[idee] Come classificare un percorso fuoripista?

Fabio

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Staff Forum
!!! - Discussione proposta da Billi

ciao

secondo me e' una buona domanda..
ovvero secondo me e' utile classificare i fuoripista un po' come le vie di arrampicata..ovviamente le condizioni della neve hanno una grande importanza ma comunque, a parita' di condizioni della neve, c'e' una bella differenza fra scendere dal sass pordoi al lupo bianco facendo la lasties o facendo l'holzer..avere una classificazione universalmente accettata servirebbe anche ad evitare incidenti e mi sembra che un po' manchi .. basta vedere su vari forum le discussioni e la divergenza di opinioni su quanto siano difficili la mezdi' o chesso' il marinelli..

il libro di tremolada una classificazione da 1 a 4 sci dove per esempio l'holzer ha 4 sci e la lasties 2.. secondo me e' buona ma un po' troppo rada..per esempio sia la lasties che la mezdi hanno due sci mentre secondo me la mezdi e' piu' difficile della lasties..
gli americani usano il d-system che potete guardare qui..


http://www.wildsnow.com/articles/ratings/ski-board-d-rating-system.html


la classificazione va da d0 a d23 e mi sembra troppo fine e troppo basata esclusivamente sulla pendenza ed il terreno, tralasciando altri fattori come la difficolta' di trovare la via di discesa..

ovviamente c'e' anche la classificazion da skialp che io trovo abbastanza utile ma anche quella un po' troppo rada ( a meno di non usare i + ed i - )

perche' non ci accordiamo su una scala di difficolta' europea da 1 a 10?
(oh magari la scala esiste gia' ed io non lo so e in qusto caso mi scuso..)
comunque tanto per iniziare do qualche esempio (molto soggettivo..)


d1 = Val Chedul

d2 = Vallee Blanche, Normale Gran paradiso

d3 = Toula, Val Lasties

d4 = Forcella Sassolungo sud

d5 = Val Mezdi, Forcella Pordoi

d6 = Val Setus

d7 = Val Scura

d8 = ?

d9 = ?

d10 = ?


ciao
f.
 
A prescindere da tutto, come può essere il Toula nello stesso gruppo della Val Lasties? Chi l'ha formulata le ha fatte o parla per sentito dire?
 
Ciao

siamo tutti d'accordo (penso) che la difficolta' di uno stesso fuoripista puo' variare molto a seconda delle condizioni della neve... ma il mio punto e' che ci sono dei parametri fissi di un fuoripista e.g pendenza, esposizione, lunghezza, larghezza, ostacoli naturali, difficolta' ad individuare il percorso che ne determinano la difficolta' (a parita' di condizioni di neve)..

per quanto riguarda le differenze nelle persone ovviamente cio' che e facile per un esperto puo' risultare difficile per un novello, il punto di una classificazione e' che dati due fuoripista x e y sia l'esperto che il novello si trovano d'accordo che x e' piu' difficle di y.. anyway..

riguardo alla lasties ed il toula le ho fatte entrambe diverse volte.. il toula ha piu' pendenza ma e' bello largo (ahhh l'ultima volta che l'ho fatto e' un po' di anni fa e c'era una powder da paura!!) , pero' essendo su ghiacciaio e' un ambiente da prendere con cautela
la lasties ha un paio di passaggi che con neve non buona possono risultare rognosi.. ma comunque e' una valutazione soggettiva e probabilmente se tu conosci i due itinerari meglio di me mi puoi correggere, ma questo e' esattamente il punto della discussione :D

ciao
 
IMHO

Toula: ambiente di alta montagna, quasi interamente su ghiacciaio con ampi crepacci. Da fare esclusivamente con ARVA, pala, sonda, casco e possibilmente (a volte obbligatoriamente) imbrago.

Val Lasties: In buone condizioni di neve discesa facile, in vallone nella prima ampia parte e in stradina quasi forzata nella seconda che porta alla strada. Con rischio valanghe basso discesa accessibile a molti.

Se io dovessi inserirle tra una difficoltà 1 e 10, presupponendo che non so che cosa è 10 (è incluso l'estremo? io propenderei sul no...) potremmo fare Val lasties 3 (unicamente per la distanza dagli impianti, se no sarebbe un 2 bello e buono) e Toula 5.
2 e 4 mi va bene lo stesso, era solo per mettere le distanze tra i due itinerari.

