Date le molte richieste di spiegazioni sui vari termini usati nelle previsioni skifose, facciamo una piccola raccolta di lessico, con breve spiegazione dei significati. Inizio a mettere le cose che mi vengon in mente..poi se volete chiedere fate pure domande..vediamo però di metterle tutte qui e di non spargere nel topic delle previsioni se no non si trovano più
Stau e Fhoen
Sono due fenomeni colegati tra loro e determinati dalla presenza di una catena montuosa. In Italia l'intensità maggiore si ha nelle regioni confinanti con le Alpi, sebbene si vedano spesso fenomeni di fhoen appenninico (il Garbino dell'Emilia Romagna). L'aria, contenente una certa quantità di umidità, si scontra con una catena montuosa e, per forza di cose, non potendo più andare in orizzontale, è costretta a sollevarsi..sollevandosi la particella d'aria si raffredda..questo raffreddamento inizialmente è di circa 1° ogni 100 metri, finchè la particella non raggiunge il livello di saturazione (raffreddamento adiabatico). Una volta raggiunta la saturazione, ovvero un livello di umidità del 100&, la particella che sale si raffredda più lentamente (raffreddamento subadiabatico), in quanto l'umidità tenderà a condensare, sprigionando calore (calore latente di condensazione); dato che l'acqua condensa, sul versante sopravento si formano le nuvole e da lì le precipitazioni, anche abbondanti; è quello che avviene sui pendii nordalpini con correnti da nord; questo è lo stau (in tedesco stau vuol dire coda, incolonnamento, ammasso di roba). Una volta superata la catena montuosa, l'aria ricade dall'altra parte; scendendo dal pendio subisce un riscaldamento adiabatico, quindi pari a 1° ogni 100 metri e inoltrre, andando in contro a pressioni sempre più alte (la pressione diminuisce con l'altitudine) l'aria viene anche compressa e l'umidità tende ad evaporare..si hanno quindi i venti di ricaduta (il fhoen o favonio), croce e delizia della pianura padana lombarda e piemontese..spesso dunque questo vento si rpesenta come olto caldo, a causa del fenomeno appena descritto..con fonate serie in gennaio si possono toccare anche in 20 gradi in pianura padana. Con correnti sciroccali da sud, invece, avremmo stau sul versnte sudalpino e fhoen (molto cadlo) su quello nordalpino
Ciclone e anticiclone
Unciclone è caratterizzato da un minimo depressionario (pressione bassa) intorno al quale le correnti ruotano in senso antiorario..infatti l'aria tende a muoversi secondo il gradiente di pressione, quindi da livelli di pressione più alta a quelli più bassi (da fuori verso dentro); nel nostro emisfero questo movimento è deviato verso destra dalla forza di coriolis, così che assume un moto circolare. Gli anticicloni invece hanno un massimo di pressione al centro e pressioni degradanti allontanandosi da esso; per lo stesso principio di prima le correnti ruotano in senso orario. Non confontiamo i cicloni delle medie latitudini con i cicloni tropicali: i primi nascono dallo scontro tra masse d'aria calde e fredde nei pressi del fronte polare, i secondo nascono solo su superfici liquidi con particolari condizioni di temperatura dell'acqua, e wind shear (variazione della direzione dei venti con la quota).
Anticiclone termico
Figura barica caratterizzata da alti valori di pressione al suolo tendenti a diminuire andando verso l'alto, fino ad avere una depressione in quota. Si forma sulle ampie pianure siberiane oppure sui giacci della groenlandia a causa delle forti inversioni termiche al suolo durante la stagione invernale. Le temperature al suolo raggiungono valori bassissimi, l'aria fredda tende a restare nei bassi strati essendo più densa, autoalimentando così il serbatoio freddo. Può avere valori pressori molto alti, fino a 1055hPa. Per la formazione del termico siberiano, quello che potrebbe avere i suoi effetti gelidi anche sull'italia, è necessario il blocco del flusso zonale in atlantico, tramite un'erezione dell'hp azzoriano fino alle basse latitudini
Flusso zonale
Correnti che corrono da ovest verso est nell'emisfero nord, le quali possono subire diverse ondulazioni, "trasportando" così i peggioramenti nelle varie zone. Quando il flusso zonale è basso, ovvero scende fino alle nostre latitudini, si parla di "atlantico", foriero di piogge anche insistenti sul nostro paese. In caso di presenza di anticicloni sul bacino del mediterraneo il flusso zonale è costretto a restare a nord, si parla così di flusso zonale alto.
