Alcune mie riflessioni (oggi non ho proprio voglia di studiare) 8)
Mi sono sempre chiesto quanto conti avere un buon paio di sci. Io per esempio ho proprio degli "scassoni": vecchi, troppo morbidi, da principiante e per lo più brutti anche da vedere. Mai portati a fare lamine e soletta. Nonostante ciò vedo che mi diverto moltissimo (qualità neve permettendo) e che riesco a fare quello che voglio tranne quando c'è neve dura e compatta, nel qual caso, ovviamente, è pressochè impossibile sciare anche su pendii rossi-neri. Facciò per iniziare la curva e deparano subito. Se mi metto di traverso prima di fermarmi percorro diversi metri. Ma a me sta bene così per adesso ( e devo dire così in quanto non posso permettermene di meglio).
Quindi, che importanza ha l'attrezzo nella pratica dello sci? Faccio questo ragionamento.
Per chi sta imparando ed è alle prime armi la qualità dell'attrezzo proprio non conta nulla. O meglio conta in termini di misure. Non vedo agevole fare le prime sciate con sci da gigante da 2 metri e pesantissimi.
Appena si è imparato qualcosa in più e solo allora gli sci iniziano ad avere la loro importanza. Ma a questo livello è inutile se non controproduttivo farsi prendere dalla foga del "adesso so sciare a sci paralleli" e prendersi gli sci da gara. Mi vien da ridere quando vedo questi "bauscia" che scendono dalla funivia con i nuovi atomic da 1000 e passa euro, tenendoli ben in mostra, e che al primo vero muro quasi si paralizzano e lo scendono in 20 minuti quando bastano tre curve. Mi vien da proporre loro uno scambio di materiali: io do loro i miei easy carving e loro mi danno i loro. Probabilmentene guadagneremo molto entrambi in termini di resa dello sci, però loro ne perderebbero in termini di euretti.
Vengono poi gli sciatori medi e qui ci sono tre categorie. Chi ha i sci da principiante e non se ne lamenta, chi ha sci giusti (race carve normali) e chi ha sci da gara super costosi e 90 volte su 100 se ne lamenta.
Per questa categoria non saprei dire quanto conti l'atrezzo. Personalmente penso che se mi prendessi dei race carve potrei aumentare di un bel po' il piacere di sciare. Attualmente ho sci che se "urti forte" proprio non tengono. Suppongo che abbiano una rigidezza torsionale troppo bassa. Per contro, penso che sia la loro scarsa rigidezza flessionale che me li fa apprezzare. Basta premero e ti fanno fare curve di raggio minore dei 22 metri della sciancratura.
Una domanda: anche i race carve attuali quando "premi", "cedono", e ti permettono di modellare a piacimento il raggio delle curve? Ho provato una volta dei fun carver della Volkl e mi sembrava di avere due lastre di marmo ai piedi. O facevi la loro curva o niente. Era la prima versione, magari adesso li hanno cambiati ed ammorbiditi un po'.
E poi viene la categoria dei "chi fa gare" amatoriali, regionali o nazionali. Qui avere un buon attrezzo son sicuro che serve. Son certo che possa far guadagnare quel secondo, decimo, centesimo, necessario per arrivare davanti all'altro.
Oltre all'aspetto tecnico c'è l'aspetto "psicologico". Sono li al cancelletto e in qualche modo mi devo "scaldare", gasare, "prendere il coraggio per fare la il tracciato a palla:
"Ho gli sci nuovi e sono i migliori disponibili, wow, sono il migliore" e parto con la grinta giusta.
Per questi sciatori avere l'ultimo grido è necessario, e come.
Faccio i complimenti ai geni del marketing delle vari case ed a chi ha saputo inculcare nella mente di molti sciatori la necessità di avere sempre l'ultimo modello, per ogni stagione... Ma a mio avviso questo per la maggio parte degli sciatori non è proprio necessario. Non penso che per una ventina di sciate lo sci sia sfibrato e debba essere cambiato...
Spesso da un modello a quello dell'anno dopo cambiano solamente alcuni minimi particolari.
