Quale materiale è il migliore per una soletta di uno sci?

Fabio

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Quale è il materiale teoricamente migliore per una soletta di uno sci?

Supponiamo che la soletta (e tutto lo sci) si possa fare del materiale che noi vogliamo per resistere alle richieste meccaniche.

Ora supponiamo che ci sia un modo per applicare alla soletta uno strato mooolto piccolo di un materiale "perfetto" per la soletta, ad esempio, attrito con molti tipi di neve quasi nullo, resistenza a qualcosa, etc etc, materiale che magari attualmente non è usato nella costruzione dell'intero "strato soletta" perchè con spessori elevati si rompe, non resiste a trazione, etc etc.

Ecco esistono studi sull'ottimo materiale per solette da sci (dal punto di vista "tribologico" per intenderci) che non viene usato per altri motivi ma che se applicato per spessori mooolto sottili potrebbe andar bene?

Immagino siano gli stessi materiali usati nelle scioline.
Ma con le scioline il materiale viene "spalmato" ed atomicamente suppongo non si leghi alla soletta quindi è come uno strato "staccato".
 
Come concetto ci può stare "lo straterello molecolare&q

Vi spiego meglio la mia idea.

Supponiamo ci sia un materiale meccanicamente parlando ideale per costruire la soletta.

Supponiamo ci sia un materiale "attrito-mente" parlando ideale per fare da interfaccia tra neve e struttura sci.

Il primo materiale resiste bene alle flessioni ma scivola male sulla neve.
Il secondo scivola meravigliosamente sulla neve ma se crei uno straterello con uno spessore "rilevante" quando lo pieghi si crepa/spezza.

Attualmente si usa un materiale con buone caratteristiche meccaniche e buone caratteristiche di "scivolamento" e si applica una sciolina. Si usa un compromesso di tutto. Non si eccelle in nessuna caratteristica. La sciolina non è legata in modo forte alla soletta.

Sciolina
10673-sciolina.jpg


La mia idea

Costruiamo la soletta con un materiale meccanicamente eccellente (flette come vogliamo noi, resiste a torsione come vogliamo noi, è durissimo per cui i sassi non ce lo graffiano). Questo materiale però scivola male sulla neve e tiene poco la sciolina.

A questo materiale noi spariamo delle molecoline di un materiale avente caratteristiche "complementari" al primo (scivola benissimo sulla neve, etc.). Spariamo ad altissima velocità queste molecoline sul primo materiale. Queste si "aggrappano" e restano bloccate in modo molto forte (la sciolina è appoggiata e poco legata suppongo).

Strato centinaia di molecole
10674-strato-molecolare.jpg


Creiamo uno strato di questo materiale di circa 100-200 livelli di molecoline. Con uno spessore così piccolino il materiale scivolante resiste anche a flessione e riesce a svolgere la sua funzione di "abbassatore di attrito". Uno straterello così piccolo non cambierà le ottime caratteristiche meccaniche dello sci.

Concettualmente come idea "ci può stare"?
 
eh si penso proprio di si....stai parlando di un rivestimento....Penso che, però, la tecnologia per creare rivestimenti idonei sia ancora troppo costosa per essere utilizzata su una superficie così ampia come quella delle solette degli sci...

Guarda cosa costano un paio di lenti della oakley... :D


A parte questo..da quel che so, la tecnologia utilizzata per "splatterare" il materiale di rivestimento al substrato dipende dalle caratteristiche dei due materiali utilizzati per il substrato ed il rivestimento ed i costi di ricerca per metterne a punto una adatta sono elevati anzi che no
 
Eh, Fabio, il materiale, oltre che scorrevole e plastico, deve essere anche...... impermeabile o idrorepellente, per proteggere la struttura interna dello sci.

In realtà, allo stato attuale, le solette sono tutte dei polimeri estrusi con grafite e vengono prodotte da due ditte al mondo per tutte le case di sci.
Quindi la ricerca su questo aspetto della costruzione è alquanto monopolizzata, mentre la vera differenza la fanno le scioline e soprattutto le ricerche sulle impronte delle solette, cioè il battistrada della soletta, quello sì che ti determina maggior tenuta o maggiore scorrevolezza dello sci.

