Numerose sono le correlazioni spurie in cui ci si può imbattere lungo il proprio percorso di ricerca.
Numerosi gli studiosi che si sono lasciati ammaliare dal fascino del dato che si muove in sincrono, dalle serie di puntini sul grafico che vanno armoniosamente aumentando o diminuendo.
Difficile e ingrato è il compito che questo lavoro si è prefissato: scoprire se vi sia effettivamente un nesso di causalità fra il fatto che tre notori scialpinisti (ericach, @Fabio , @Pizz ) siano riusciti, dopo anni di mancati incontri, a combinare una gita tutti assieme, e il fatto che la gita si sia svolta in condizioni difficilmente eguagliabili.
Quesito
Dati tre sciatori e conosciute le condizioni di gita che le varie permutazioni fino ad ora attestate hanno generato, lo studio, coadiuvato da modelli statistici complessi e sistemi di machine learning, ha elaborato una previsione della qualità della gita per la permutazione inedita.
Tabella1: riassunto delle combinazioni fino ad oggi verificatesi, utilizzate per allenare gli algoritmi.
Previsione dell’algoritmo.
Dati alla mano (vedi tabella 1), il sofisticato algoritmo di Machine Learning elaborato dalla F.M.R.U (Free Minchia Raider University), dopo ore di computazione, ha dato la seguente previsione: gita piacevole, condizioni medio buone, buon divertimento.
L’unione dei tre scialpinisti è sicuramente un fatto insolito: si prevede una amplificazione della qualità media delle gite solitamente portate a termine dai tre.
Controllo della previsione.
Ore 8.45
La giornata sembra migliore di quanto facessero presagire le previsioni meteo.
Un po’ di nuvole alte, ma tutto sommato meglio della temuta pioggia fino a 1600m. Temperatura medio alta per la stagione.
I tre si riuniscono e, davanti a un cappuccino, optano per una gita facile, ma dal ricco panorama.
“Andiamo a fare Iuribrutto, da Sud, dai: è facile, si vedono le Pale, la sciata potrebbe anche essere decente”.
“Andiamo su con calma, che io non sono tanto in forma e tanto non abbiamo fretta”.
“Dai che magari, vista la quota, non ha fatto troppa pioggia lassù”
Ore 09.40
Si parte. La cima è velata da una nuvola, ma potrebbe arrivare una schiarita da un momento all’altro.
L’inedita compagnia si incammina e, nonostante la qualità della neve a questa quota non sia il massimo, non si perde d’animo.
“Sarà comunque una bella gita!”
“Sopra sarò meglio la neve.”
“Poi apre, vedrete!”
Ore 10
Dissertando di psicologia, di antropologia e di convenzioni sociali, i tre guadagnano quota.
Il bosco lascia spazio ad un’ampia valletta: la compagnia procede senza grossi intoppi, rilevando solo che il cielo sta un po’ chiudendosi.
“Vabbè, vedremo un po’ meno panorama scendendo.”
Ora 10.40
Pizz, disquisendo ora un po’ meno di antropologia culturale, comincia a lamentare un po’ di fastidio dato dalla scarsa visibilità. Ancora non sa che ha fatto 400m in un’ora.
La parte più “insidiosa” della salita è passata, ma il velo di grigio comincia a diffondersi.
“Massì, dai, proviamo ad andare avanti, si vede ancora, poi magari apre”.
Ore 11
Comincia ad arrivare il Nulla.
Un velo di nebbia avvolge i nostri tre. La visibilità non è alta, ma se si resta tutti assieme il white out è scongiurato.
Per l’occasione, Fabio scala una marcia, sorpassa i pochi altri gitanti e viene inghiottito dal grigiume, never to be seen again.
In fondo, il puntino scuro: Fabio che ingrana la quinta e parte.
Ore 11.10
Ericach, immersa nel grigio, consapevole che non avrebbe retto il ritmo di Fabio, si ferma e aspetta il buon Pizz, che avanza provato dalla nausea.
“Ho pensato che se ti aspettavo, magari avevi un punto di riferimento e ti dava meno fastidio tutto sto grigio”.
“Adesso vomito, ma grazie del pensiero.”
