L’entusiasmo può essere molto pericoloso: cliff involontario

mariodb

Well-known member
Questo topic intende essere un analisi delle motivazioni/cause che possono portare a compiere delle “cazzate” enormi con conseguenze molto, troppo, pericolose.

Sabato 30 marzo: nevica senza sosta dalla sera precedente, il sottoscritto + altri amici si prendono delle gran belle soddisfazioni nei boschetti segreti intorno al Sella Ronda, ma la voglia di pendii vergini e neve polverosa non finisce mai.

Domenica 1° aprile: lo stesso gruppo (quasi) + altri amici, si ritrovano per continuare a tracciare in neve fresca, si inizia la giornata sul Belvedere di Canazei con bellissima neve e bei pendii da tracciare poi ci si sposta ad Arabba. La neve qui è un po’ più pesante, rimane morbida e soffice solo in quota, la giornata è coperta, uggiosa e a tratti c’è veramente poca visibilità, si vede tutto indistintamente bianco e non si percepiscono i cambi di pendenza.
Alla ricerca di un pendio vergine, arrivati in cima a Porta Vescovo, si fa un gran traverso verso sinistra (il traverso potenzialmente valanghivo non è pericoloso in quanto il giorno precedente hanno fatto scoppiare parecchie mine per far scaricare i tratti + pericolosi): si passa sopra i tratti in cui la neve ha già scaricato poi di fronte a noi c’è un tratto in cui non ha ancora scaricato: la pendenza del pendio e la presenza a monte di altri tratti potenzialmente valanghivi fanno desistere dall’idea di andare avanti, si decide di scendere verso la pista (dove ci sono 2 del gruppo che ci stanno guardando). Sono il primo del gruppo, in parte deluso per non poter andare a fare il pendio prefissato e avendo già “soddisfatto” il mio lato “prudente” decidendo di non proseguire il traverso mi faccio prendere dall’entusiasmo (“boresso”) del pendio quasi vergine sotto di me. La visibilità non è buona, ci sono nubi e una leggera foschia che non permette di cogliere i cambi di pendenza, si vede tutto bianco. Il pendio l’ho visto tantissime volte dalla pista, non ho mai “rilevato” la presenza di tratti insidiosi. Mi lancio alla cieca lungo il pendio, la neve è soffice morbida invitante. Accenno delle belle curve veloci, poi seguendo dove sembra ci sia la neve migliore mi tengo troppo a sinistra rispetto alla linea che avevo immaginato.
Sento delle urla che arrivano dal basso dai 2 del gruppo che ci stanno a guardare, mi allarmo e intravedo una roccia alla mia destra, tengo allora ancora più a sinistra e in un instante capisco cove cazzo sono finito: c’è un salto di roccia sotto di me (improvvisamente mi è chiaro che li doveva esserci un salto di roccia ma prima di scendere e scendendo avevo il cervello obnubilato dalla voglia di polvere).
Sto scendendo veloce (troppo veloce, altra coglionata: velocità con scarsa visibilità), c’è solo possibilità di saltare sperando che sotto non ci sia nulla. Il salto è totalmente imprevisto non c’è modo di predisporsi allo stacco.
Faccio un gran grattone con gli sci sulle prime roccette del cliff, entrambe gli sci mi si staccano e io vengo catapultato in avanti.
In salto faccio una giravolta quasi completa, cado parecchi metri sotto la roccia di schiena.
L’atterraggio è assolutamente morbido e indolore, non mi sono fatto NULLA! Nemmeno la sensazione di una botta, niente. Mi metto subito in piedi, risalgo pochi metri fintanto che vedo i miei amici su pista e faccio segno che tutto va bene. Fortunatamente le loro urla hanno allarmato il resto del gruppo a monte (loro non avevano modo di vedere il salto di roccia e di capire cosa mi era successo), così sono scesi prudentemente aggirando il salto e verificando le mie condizioni.
Ho recuperato sci e racchette e sono sceso a tranquillizzare i due (tra cui mio fratello) che avevano visto tutta la dinamica della mia incoscienza e coglionaggine.

Morale: l’entusiasmo “boresso” da fresca può portare a momenti di completa “coglionaggine”.
Il pericolo valanghe non è l’unico rischio del fuoripista! Anche conoscendo superficialmente il pendio la velocità deve assolutamente essere coerente con la visibilità.

Grazie a Dio non mi sono fatto assolutamente nulla, ma proprio nulla; sono conscio che bastava un sasso sotto la neve per non essere qui a postare questo topic.

Mi scuso con il resto del gruppo per la situazione in cui mi sono stupidamente cacciato.
Un grazie e un abbraccio fortissimo ai due amici in pista che hanno preso una gran paura per me e per alcuni momenti mi davano per spacciato.
Prometto che tutto questo mi servirà di lezione! Prima di tutto PRUDENZA PRUDENZA e PRUDENZA!

p.s. indossavo il casco e zaino Ortovox con paraschiene integrato.

nella foto seguente ho modificato il contarsto/luminosità per rendere visibile le tracce, altrimenti non si vedeva nulla.
 

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Purtroppo situazioni di questo genere capitano e non dovrebbero capitare. La scarsa visibilità, e ieri pure io ne ho avuta la controprova, è spesso alla base di questi "errori di valutazione". Capita a volte di frenare giusto sul ciglio di un salto di roccia, oppure - come purtroppo è capitato a te - di prenderlo in pieno.
Ieri a me (Fabio testimone) invece è andata meglio con un semplice avvallamento invisibile seguito da delle roccette nascoste quasi verticali: conseguenza sci impiantati e capriola in volo in avanti, pur andando pianino.
 