Se al 5 ci sta la Forcella Pordoi, allora il Toula sarebbe 8... :lol:
 
ciao


puccio resiste ogni classificazione :D , ma secondo me, specialmente quando esplori un posto nuovo, avere un indice di difficolta' e' utile..
sono d'accordo pero' che le classificazioni dovrebbero essere fatte da chi ha molta esperienza(e quindi ha visto tanti itinirerari con condizioni diverse) o mettendo insieme i pareri di tanti (il bello di skiforum e' che ti consente proprio questo)..


riguardo alla classificazione sarei ankio per ecludere l'estremo (anche se la definizione di estremo cambia col tempo) , io il 10 non l'ho messo perche' non ho esperienza su alte difficolta' ma apetto pareri dai piu' esperti..

sara' per la powder che cio' sempre trovato ma io il toula (e' un po' di anni che ci manco a dire il vero)
me lo ricordo come una discesa relativement tranquilla (d'accordo con arva pala e sonda ma quelli vanno portati ovunque..) comunque tengo conto dei suggerimenti di mac e propongo una scala rivista (sempre incompleta..)



d1 = Val Chedul

d2 = Val Lasties

d3 = Vallee Blanche, Normale Gran paradiso

d4 = Forcella Sassolungo sud, Forcella Pordoi

d5 = Toula, Val Mezdi

d6 = Val Setus

d7 = Val Scura

d8 = ?

d9 = ?

d10 = ?
 

.

Similmente alla bellezza di una donna...

Ragazzi, riproviamo a lanciare questa discussione potenzialmente molto interessante.

Allora, PREMESSA:
chi vuole scrivere che una classificazione è personale, che dipende dalle condizioni della neve, dalla temperatura, dalla giornata, dal livello di bravura di uno NON SCRIVA NULLA. Quelli sono aspetti di cui tutti siamo daccordo!

Qui si vorrebbe proporre idee per creare una classificazione di difficoltà dei vari fuoripista.
RIPETO: se reputi che non si possa fare perchè dipende dalla neve, etc etc. non scriverlo. Clicca indietro e leggi oltre.

L'idea lanciata da Billi è molto buona!

(per questo motivo ho cancellato molti messaggi di Puccio... in un topic in cui si propone di fare una classifica dei fuoripista, scrivere reiteratamente che non si può fare bla bla mi sembrava non buono... se hai da dirmi qualcosa fallo in MP).

Riporto da un altro topic:
Tutti siamo daccordo sul fatto che non si può classificare universalmente un FP. Però se ne possono dare dei parametri utili a capire cosa realmente è.

Anche per le Donne non è possibile stabilire quale sia la più bella, eppure ai concorsi una sola vince. Sicuramente a tutti non piacerà tantissimo e non per tutti non sarà la più bella però il fatto che abbia vinto ti permette di pensare che molto probabilmente è strafiga o giù di li.

Quindi una classificazione sulla difficoltà dei fuoripista non può esistere in senso universale ma può essere utile per capire e per ragionare sul cosa aspettarci da un itinerario.


Mi sono spiegato?

Fabio :D
 
questa valutazione l'ho presa paro paro da gulliver.it, non mi sembra male e mi pare chiara, che dite?
fa il doppio giudizio, difficoltà discesa + problematiche dovute ad esposizione.

Da gulliver:

"La valutazione della difficoltà di discesa in sci.
La valutazione della difficoltà tecnica di discesa si sviluppa su 5 livelli, ognuno dei quali suddiviso in 3 differenti gradazioni, per una migliore precisione, ad eccezione del livello 5 che rimane aperto verso l’alto (es. 5.1, 5.2, 5.3, 5.4, 5.5 ….)
Tale scala prende in considerazione i tratti discesi sci ai piedi, indipendentemente dalla presenza di eventuali corde doppie, tratti in arrampicata o altri fattori che rendono più o meno complessa una discesa o una intera gita.

A questa scala si può abbinare la valutazione dell’esposizione della discesa.

Per una maggiore completezza e sinteticità dell’informazione, in particolar modo nella pratica dello sci ripido, alla scala di difficoltà di discesa è possibile abbinare la lunghezza del tratto a cui si riferisce la difficoltà (ciò avviene in particolare per lo sci ripido) e la pendenza massima riscontrata, anche per un breve ma significativo tratto.

Valutazione difficoltà tecnica

In particolare, i livelli di valutazione tecnica di una discesa possono essere identificati come segue:

Livello 1 pendii molto semplici e larghi con passaggi singoli mai superiori ai 30°. Dislivello totale inferiore a 800 m. e esposizione nulla. È il classico sci escursionismo breve.

Livello 2 pendii senza difficoltà tecniche e nessun passaggio raggiunge i 35°. Il dislivello e l’esposizione possono essere significativi.