Ore 11.45
Il momento migliore di tutta la giornata! E’ tutto bianco. TUTTO.
No, non c'era nulla davanti alla fotocamera. C'era Il Nulla.
La grandissima scelta stilistica del Pizz di comprarsi gli sci bianchi da ora i suoi migliori frutti.
Fabio è probabilmente già in cima, il duo ericach+Pizz avvolto nel Nulla sfodera l’artiglieria pesante: GPS e avanti di navigazione strumentale.
“Siamo troppo a destra. Dai che mancano 150m. Ancora un pelo a sinistra. Dai che arriviamo. Un po’ più di là.
Dove **** sarà la cim…Oh, tu guarda! Siamo arrivati!”
Ovviamente, soffia una bora gelida: i nostri tre non avranno mica pensato di togliere le pelli senza soffrire?
Fabio che finge che il vento non gli stesse tagliando le orecchie, nonostante il berretto
Ore 12.15
Per controbilanciare il piacere di trovare neve tutto sommato sciabile, la nebbia rimane bassa e fitta.
Si perde quota sperando in una schiarita.
Ore 12.10
“Eccolo, eccolo! Il cielo! E’ azzurro! Dai che si è aperto!!!!
Che bello, finalmente possiamo goderci la…nevaccia che adesso abbiamo sotto gli sci.”
Ah, si, certo, ovviamente la schiarita dura 3’ netti, non un secondo di più.
Ore 12.20
I nostri tre sono ormai alle soglie del boschetto, solitamente promessa di sciata divertente e allegra. Per l’occasione la traccia è stata trasformata dai numerosi passaggi degli sciatori precedenti in una pista gelata, con radici e rami che spuntano in ogni dove, curve cieche e dossi.
Sciata di sopravvivenza fino all’auto.
Ore 12.40
I nostri si congratulano l’un l’altro per la meravigliosa gita, le condizioni difficilmente eguagliabili e la qualità della sciata.
Pizz scopre che ha fatto 400m di dislivello in un’ora e si fuma una cicca per riprendersi dallo choc, redarguendo con la compostezza che lo contraddistingue i compagni di gita.
Conclusioni
Si rileva l’impossibilità di stabilire se vi sia non solo una correlazione, ma un effettivo rapporto di causazione tra l’ineguagliabile qualità della giornata e il raro incontro dei tre sciatori.
Ai fini di sciogliere il dubbio si raccomanda ai tre di programmare una ulteriore gita, così da fornire ulteriore materiale per i test. A loro rischio e pericolo.
-------------
Si sente che è da molto che non prendo in mano una tastiera.
Passaggi legnosi, cambi di stile, poca coerenza nel registro. E’ vero: ho scritto di meglio, MA… Ma domenica, mentre rientravo con l’auto da questa piccola avventura avevo il forte desiderio di scriverne.
Sentivo le parole che si facevano largo, la testa leggera che viaggiava in ipotetici report. Ed è stato bello, perché negli ultimi anni le parole mi sono sfuggite. Sempre meno, sempre più rigide, meno cariche di emozioni. Non le ho nutrite, non le ho portate abbastanza spesso a vedere cose nuove, ad avere paura, a provarci e riuscire, a meravigliarsi. Senza vita dentro, le parole rimangono vuote.
E’ stato bello, quindi, ritrovare il desiderio di far correre le dita sulla tastiera, di raccontare e condividere.
E’ stato bello ritrovarmi un sorriso stampato in volto e la felicità fra i pensieri.
E' stato bello essere là, ad amplificare la capacitò di Fabio e Pizz di trovare condizioni impareggiabili, a sentire sciocchezze, a dirne altre e a stare in silenzio, in fila, piccoli puntini persi dentro l'universo.
Numerosi gli studiosi che si sono lasciati ammaliare dal fascino del dato che si muove in sincrono, dalle serie di puntini sul grafico che vanno armoniosamente aumentando o diminuendo.
Difficile e ingrato è il compito che questo lavoro si è prefissato: scoprire se vi sia effettivamente un nesso di causalità fra il fatto che tre notori scialpinisti (ericach, @Fabio , @Pizz ) siano riusciti, dopo anni di mancati incontri, a combinare una gita tutti assieme, e il fatto che la gita si sia svolta in condizioni difficilmente eguagliabili.
