di kaiserschmarren… attendendo che spiova…

cosa che però tarda ad avvenire… non resta che indossare nuovamente la giacca, salutare il nostro “campo base”…

e avviarsi lungo la strada già percorsa il giorno prima…

questa volta però niente jeep, si scarpina fino a valle… smette di piovere proprio quando transitiamo nei pressi del ponte outo, perciò ne approfitto per scattare qualche foto allo spettacolare canyon scavato dal ru de fanes…

ancora qualche km e si è a pian de loa e al parcheggio del centro visitatori…
onestamente, lette le previsioni meteo, avevamo ben poche speranze di riuscire a completare il giro prefissato… invece siamo stati fortunati e ci siamo potuti godere 24 ore intense in un ambiente favoloso…
qui sotto la mappa del percorso… in totale sono circa 27 km con un dislivello positivo di poco superiore ai 1200 metri, di cui circa 950 il secondo giorno… la cosa più faticosa sono senz’altro i 1700 metri di discesa, ma nel complesso non è un itinerario particolarmente impegnativo, anche sotto l’aspetto tecnico: è quasi tutto sentiero tranne un paio di passaggi di 1° grado alla fine…