Entriamo un pò nello specifico e ti racconto la mia esperienza, fatta sullo stesso sci da gs, cioè il rossignol gara.
All'inizio era improntato con un disegno classico per il gs, cioè una impronta lineare con scarico medio laterale (per intenderci tutte righine parallele punta coda con alternate delle righine a 45° da lamina a lamina). Lamina a 87° tirata per tutta la lunghezza dello sci, tuning 0,5.
Lo sci era molto veloce e dava la sensazione di essere incollato al terreno, insomma una vera spada sul ripido e sul ghiaccio, con una sensazione di piena sicurezza di appoggio. Sulla neve nuova e dura, però, cioè quella bella asciutta e gessosa delle nevicate di gennaio non ancora completamente trasformata, lo sci era un pò difficile da svincolare, una volta impostata la curva dovevi essere sempre ben presente e sopra lo sci per governarlo.

La stagione successiva lo skiman ha cambiato disegno e mi ha fatto provare una impronta diversa, a "grana di riso" come disegno, più simile a quelle per i superG.
Lamine alla stessa maniera dell'anno precedente.
Sci sempre molto veloce, più docile al cambio in qualsiasi condizione di neve (anche quella gessosa), ma con una minore sicurezza di appoggio, in pratica mi sembrava che il filo non fosse ben tirato (e le lamine me le curo da solo, quindi la mano è stata sempre la stessa). Sono ritornato all'antico :D

Questo solo per dire che le componenti sulla scorrevolezza sono tantissime, e vanno dal materiale della soletta (e quella è anche fortuna) perchè, mi spiegava un uomo head, (non dani, ma un rappresentante dell'alto adige) che per esempio dallo stesso rullo di polietilene uscito dalla fabbrica, ci sono zone dove è più scorrevole e dove lo è meno; mi spego. Immagina il foglio di polietilene come un rotolo di carta, bene, ci sono delle zone (mi pare quelle centrali) dove è più probabile che sia maggiormente scorrevole rispetto alla testa o alla coda del rotolo.
Non solo, ma a livello di estrusi da scegliere, ci sono quelli più veloci con nevi umide e più veloci con nevi fredde e così via, insomma è un gran casino :shock: :shock:

La correzione e gli aggiustamenti la fai con l'impronta e con la sciolina, appunto, che è il lubrificante della soletta.
Sciolinare spesso e a caldo, non solo aumenta la penetrazione della sciolina per qualche micron in più nello spessore della soletta, ma soprattutto fa sì che la soletta non diventi rugosa (in gergo alza il pelo :D ), quello sì causa di rallentamento.

E poi non dimentichiamo che il vantaggio delle solette attuali è quello di essere facilmente riparabili :D

Sull'uso di altri materiali? In DH, per esempio, non è difficile trovare sci a cui è stata asportata la soletta vicino alle lamine e sostituita con un tassello in teflon(?), mi pare, o altro materiale, ma per il semplice fatto che l'attrito che si sviluppa in un curvone a 120 km/h fatto su neve dura come l'asfalto bruciava letteralmente le solette, per cui sono ricorsi a questo stratagemma per non fare arrivare gli atleti al traguardo con gli sci "finiti", anche per ovvie ragioni di sicurezza.
 
Eh, Fabio, il materiale, oltre che scorrevole e plastico, deve essere anche...... impermeabile o idrorepellente, per proteggere la struttura interna dello sci.
Certo! Il materiale le cui molecoline sono spiaccicate alla soletta suppongo sia il migliore in assoluto. Quello che ha tutte le caratteristiche che ti servono. Teflon, siliconati, carburi, quello che vuoi.

Per la impronta, supponiamo che controllando il processo si possa fare queste impronte a livello micrometrico. Si possono applicare questi straterelli di molecoline scegliendo direzioni preferenziali. Oppure una volta applicato il layer di molecoline scorrevoli applico una operazione di "aratura" e creo una impronta la cui scala è micrometrica.
Pensate abbia vantaggi?

In pratica anzichè usare scioline si userebbero applicazioni di layer del materiale migliore in assoluto per la scorrevolezza (senza fregarcene degli aspetti meccanici) potendo in esso creare delle nano-micro improntature.

Costo di questo processo, circa 10 euro.
 

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Fabio ha detto:
Costo di questo processo, circa 10 euro.


Così poco? Beh allora è interessante. Forse perchè per materiali plastici la fonte energetica per l'applicazione deve essere inferiore.

Ma quanto costerebbe l'attrezzatura? Sarebbe un bell'investimento

Mi viene, invece da pensare che sarebbe un bel metodo per distribuire in modo uniforme la sciolina sullo sci.


Inoltre, pensavo che un tipo di processo come quello a cui ti riferisci ha una piccola considerazione: Ogni tanto biognerebbe rinnovare il rivestimento un pò come si fa con gli utensili da taglio quando esauriscono il loro rivestimento in carburi.

Se a questo aggiungi il fatto che,comunque, la sciolina andrebbe rifatta, i costi di manutenzione dello sci aumenterebbero.
 