Quesito
Dati tre sciatori e conosciute le condizioni di gita che le varie permutazioni fino ad ora attestate hanno generato, lo studio, coadiuvato da modelli statistici complessi e sistemi di machine learning, ha elaborato una previsione della qualità della gita per la permutazione inedita.
Tabella1: riassunto delle combinazioni fino ad oggi verificatesi, utilizzate per allenare gli algoritmi.
Combinazione | Esito Gita | Affidabilità Campione Statistico |
Pizz+Fabio | Gli annali raccontano di gite svolte sul crostone anche con metrate di polvere nei dintorni. Numerose sono le vette conquistate solo a suon di bestemmie e forza di volontà. Innumerevoli le imprecazioni lanciate ravanando nei peggiori mugheti delle dolomiti. | La coppia è ormai storica e consolidata. La base dati è ricca e affidabile. |
ericach+Fabio | “Con l*i ho sempre fatto belle gite!” è stato pronunciato, praticamente all’unisono, dai due sciatori durante l’aperitivo post GOM24. I dati a nostra disposizione supportano l’affermazione. | Accoppiata che ha portato a termine una decina di escursioni. Base dati piccola, ma affidabile. |
ericach+Pizz | Grandiosa uscita al Cornetto di Folgaria, in anni ormai lontani. Neve decente, sciata divertente. | Base dati minima, scarsamente affidabile dal punto di vista statistico. |
Previsione dell’algoritmo.
Dati alla mano (vedi tabella 1), il sofisticato algoritmo di Machine Learning elaborato dalla F.M.R.U (Free Minchia Raider University), dopo ore di computazione, ha dato la seguente previsione: gita piacevole, condizioni medio buone, buon divertimento.
L’unione dei tre scialpinisti è sicuramente un fatto insolito: si prevede una amplificazione della qualità media delle gite solitamente portate a termine dai tre.
Controllo della previsione.
Ore 8.45
La giornata sembra migliore di quanto facessero presagire le previsioni meteo.
Un po’ di nuvole alte, ma tutto sommato meglio della temuta pioggia fino a 1600m. Temperatura medio alta per la stagione.
I tre si riuniscono e, davanti a un cappuccino, optano per una gita facile, ma dal ricco panorama.
“Andiamo a fare Iuribrutto, da Sud, dai: è facile, si vedono le Pale, la sciata potrebbe anche essere decente”.
“Andiamo su con calma, che io non sono tanto in forma e tanto non abbiamo fretta”.
“Dai che magari, vista la quota, non ha fatto troppa pioggia lassù”
Ore 09.40
Si parte. La cima è velata da una nuvola, ma potrebbe arrivare una schiarita da un momento all’altro.
L’inedita compagnia si incammina e, nonostante la qualità della neve a questa quota non sia il massimo, non si perde d’animo.
“Sarà comunque una bella gita!”
“Sopra sarò meglio la neve.”
“Poi apre, vedrete!”
Ore 10
Dissertando di psicologia, di antropologia e di convenzioni sociali, i tre guadagnano quota.
Il bosco lascia spazio ad un’ampia valletta: la compagnia procede senza grossi intoppi, rilevando solo che il cielo sta un po’ chiudendosi.
“Vabbè, vedremo un po’ meno panorama scendendo.”
Ora 10.40
Pizz, disquisendo ora un po’ meno di antropologia culturale, comincia a lamentare un po’ di fastidio dato dalla scarsa visibilità. Ancora non sa che ha fatto 400m in un’ora.
La parte più “insidiosa” della salita è passata, ma il velo di grigio comincia a diffondersi.
“Massì, dai, proviamo ad andare avanti, si vede ancora, poi magari apre”.
Ore 11
Comincia ad arrivare il Nulla.
Un velo di nebbia avvolge i nostri tre. La visibilità non è alta, ma se si resta tutti assieme il white out è scongiurato.
Per l’occasione, Fabio scala una marcia, sorpassa i pochi altri gitanti e viene inghiottito dal grigiume, never to be seen again.