Blizzard
Tempesta di neve accompagnata da venti sostenuti. L'ultimo serio blizzard che ha colpito l'italia è stato quello del dicembre 2001, che portò una vera e propria bufera in pianura padana con temperature ampiamente sotto lo zero e neve asciuttissima[/b]
Stau e Fhoen
Sono due fenomeni colegati tra loro e determinati dalla presenza di una catena montuosa. In Italia l'intensità maggiore si ha nelle regioni confinanti con le Alpi, sebbene si vedano spesso fenomeni di fhoen appenninico (il Garbino dell'Emilia Romagna). L'aria, contenente una certa quantità di umidità, si scontra con una catena montuosa e, per forza di cose, non potendo più andare in orizzontale, è costretta a sollevarsi..sollevandosi la particella d'aria si raffredda..questo raffreddamento inizialmente è di circa 1° ogni 100 metri, finchè la particella non raggiunge il livello di saturazione (raffreddamento adiabatico). Una volta raggiunta la saturazione, ovvero un livello di umidità del 100&, la particella che sale si raffredda più lentamente (raffreddamento subadiabatico), in quanto l'umidità tenderà a condensare, sprigionando calore (calore latente di condensazione); dato che l'acqua condensa, sul versante sopravento si formano le nuvole e da lì le precipitazioni, anche abbondanti; è quello che avviene sui pendii nordalpini con correnti da nord; questo è lo stau (in tedesco stau vuol dire coda, incolonnamento, ammasso di roba). Una volta superata la catena montuosa, l'aria ricade dall'altra parte; scendendo dal pendio subisce un riscaldamento adiabatico, quindi pari a 1° ogni 100 metri e inoltrre, andando in contro a pressioni sempre più alte (la pressione diminuisce con l'altitudine) l'aria viene anche compressa e l'umidità tende ad evaporare..si hanno quindi i venti di ricaduta (il fhoen o favonio), croce e delizia della pianura padana lombarda e piemontese..spesso dunque questo vento si rpesenta come olto caldo, a causa del fenomeno appena descritto..con fonate serie in gennaio si possono toccare anche in 20 gradi in pianura padana. Con correnti sciroccali da sud, invece, avremmo stau sul versnte sudalpino e fhoen (molto cadlo) su quello nordalpino
Ciclone e anticiclone
Unciclone è caratterizzato da un minimo depressionario (pressione bassa) intorno al quale le correnti ruotano in senso antiorario..infatti l'aria tende a muoversi secondo il gradiente di pressione, quindi da livelli di pressione più alta a quelli più bassi (da fuori verso dentro); nel nostro emisfero questo movimento è deviato verso destra dalla forza di coriolis, così che assume un moto circolare. Gli anticicloni invece hanno un massimo di pressione al centro e pressioni degradanti allontanandosi da esso; per lo stesso principio di prima le correnti ruotano in senso orario. Non confontiamo i cicloni delle medie latitudini con i cicloni tropicali: i primi nascono dallo scontro tra masse d'aria calde e fredde nei pressi del fronte polare, i secondo nascono solo su superfici liquidi con particolari condizioni di temperatura dell'acqua, e wind shear (variazione della direzione dei venti con la quota).
Anticiclone termico
Figura barica caratterizzata da alti valori di pressione al suolo tendenti a diminuire andando verso l'alto, fino ad avere una depressione in quota. Si forma sulle ampie pianure siberiane oppure sui giacci della groenlandia a causa delle forti inversioni termiche al suolo durante la stagione invernale. Le temperature al suolo raggiungono valori bassissimi, l'aria fredda tende a restare nei bassi strati essendo più densa, autoalimentando così il serbatoio freddo. Può avere valori pressori molto alti, fino a 1055hPa. Per la formazione del termico siberiano, quello che potrebbe avere i suoi effetti gelidi anche sull'italia, è necessario il blocco del flusso zonale in atlantico, tramite un'erezione dell'hp azzoriano fino alle basse latitudini
Flusso zonale
Correnti che corrono da ovest verso est nell'emisfero nord, le quali possono subire diverse ondulazioni, "trasportando" così i peggioramenti nelle varie zone. Quando il flusso zonale è basso, ovvero scende fino alle nostre latitudini, si parla di "atlantico", foriero di piogge anche insistenti sul nostro paese. In caso di presenza di anticicloni sul bacino del mediterraneo il flusso zonale è costretto a restare a nord, si parla così di flusso zonale alto.
Blizzard
Tempesta di neve accompagnata da venti sostenuti. L'ultimo serio blizzard che ha colpito l'italia è stato quello del dicembre 2001, che portò una vera e propria bufera in pianura padana con temperature ampiamente sotto lo zero e neve asciuttissima[/b]