Livello 3 è il grado di entrata dello sci alpinismo vero e proprio. Possono essere presenti passaggi tecnici e pendii fino a 35° anche molto lunghi, con eventuali brevi tratti a 40°-45°.

Livello 4 è il cosiddetto sci di canale, o sci ripido classico. Pendii a 40° molto lunghi (almeno 300 m.) con brevi passaggi fino a 50°.

Livello 5 pendii a partire dai 45° molto lunghi con brevi ma significativi tratti ad almeno 50°, o pendii di almeno 45°-50° molto lunghi (almeno 400 m.)

Valutazione esposizione
La scala di valutazione dell’esposizione si suddivide in 4 differenti livelli.
Si parte da alcune evidenze che, a meno di condizioni particolari (es. molta neve fresca, ecc.) sono statisticamente valide ed è bene tenere in grande considerazione:
La prima consiste nel fatto che a partire dai 30° di pendenza è quasi impossibile fermare una caduta su neve ghiacciata;
la seconda che tra 40° e 45° è quasi impossibile frenare una caduta su neve trasformata;
la terza che oltre i 50°, in ogni caso e con qualsiasi neve, la velocità di reazione dello sciatore alla caduta è più lenta della velocità con cui la caduta diventa incontrollabile.

Più che dei danni eventuali legati alla caduta, la valutazione dell’esposizione prende in considerazione i danni fisici legati alla presenza di ostacoli lungo l’eventuale linea di caduta.

E1 non ci sono grossi ostacoli e l’esposizione è data dal pendio stesso, uniforme e collegato col pendio sottostante. Tenete presente comunque che un pendio di 30° e un pendio di 55° con esposizione E1 possono comunque avere effetti ben diversi sullo sciatore.

E2 la linea di discesa presenta, ad esempio, una piccola barra rocciosa che, saltata, con comporta un rischio di urto violento. I larghi canali a S sono un esempio del livello E2.

E3 rischio certo di saltare una barra di roccia o sbattere violentemente contro la roccia o il ghiaccio di una terminale, con probabilità alta di impatto molto violento. Mai cadere. I canali a S stretti e sinuosi, le pareti con crepaccia terminale significativa appartengono a questo livello.

E4 presenza di barre rocciose o ghiacciate molto alte o multiple, terminali alte ed aperte, con impatto molto violento sicuro. Mai cadere."
 
Ciao

La scala proposta da powder mi sembra ottima...
cosi' tanto per fare qualche esempio (ovviamente soggettivo)


Valle Blanche: 2.2 E1
Lasties: 2.3 E2
Forcella Pordoi: 3.1 E2
Toula 3.1 E2
Mezdi: 3.2 E2
Setus: 4.1 E3
Scura: 4.3 E3

e qualche (per me) open question..

Joel ?
Holzer?
Punta Penia Nord ?
Val delle fontane?
Canalone marinelli?
Canale del cesso?


su gulliver ci sono classificate con questo sistema varie discese di sci ripido (la maggior parte out west)

con questo vorrei ripetere che non e' che io voglio ridurre il friraid allo sci da pista.. sono due cose totalmente diverse.. (adoro la prima e la seconda non mi dice niente) ma l'idea di avere una scala nasce solo dal mio desiderio (che pero' mi pare condiviso) di informazioni su una discesa, prima di farla, cosicche' so a cosa vado incontro, tutto qui..


ciao
f.
 
billi ha detto:
La scala proposta da powder mi sembra ottima...
preciso che l'ho solo copiata da gulliver non è mia.

comunque la trovo molto funzionale e con abbastanza parametri per classificare bene e in modo chiaro ogni tipo di discesa fuori pista.
 
non basta la scala che esiste già per lo scialpinismo....BS(A), OS(A) e S3, S4, S5 ecc.?

quella è abbastanza usata.....anche se come tutte le scale ha i suoi limiti.....per esempio nel libro di Sani la nord di penia è classificata S5-S6 e la normale del civetta S5.....ovvio che tutto dipende dalle condizioni della neve ma la prima non è certamente difficile e pericolosa come la seconda.......( e in più anche arrivare su è + lungo e difficile...)


anche in roccia ci sono vie gradate uguali ma oggettivamente diverse per difficoltà..........dipende anche da chi dà il grado......
 
ho fatto un po' di ricerche ed ho visto che la scala riportata da gulliver e' basata su una scala sviluppata dai francesi (mannaggia ancora loro).. secondo me rispetto alla scala di skialp (BS(A) OS(A) S4 etc...) e' un po' piu' precisa.. mi sembra sia molto in uso sulle alpi occidentali... (vedi cardonatti e negri..)

