rbodini
Well-known member
Eccomi a voi con un nuovo episodio di quella che @zobo ha battezzato “La biennale della powder” , ovvero il viaggio che ogni due anni faccio con il mio amico Justin in cerca di polvere e discese interessanti.
Per chi fosse interessato, qui c'è un riassunto delle puntate precedenti:
2012: https://www.skiforum.it/board/index.php?threads/60752/
2014: https://www.skiforum.it/board/index.php?threads/75629/
2016: https://www.skiforum.it/board/index.php?threads/84228/
2018: Viaggio interrotto causa incidente
2020: Viaggio annullato causa COVID
2022: https://www.skiforum.it/board/index.php?threads/98078/
PROLOGO
Marzo 2022: tornando in macchina dal Wyoming, con le gambe ancora cotte dai 4 giorni su Mount Moran, io e Justin cominciamo a fantasticare sul prossimo viaggio. L’anno, ovviamente, sarà il 2024. E la meta? Una su tutte si fa subito strada nelle nostre menti: la Norvegia. Discese a picco sul mare, montagne aguzze come piace a noi, il fascino del Circolo Polare Artico… Restano solo da mettere in fila quelle 257 variabili tra soldi, famiglia, lavoro, salute, ecc. e poi ci siamo.
Fatto sta che miracolosamente anche questa volta gli astri si allineano, le mogli decidono che tutto sommato il divorzio non ne vale la pena, ed eccoci qua. Resta solo da definire la meta precisa: Lofoten o Lyngen Alps? Lofoten forse più spettacolari e pittoresche, Lyngen più varie dal punto di vista sciistico e con maggiori probabilità di trovare bella neve. Nel dubbio prenotiamo il volo su Tromso e auto a noleggio, con l’idea di vedere un po’ come si mette la stagione prima di fare la scelta definitiva.
Alla fine visto l’andazzo meteorologico la scelta cade su Lyngen. Le Lofoten ci paiono troppo a rischio nella seconda metà di marzo. Sembra assurdo visto che parliamo di zone a nord del circolo polare artico ma purtroppo è così. Anzi, anche da Lyngen ci arrivano notizie non proprio confortanti, di condizioni primaverili, scaldate con pioggia e altre amenità. E’ quindi con aspettative relativamente basse che partiamo, io dall’Italia e Justin dagli Stati Uniti, con appuntamento a Tromso la sera del 12 marzo.
Abbiamo preso una casetta in affitto per la settimana in posizione strategica vicino a Lyngseidet, di gran lunga la sistemazione più lussuosa di tutti i nostri viaggi di sci. Si vede che stiamo invecchiando…
Per quanto riguarda lo sci invece l’idea è di alternare giornate da soli e giornate con guida con cui fare cose un po’ più osé. Visto che ci siamo mossi tardino finiamo per prenotare tre giorni con tre guide diverse, cosa che in realtà si rivelerà molto istruttiva perché ciascuna ha un suo stile e da ciascuna abbiamo imparato cose diverse. Fatto sta che la sera del 12 marzo dopo 2 ore di viaggio ci installiamo nella nostra casetta pronti per quello che verrà.
DAY 1: Oksehogget
E la prima cosa che viene è questa, per partire con la giusta gradualità:
Oksehogget couloir, nella zona del Tamok, a sud di Lyngen. La nostra guida è Merrick Johnston, super personaggio originaria dell’Alaska (ha scalato il Denali a 12 anni, giusto per darvi un’idea) e una delle pochissime donne guida e proprietaria della propria agenzia. Merrick ha sciato con Justin il giorno prima che arrivassi io e ci invita ad unirci a lei e due snowboarder con cui va a fare l’Oksehogget il giorno successivo. Non ce lo facciamo dire due volte e prepariamo l’attrezzatura da arrampicata visto che per accedere al canale sarà necessaria una calata.
Il viaggio di circa un’ora di macchina da casa nostra è la prima occasione per dare un’occhiata ai panorami incredibili che ci circondano.