Questo e tutto e buona giornata.
Mi sono sempre chiesto quanto conti avere un buon paio di sci. Io per esempio ho proprio degli "scassoni": vecchi, troppo morbidi, da principiante e per lo più brutti anche da vedere. Mai portati a fare lamine e soletta. Nonostante ciò vedo che mi diverto moltissimo (qualità neve permettendo) e che riesco a fare quello che voglio tranne quando c'è neve dura e compatta, nel qual caso, ovviamente, è pressochè impossibile sciare anche su pendii rossi-neri. Facciò per iniziare la curva e deparano subito. Se mi metto di traverso prima di fermarmi percorro diversi metri. Ma a me sta bene così per adesso ( e devo dire così in quanto non posso permettermene di meglio).
Quindi, che importanza ha l'attrezzo nella pratica dello sci? Faccio questo ragionamento.
Per chi sta imparando ed è alle prime armi la qualità dell'attrezzo proprio non conta nulla. O meglio conta in termini di misure. Non vedo agevole fare le prime sciate con sci da gigante da 2 metri e pesantissimi.
Appena si è imparato qualcosa in più e solo allora gli sci iniziano ad avere la loro importanza. Ma a questo livello è inutile se non controproduttivo farsi prendere dalla foga del "adesso so sciare a sci paralleli" e prendersi gli sci da gara. Mi vien da ridere quando vedo questi "bauscia" che scendono dalla funivia con i nuovi atomic da 1000 e passa euro, tenendoli ben in mostra, e che al primo vero muro quasi si paralizzano e lo scendono in 20 minuti quando bastano tre curve. Mi vien da proporre loro uno scambio di materiali: io do loro i miei easy carving e loro mi danno i loro. Probabilmentene guadagneremo molto entrambi in termini di resa dello sci, però loro ne perderebbero in termini di euretti.
Vengono poi gli sciatori medi e qui ci sono tre categorie. Chi ha i sci da principiante e non se ne lamenta, chi ha sci giusti (race carve normali) e chi ha sci da gara super costosi e 90 volte su 100 se ne lamenta.
Per questa categoria non saprei dire quanto conti l'atrezzo. Personalmente penso che se mi prendessi dei race carve potrei aumentare di un bel po' il piacere di sciare. Attualmente ho sci che se "urti forte" proprio non tengono. Suppongo che abbiano una rigidezza torsionale troppo bassa. Per contro, penso che sia la loro scarsa rigidezza flessionale che me li fa apprezzare. Basta premero e ti fanno fare curve di raggio minore dei 22 metri della sciancratura.
Una domanda: anche i race carve attuali quando "premi", "cedono", e ti permettono di modellare a piacimento il raggio delle curve? Ho provato una volta dei fun carver della Volkl e mi sembrava di avere due lastre di marmo ai piedi. O facevi la loro curva o niente. Era la prima versione, magari adesso li hanno cambiati ed ammorbiditi un po'.
E poi viene la categoria dei "chi fa gare" amatoriali, regionali o nazionali. Qui avere un buon attrezzo son sicuro che serve. Son certo che possa far guadagnare quel secondo, decimo, centesimo, necessario per arrivare davanti all'altro.
Oltre all'aspetto tecnico c'è l'aspetto "psicologico". Sono li al cancelletto e in qualche modo mi devo "scaldare", gasare, "prendere il coraggio per fare la il tracciato a palla:
"Ho gli sci nuovi e sono i migliori disponibili, wow, sono il migliore" e parto con la grinta giusta.
Per questi sciatori avere l'ultimo grido è necessario, e come.
Faccio i complimenti ai geni del marketing delle vari case ed a chi ha saputo inculcare nella mente di molti sciatori la necessità di avere sempre l'ultimo modello, per ogni stagione... Ma a mio avviso questo per la maggio parte degli sciatori non è proprio necessario. Non penso che per una ventina di sciate lo sci sia sfibrato e debba essere cambiato...
Spesso da un modello a quello dell'anno dopo cambiano solamente alcuni minimi particolari.
Questo e tutto e buona giornata.