Grande Mario, abbiamo vissuto qualche secondo di panico perchè da sopra ti abbiamo solo visto sparire, mentre dalle urla avevamo subito capito che era successo qualcosa.
Ho pensato ad una valanga ma non si era staccato nulla e non c'era stato rumore allora ho immaginato ci fosse un crepo o un salto e così era.

Per fortuna è andato tutto bene.

Ringrazio ancora per l'ospitalità e la simpatia tutto il gruppo dei fassani veronesi

Carlo
 
Quel cliffone proprio non si vedeva... sembrava tutto un pendio bello bianco ed uniforme... ho i brividi a pensare che ti ero dietro e potevo essere io a scendere per primo . Sono stati veramente momenti di panico perchè non capivamo cosa fosse successo.
Non farò mai più pendii sconosciuti in velocità con condizioni di scarsa visibilità.

Tra l'altro l'episodio si è ripetuto in scala minore con Ririno . Pochi metri più avanti , mi ha chiesto se c'era via libera ed io , pensando ,che venisse verso di me in diagonale gli ho dato l'OK ed invece ha preso la direzione del Cliffettone prendendolo nel limite più basso . E' incredibile come alcuni dislivelli che dal basso sono visibilissimi, non si percepiscano in alcun modo dall'alto !
 
io per una cosa del genere c'ho laciato due vertebre.....purtroppo era un pelino più alto e sono stato un pò più sfigato

da quella volta ci sto moooolto più attennto a guardare il pendio da sotto....e se non vedo me la piglio comoda!

Ps il paraschiena aiuta molto nei frontflip involontari!
 

.

Mac751 ha detto:
Purtroppo situazioni di questo genere capitano e non dovrebbero capitare.
hai ragione.
Mario io il giorno prima al socher ho frenato per istinto e tanto culo sopra un cliff del genere. fabio che era dietro di me ha visto la mia faccia e quando mi ha chiesto cos'era successo gli ho detto te lo spiego dopo tu gira al largo da qua.
 
IO ero anche senza protezioni che solitamente metto , ma il caldo mi ha fatto propendere per lascirli a casa. Mai + a questo punto. (casco e zaino li avevo chiaramente)
 
Ieri ho visto la stessa scena fatta da un altro(non so se è quello che nella tua foto sta tagliando a destra) sullo stesso pendio(può darsi lo stesso salto!!). Io ero giù sulla pista e vediamo questo che parte e va dritto verso il salto di rocce. Pensavo volesse saltarlo, invece non lo aveva proprio visto :? infatti quando è arrivato al punto di stacco si è capito che non se ne era accorto e ha fatto un bel volo cadendo di faccia :perlaneve: per fortuna non s'è fatto nulla, però....
Cmq ieri c'era proprio una luce che fuori dal bosco non si capiva molto.

Cmq una scena da piegarsi in due dalle ristate :lol:
 
Io so solo che oggi vado a comprare il guinzaglio per il Mario, di quelli allungabili fino a 20 metri e che il prox we lo tengo legato!

Vista dal basso (i 2 di sotto eravamo io ed il fratello di Mario) è stata davvero agghiacciante, anche perchè avevamo visto Mario che partiva alla velocità di un proiettile e che come traiettoria puntava diritto al punto + alto del dirupo, dove c'erano molte rocce!
Poi c'è stato il salto, e da sotto non si capiva dove fosse atterrato, se sul soffice o su altre rocce.
Per fortuna dopo alcuni secondi abbiamo visto che si alzava. Spero di non assistere + a questi eventi.
E' stato davvero un incubo. Per fortuna questo giro è finito non bene ma + che bene!
 
Sono sempre stato del parere che certe cose vengono bene se fatte con buona visibilità,specie se si scia in zone poco conosciute.
Ieri ne abbiamo avuto una riprova...impossibile capire perfino se sei su pendenza o no.
Questo 3d ne dà un'altra conferma.Meno male,è andata bene....... :?
 
Ora capisco perché ieri sera eravate così mogi al telefono.
Meno male.
Tanto per sdrammatizzare, però, rilevo la profonda ingiustizia: mario fa un volo di 20 metri e non si fa nulla, io taglio una gobbetta di neve con la tibia, ci trovo dentro un albero alto mezzo metro e oggi ho una gamba gonfia, viola e dolorante... :uuue:
 
che C**O!!!!

Altro aneddoto: aCervinia quest'inverno..nebbia, io e altri amici scendiamo alla ricerca di un passaggio (peraltro conosciuto bene) per andare da Plateau al BOntadini..si alza il vento, visibilityà piatta...
il mio amico curva e lancia un urlo...si è fermato 50 cm più sotto, ma sull'orlo di un baratro...
 
Visto da giù ecco il volo, nel momento in cui Mario raccattava i pezzi, dopo che ci eravamo sentiti per telefono e ci aveva rassicurato sulle sue condizioni, per fortuna!
Accidenti a lui!

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Ciao Mario. Ho sentito ieri Iacopo al telefono e mi ha raccontato l'accaduto. Io ho sciato a Colere e scendevo spesso mettendo il bastoncino a valle per capire cosa c'era sotto. Più di una volta mi sono trovato con il vuoto (per fortuna non salti) sotto agli sci.

Sciare senza contrasto è secondo me più pericoloso che con il nebbione. Ti sembra di vedere perchè vedi a 10 metri... ma non capisci la forma. Ieri Mac non ha visto una "buca" ed ha fatto un carpiato, per fortuna, verso un mucchio di neve.

E' davvero un attimo farsi male.
 
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