Dopo un veloce controllo dell’attrezzatura si parte con cielo leggermente velato e aria pungente. La salita non è particolarmente impegnativa tranne un breve tratto all’inizio dove c’è da passare una balza ripida con neve piuttosto dura. Impariamo presto che i rampant qui non sono l’ultima spiaggia ma un attrezzo di prima necessità, soprattutto nella parte bassa delle montagne dove è più facile trovare neve dura o ghiaccio.
Foto
Da qui non si vede il mare ma le montagne intorno compensano ampiamente.
Man mano che saliamo la vista spazia sempre di più, fino ad arrivare sopra al canale.
A questo punto Merrick prepara la calata e butta un occhio alle condizioni: buone notizie, il canale è messo bene e si può procedere!
Nel frattempo Szymon, uno dei due snowboarder, tira fuori un drone e fa qualche ripresa davvero spettacolare.
Fare calate in gruppi così numerosi vuol dire metterci un sacco di tempo, e infatti ci vuole un bel po’ fino a che siamo tutti nel canale. Io ho l’”onore” di chiudere il gruppo in quanto più esperto, e per ingannare l’attesa faccio foto a tutti.
Dopo la calata il primo pezzo di canale è davvero in piedi e anche abbastanza “magro”, quindi disarrampichiamo per un pezzettino e poi un po’ di scaletta fino a superare una strettoia con alcune rocce un po’ infide.
Passato questo tratto si può finalmente cominciare a sciare per davvero. La neve è bella e si possono concatenare un po’ di curve. Usciti dal canale ci tocca aspettare un po’ perchè uno dei due snowboarder è andato in crisi e ci sta mettendo parecchio a uscire, accompagnato passo passo da Merrick. Il povero Justin, che era rimasto su a chiudere il gruppo, si gela le chiappe aspettando che venga il suo turno.
Il bello è che poi ci aspetta una bellissima sciata sui pendii sotto il canale alla luce del tramonto, fino al caratteristico boschetto finale.
La sera dopo essere tornati a casa approfittiamo del cielo sereno e usciamo a goderci lo spettacolo dell’aurora boreale. Come primo giorno non c’è male…
CONTINUA...
Per chi fosse interessato, qui c'è un riassunto delle puntate precedenti:
2012: https://www.skiforum.it/board/index.php?threads/60752/
2014: https://www.skiforum.it/board/index.php?threads/75629/
2016: https://www.skiforum.it/board/index.php?threads/84228/
2018: Viaggio interrotto causa incidente
2020: Viaggio annullato causa COVID
2022: https://www.skiforum.it/board/index.php?threads/98078/
PROLOGO
Marzo 2022: tornando in macchina dal Wyoming, con le gambe ancora cotte dai 4 giorni su Mount Moran, io e Justin cominciamo a fantasticare sul prossimo viaggio. L’anno, ovviamente, sarà il 2024. E la meta? Una su tutte si fa subito strada nelle nostre menti: la Norvegia. Discese a picco sul mare, montagne aguzze come piace a noi, il fascino del Circolo Polare Artico… Restano solo da mettere in fila quelle 257 variabili tra soldi, famiglia, lavoro, salute, ecc. e poi ci siamo.
Fatto sta che miracolosamente anche questa volta gli astri si allineano, le mogli decidono che tutto sommato il divorzio non ne vale la pena, ed eccoci qua. Resta solo da definire la meta precisa: Lofoten o Lyngen Alps? Lofoten forse più spettacolari e pittoresche, Lyngen più varie dal punto di vista sciistico e con maggiori probabilità di trovare bella neve. Nel dubbio prenotiamo il volo su Tromso e auto a noleggio, con l’idea di vedere un po’ come si mette la stagione prima di fare la scelta definitiva.
Alla fine visto l’andazzo meteorologico la scelta cade su Lyngen. Le Lofoten ci paiono troppo a rischio nella seconda metà di marzo. Sembra assurdo visto che parliamo di zone a nord del circolo polare artico ma purtroppo è così. Anzi, anche da Lyngen ci arrivano notizie non proprio confortanti, di condizioni primaverili, scaldate con pioggia e altre amenità. E’ quindi con aspettative relativamente basse che partiamo, io dall’Italia e Justin dagli Stati Uniti, con appuntamento a Tromso la sera del 12 marzo.