secondo me sarebbe interessante compilare una gradazione degli itinerari delle dolomiti con quella scala

ciao
f.
 
germana su PM aveva postato questa interessante scala... la più tecnica e completa:
Per rendere omogenea la interpretazione degli itinerari di sci ripido su gulliver.it: si offre qui una legenda interpretativa delle scale di difficoltà utilizzate.
La valutazione della difficoltà di discesa in sci
La valutazione della difficoltà tecnica di discesa si sviluppa su 5 livelli, ognuno dei quali suddiviso in 3 differenti gradazioni, per una migliore precisione, ad eccezione del livello 5 che rimane aperto verso l’alto (es. 5.1, 5.2, 5.3, 5.4, 5.5 ….)
Tale scala prende in considerazione i tratti discesi sci ai piedi, indipendentemente dalla presenza di eventuali corde doppie, tratti in arrampicata o altri fattori che rendono più o meno complessa una discesa o una intera gita.

A questa scala si può abbinare la valutazione dell’esposizione della discesa.

Per una maggiore completezza e sinteticità dell’informazione, in particolar modo nella pratica dello sci ripido, alla scala di difficoltà di discesa è possibile abbinare la lunghezza del tratto a cui si riferisce la difficoltà (ciò avviene in particolare per lo sci ripido) e la pendenza massima riscontrata, anche per un breve ma significativo tratto.

Valutazione difficoltà tecnica
In particolare, i livelli di valutazione tecnica di una discesa possono essere identificati come segue:

Livello 1 pendii molto semplici e larghi con passaggi singoli mai superiori ai 30°. Dislivello totale inferiore a 800 m. e esposizione nulla. È il classico sci escursionismo breve.
Livello 2 pendii senza difficoltà tecniche e nessun passaggio raggiunge i 35°. Il dislivello e l’esposizione possono essere significativi.
Livello 3 è il grado di entrata dello sci alpinismo vero e proprio. Possono essere presenti passaggi tecnici e pendii fino a 35° anche molto lunghi, con eventuali brevi tratti a 40°-45°.
Livello 4 è il cosiddetto sci di canale, o sci ripido classico. Pendii a 40° molto lunghi (almeno 300 m.) con brevi passaggi fino a 50°.
Livello 5 pendii a partire dai 45° molto lunghi con brevi ma significativi tratti ad almeno 50°, o pendii di almeno 45°-50° molto lunghi (almeno 400 m.)

Valutazione esposizione
La scala di valutazione dell’esposizione si suddivide in 4 differenti livelli.
Si parte da alcune evidenze che, a meno di condizioni particolari (es. molta neve fresca, ecc.) sono statisticamente valide ed è bene tenere in grande considerazione:
La prima consiste nel fatto che a partire dai 30° di pendenza è quasi impossibile fermare una caduta su neve ghiacciata;
la seconda che tra 40° e 45° è quasi impossibile frenare una caduta su neve trasformata;
la terza che oltre i 50°, in ogni caso e con qualsiasi neve, la velocità di reazione dello sciatore alla caduta è più lenta della velocità con cui la caduta diventa incontrollabile.

Più che dei danni eventuali legati alla caduta, la valutazione dell’esposizione prende in considerazione i danni fisici legati alla presenza di ostacoli lungo l’eventuale linea di caduta.

E1 non ci sono grossi ostacoli e l’esposizione è data dal pendio stesso, uniforme e collegato col pendio sottostante. Tenete presente comunque che un pendio di 30° e un pendio di 55° con esposizione E1 possono comunque avere effetti ben diversi sullo sciatore.
E2 la linea di discesa presenta, ad esempio, una piccola barra rocciosa che, saltata, con comporta un rischio di urto violento. I larghi canali a S sono un esempio del livello E2.
E3 rischio certo di saltare una barra di roccia o sbattere violentemente contro la roccia o il ghiaccio di una terminale, con probabilità alta di impatto molto violento. Mai cadere. I canali a S stretti e sinuosi, le pareti con crepaccia terminale significativa appartengono a questo livello.
E4 presenza di barre rocciose o ghiacciate molto alte o multiple, terminali alte ed aperte, con impatto molto violento sicuro. Mai cadere.

ciao
 
Mi paiono sufficienti:
1 - Pendii con pendenza inferiore a 30 gradi
2 - Pendii senza passaggi con pendenza maggiore di 35 gradi
3 - Pendii fino a 35 gradi con brevi passaggi a pendenza maggiore
4 - Pendii a 40 gradi con brevi passaggi a pendenza maggiore
5 - Pendii dai 45 gradi con tratti a pendenza maggiore
 
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