Allora da prime anzi, primissime stime un impianto del genere potrebbe costare, una volta definito come farlo sui 40-50 mila euro.

E questo è il costo "fisso" del negozioante.

A questo punto il costo variabile potrebbe essere valutato in qualche decimo di centesimo di energia elettrica + qualche centesimo di euro di materiale + qualche euro per i minuti spesi dal personale per caricare gli sci e regolare l'impianto.

Sono stime!
 
Interessante!!!

Ma ste notizie dove l'hai prese ? Oppure è uno studio che stai facendo tu per il lavoro? Solo curiosità ehh!! Io non faccio spionaggio industriale!! :D
 
P. S. (dove la P sta per pre)
Non sono notizie, sono fantiasiose estrapolazioni che mi sono fatto io nella mia mente osservando (e non studiando approfonditamente) processi che diventeranno industriali.

Ho seguito un corso sui processi industriali che hanno a che fare con i plasmi.
Di solito non faccio mai domande a lezione. In quella ho fatto terminare la lezione più tardi dalle tante domande che ho fatto. E' una tecnologia che ti permette, da quanto ho capito, di creare una quantità di bellezza incredibile... specialmente in ambito $$$ industriale.

Se trovassi capital venturer potrei rivoluzionare il mondo dello sci, del packaging, dei tessuti, della calzatura e dell'alimentare.
 
Cosa indubbiamente interessante...

Dovresti parlarne con un ottimo skiman dalla lunga e comprovata esperienza in materiali come, ad esempio, il grande Marco Pistoni di Ornello Sport per poter analizzare gli aspetti pratici della cosa...
 
Più che altro dovrei parlare con un chimico puro, un ingegnere chimico, un fisico dei materiali, un fisico dei plasmi, uno skiman esperto, un capital venturer, un laboratorio di ricerca... Però intanto si pensa... e si pensa e si pensa :D

E su avaxhome.ru si trovano pure interessanti libri ;) Visitate quel sito per gli ebook: una miniera! Scaricatevi qualche bell'ebook prima che lo chiudano :D

Tornando al topic. Avete idea di che materiali, indicativamente, servono per far scorrere al meglio lo sci?

Esametilpentanocloroidrossifluorato?

E essendoci la libertà per il materiale della soletta si aprono interessanti vie per ridurre pesi, aumentare rigidezze e quelle cose li.
 
Sicuro che ci sia bisogno del plasma? In fondo stiamo parlando di materiali plastici e, quindi, con basso punto di fusione....

Sempre che tu non voglia utilizzare materiali ceramici....beh, in quel caso, penso che il costo dell'operazione sia più elevato a causa dell' elevate temperature che deve raggiungere il plasma...

Anch'io durante l'università ho seguito un corso del genere...il prof era ingrifatissimo co sti benedetti layer e noi con lui...sono il futuro non c'è che dire...il problema è trovare dei sistemi affidabili ed economici per solidi dalla forma complicata...Senza contare che ogni volta che si cambia matreriale per il layer od il substrato bisogna fare della ricerca....

PErò sono una figata

:D
 
P.S.

Cos'è Esametilpentanocloroidrossifluorato?


Una specie di politetrafluoroetilene più avanzato?

:D
 
Esametilpentanocloroidrossifluorato???

BOCCIATO!

NON ESISTE

per le solette si usa quasi esclusivamente UHMWPE cioè polietilene a peso molecolare ultra elevato che viene lavorato per sinterizzazione perchè generalmente è troppo viscoso per essere estruso. Si usa quello perchè è un materiale idrofobo e poroso e la sciolina va appunto a riempire i pori della soletta....lo sci scivola perchè si forma un film d'acqua sotto la soletta a causa della pressione e dell'attrito che fa la soletat sulla neve. le impronte sono come i battistrada delle macchine...servono per eliminare gli eccessi di acqua

il motivo per il quale non si usi il PTFE (politetrafluoroetilene) meglio conosciuto come TEFLON, non mi è chiaro.....di sicuro ha un angolo di contatto migliore rispetto al polietilene percui dovrebbe far scorrere meglio le gocce d'acqua......forse le caratteristiche di resistenza al graffio non sono sufficenti per garantire un uso prolungato ma di sicuro lo sci scorrerebbe di più e non ci sarebbero problemi di "bruciatura" della soletta come delle volte mi han detto si verifica in discesa libera

penso comuqnue che scioline fluorurate si usino...tra le latre cose ho visto recentemente che usano anche i nanotubi di carbonio......secondo me solo per far pagare di più le scioline!
 
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