Abbiamo preso una casetta in affitto per la settimana in posizione strategica vicino a Lyngseidet, di gran lunga la sistemazione più lussuosa di tutti i nostri viaggi di sci. Si vede che stiamo invecchiando…
Per quanto riguarda lo sci invece l’idea è di alternare giornate da soli e giornate con guida con cui fare cose un po’ più osé. Visto che ci siamo mossi tardino finiamo per prenotare tre giorni con tre guide diverse, cosa che in realtà si rivelerà molto istruttiva perché ciascuna ha un suo stile e da ciascuna abbiamo imparato cose diverse. Fatto sta che la sera del 12 marzo dopo 2 ore di viaggio ci installiamo nella nostra casetta pronti per quello che verrà.
DAY 1: Oksehogget
E la prima cosa che viene è questa, per partire con la giusta gradualità:
Oksehogget couloir, nella zona del Tamok, a sud di Lyngen. La nostra guida è Merrick Johnston, super personaggio originaria dell’Alaska (ha scalato il Denali a 12 anni, giusto per darvi un’idea) e una delle pochissime donne guida e proprietaria della propria agenzia. Merrick ha sciato con Justin il giorno prima che arrivassi io e ci invita ad unirci a lei e due snowboarder con cui va a fare l’Oksehogget il giorno successivo. Non ce lo facciamo dire due volte e prepariamo l’attrezzatura da arrampicata visto che per accedere al canale sarà necessaria una calata.
Il viaggio di circa un’ora di macchina da casa nostra è la prima occasione per dare un’occhiata ai panorami incredibili che ci circondano.
Dopo un veloce controllo dell’attrezzatura si parte con cielo leggermente velato e aria pungente. La salita non è particolarmente impegnativa tranne un breve tratto all’inizio dove c’è da passare una balza ripida con neve piuttosto dura. Impariamo presto che i rampant qui non sono l’ultima spiaggia ma un attrezzo di prima necessità, soprattutto nella parte bassa delle montagne dove è più facile trovare neve dura o ghiaccio.
Da qui non si vede il mare ma le montagne intorno compensano ampiamente.
Man mano che saliamo la vista spazia sempre di più, fino ad arrivare sopra al canale.
A questo punto Merrick prepara la calata e butta un occhio alle condizioni: buone notizie, il canale è messo bene e si può procedere!
Nel frattempo Szymon, uno dei due snowboarder, tira fuori un drone e fa qualche ripresa davvero spettacolare.
Fare calate in gruppi così numerosi vuol dire metterci un sacco di tempo, e infatti ci vuole un bel po’ fino a che siamo tutti nel canale. Io ho l’”onore” di chiudere il gruppo in quanto più esperto, e per ingannare l’attesa faccio foto a tutti.
Dopo la calata il primo pezzo di canale è davvero in piedi e anche abbastanza “magro”, quindi disarrampichiamo per un pezzettino e poi un po’ di scaletta fino a superare una strettoia con alcune rocce un po’ infide.
Passato questo tratto si può finalmente cominciare a sciare per davvero. La neve è bella e si possono concatenare un po’ di curve. Usciti dal canale ci tocca aspettare un po’ perchè uno dei due snowboarder è andato in crisi e ci sta mettendo parecchio a uscire, accompagnato passo passo da Merrick. Il povero Justin, che era rimasto su a chiudere il gruppo, si gela le chiappe aspettando che venga il suo turno.
Il bello è che poi ci aspetta una bellissima sciata sui pendii sotto il canale alla luce del tramonto, fino al caratteristico boschetto finale.
La sera dopo essere tornati a casa approfittiamo del cielo sereno e usciamo a goderci lo spettacolo dell’aurora boreale. Come primo giorno non c’è male…
CONTINUA...
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