In fondo, il puntino scuro: Fabio che ingrana la quinta e parte.
Ore 11.10
Ericach, immersa nel grigio, consapevole che non avrebbe retto il ritmo di Fabio, si ferma e aspetta il buon Pizz, che avanza provato dalla nausea.
“Ho pensato che se ti aspettavo, magari avevi un punto di riferimento e ti dava meno fastidio tutto sto grigio”.
“Adesso vomito, ma grazie del pensiero.”
Ore 11.45
Il momento migliore di tutta la giornata! E’ tutto bianco. TUTTO.
No, non c'era nulla davanti alla fotocamera. C'era Il Nulla.
La grandissima scelta stilistica del Pizz di comprarsi gli sci bianchi da ora i suoi migliori frutti.
Fabio è probabilmente già in cima, il duo ericach+Pizz avvolto nel Nulla sfodera l’artiglieria pesante: GPS e avanti di navigazione strumentale.
“Siamo troppo a destra. Dai che mancano 150m. Ancora un pelo a sinistra. Dai che arriviamo. Un po’ più di là.
Dove **** sarà la cim…Oh, tu guarda! Siamo arrivati!”
Ovviamente, soffia una bora gelida: i nostri tre non avranno mica pensato di togliere le pelli senza soffrire?
Fabio che finge che il vento non gli stesse tagliando le orecchie, nonostante il berretto
Ore 12.15
Per controbilanciare il piacere di trovare neve tutto sommato sciabile, la nebbia rimane bassa e fitta.
Si perde quota sperando in una schiarita.
Ore 12.10
“Eccolo, eccolo! Il cielo! E’ azzurro! Dai che si è aperto!!!!
Che bello, finalmente possiamo goderci la…nevaccia che adesso abbiamo sotto gli sci.”
Ah, si, certo, ovviamente la schiarita dura 3’ netti, non un secondo di più.
Ore 12.20
I nostri tre sono ormai alle soglie del boschetto, solitamente promessa di sciata divertente e allegra. Per l’occasione la traccia è stata trasformata dai numerosi passaggi degli sciatori precedenti in una pista gelata, con radici e rami che spuntano in ogni dove, curve cieche e dossi.
Sciata di sopravvivenza fino all’auto.
Ore 12.40
I nostri si congratulano l’un l’altro per la meravigliosa gita, le condizioni difficilmente eguagliabili e la qualità della sciata.
Pizz scopre che ha fatto 400m di dislivello in un’ora e si fuma una cicca per riprendersi dallo choc, redarguendo con la compostezza che lo contraddistingue i compagni di gita.
Conclusioni
Si rileva l’impossibilità di stabilire se vi sia non solo una correlazione, ma un effettivo rapporto di causazione tra l’ineguagliabile qualità della giornata e il raro incontro dei tre sciatori.
Ai fini di sciogliere il dubbio si raccomanda ai tre di programmare una ulteriore gita, così da fornire ulteriore materiale per i test. A loro rischio e pericolo.
-------------
Si sente che è da molto che non prendo in mano una tastiera.
Passaggi legnosi, cambi di stile, poca coerenza nel registro. E’ vero: ho scritto di meglio, MA… Ma domenica, mentre rientravo con l’auto da questa piccola avventura avevo il forte desiderio di scriverne.
Sentivo le parole che si facevano largo, la testa leggera che viaggiava in ipotetici report. Ed è stato bello, perché negli ultimi anni le parole mi sono sfuggite. Sempre meno, sempre più rigide, meno cariche di emozioni. Non le ho nutrite, non le ho portate abbastanza spesso a vedere cose nuove, ad avere paura, a provarci e riuscire, a meravigliarsi. Senza vita dentro, le parole rimangono vuote.
E’ stato bello, quindi, ritrovare il desiderio di far correre le dita sulla tastiera, di raccontare e condividere.
E’ stato bello ritrovarmi un sorriso stampato in volto e la felicità fra i pensieri.
E' stato bello essere là, ad amplificare la capacitò di Fabio e Pizz di trovare condizioni impareggiabili, a sentire sciocchezze, a dirne altre e a stare in silenzio, in fila, piccoli puntini persi dentro l'universo.