Elogio del friulano

Ma il tramonto dei dialetti è colpa dell' asilo nido, che i nostri figli frequentano mentre iniziano a parlare. C'è un grosso spartiacque tra la generazione degli anni 70 e 80 che non hanno frequentato il nido e hanno imparato a parlare in famiglia e quella degli anni 90 e 2000 che generalmente hanno imparato a parlare al nido e non parlano il dialetto. Almeno questo è quello che credo succeda qua a Trieste
 
Io mi considero friulanofono ma penso che la koinè del friulano centrale a lungo andare ucciderà gli ultimi sussulti vitali del friulano fuori dalla provincia di UD (assieme ad altre iniziative un po' bislacche come i cartelli bilingue in città a PN e varie altre vicissitudini). Temi e problematiche già discusse da Zannier e individuabili anche nel destino che ebbero iniziative come l'"Academiuta" di Pasolini.

Ho fatto la magistrale a UD e ho fatto una vendemmia in prov. UD dove quindi ho affinato il friulano "standard" che parlo con piacere se posso.

La zona della pedemontana "pordenonese" è friulanofona. Nelle nostre zone nelle quali si possono includere tutti i paesi da Sarone a Montereale c'è sempre stato un friulano molto interessante (p.es. prime plurali in "on" che ha facilitato il mio trasferimento in terra bellunese) ma ammirevolmente ancora "nostro". Appi Frau e tutti i maggiori linguisti lo hanno studiato a lungo. Per chi ha voglia di un assaggio esiste online la rivista "L' Artugna" che presenta sempre resoconti interessanti e divertenti nella nostra parlata.

A meno di 10 km a sud tutti la chiamano "ciesa" ma in pedemontana è "glesia". Stessa cosa per molti altri termini che rimangono abbarbicati a certe radici pur "tradendo" fonemi ed elementi sintattici che effettivamente presentano similitudini con l'Alpago e il Bellunese.

Molti anni fa (ormai secondo me è troppo tardi) l'area di Udine invece di costruire "barriere" concettuali come il " di là da l'aghe" e altre gentilezze avrebbe dovuto spingere per un concetto di "Patria" che accogliesse anche chi non parlava la koinè e non era abbastanza "puro" per i loro standard. La ricchezza della lingua che risiedeva nelle sue bellissime differenze (a pag. 1 leggiamo Corona, per me l'ertano è arabo, ha bellissimi preziosismi che pur avendoci a che fare quotidianamente non imparerò mai) adesso è stata spianata a favore di una koinè fredda e impersonale che va bene per i cartelli stradali e le t shirt umoristiche.

Anche perché viviamo tempi a dir poco grami dove nemmeno per l'italiano c'è rispetto, figuriamoci per le lingue minoritarie. È una decadenza che riscontro anche in prov. di BL comunque.
 
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l'area di Udine invece di costruire "barriere" concettuali come il " di là da l'aghe"
ahah appeno ho letto "glesia", ho pensato "di là da l'aghe" :NNO da buon friulano doc
viviamo tempi a dir poco grami dove nemmeno per l'italiano c'è rispetto
questa è una considerazione che tocca un punto cruciale, senza contar le storpiature grammaticali, molte volte faccio finta di non capire o conoscere gli inglesismi inutili inseriti nei discorsi
 
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