La mia esperienza?
Premetto che sia mia moglie che io abbiamo avuto a che fare con bambini: lei a Celerina (asilo sci + scuola sci), io in Ticino (bambini).
I nostri bambini sono gemelli (ma completamente diversi in fatto di sviluppo motorio, coraggio, entusiasmo), nati nel febbraio del 2002.
Ma procediamo con ordine.
1. ... noi:
Lo stimolo più importante per il bambino é... il genitore!
Siamo NOI che influenziamo positivamente o negativamente il nostro piccolo futuro sciatore: se state per arrabbiarvi o se volete fargli fare di più di fronte ad un rifiuto, RICORDATEVENE!
2. i nostri figli:
Sono piccoli! Ciò che li circonda é moolto più grande di come lo percepiamo noi! Il freddo é... più freddo, la stanchezza arriva prima, la pipì scappa più spesso, lo stimolo dev'essere costante ma, soprattutto, improntato al GIOCO! I bambini vogliono giocare.
In sintesi? Siamo NOI che dobbiamo adattarci alle loro esigenze, e non viceversa.
3. il clima:
Sole, temperature miti, neve morbida: questo é il massimo per un bambino piccolo alle prime armi.
4. stazione di sci:
Per i principianti piste facilissime, corte, ampie, con un ristorante nelle vicinanze (utile per pipì, scaldarsi, bere, sgranocchiare qualcosa, riposarsi magari disegnando).
5. abbigliamento:
Non mettetegli quello che NON vorreste mettere voi.
Il bimbo dev'essere vestito esattamente come noi: sottosci, calze, maglioncino, tutina due pezzi, guanti, il tutto dev'essere in ordine se vogliamo che non si bagni come un pulcino, patisca il freddo come un coniglietto Polo NOrd e perda già al primo giorno la voglia di sciare!
Noi abbiamo optato per i due pezzi della Phonix, ovvero le famose tutine che in fatto di tecnicità poco hanno da invidiare con quelle degli adulti e che CRESCONO con il bambino! Le taglie vanno infatti dai 2-6 anni, 4-8 anni, 6-10 anni, 8-12 anni.
Importantissimi-issimi i guanti da scegliere in base alla località (temperature) ove si scia: qui in Ticino abbiamo sempre utilizzato i Reusch a pugno (ottimi), ma a Saas-Fee a fine marzo (quando ci siamo beccati l'unica settimana "polare" della stagione) siamo passati agli Hestra.
Portate sempre con voi due paia di guanti: uno caldissimo quanto sci, uno resistente (e ovviamente caldo) quando gioca.
E' sempre sorprendente come freddo e stanchezza spariscano durante il gioco...
6. Sci, scarponi, ecc.:
Abbiamo utilizzato gli scietti in plastica quando avevavo 2 anni inverno 2003-2004: era l'inverno improntato al gioco e alle slittate, sempre però nella "nostra" stazione sciistica.
Non era moltissimo che camminavano, quindi l'utilizzo é stato "fondistico".
Per contro si sono divertiti moltissimo in casa sulle piastrelle del salotto e, anche più tardi, sul piazzale del posteggio a camminare...
Il passo successivo sono stati gli sci a noleggio (importante: con i delfini disegnati sopra!), altezza mento: il primo inverno con questi (2004-2005, 3 anni) non erano ancora motoriamente al massimo, quindi le discese sono state effettuate un po' tra le gambe (non tenuti su come sacchi sotto le ascelle ma con una mano sul sedere ed una sul pancino): una per loro bastava (e per noi anche, che fatica...), poi tutti a giocare nella neve!
Poi é scattata la molla: hanno cominciato a salire le scale a "passo singolo alternato" (come facciamo noi) e non utilizzando sempre lo stesso piede. Ricordatevi: questo é un segno importante per determinare se, motoriamente, il bimbo piccolo é pronto per affrontare lo sci.
Il secondo inverno (2005-2006, 4 anni) con gli sci a noleggio (sempre altezza spalle), é stata la rivelazione.
A furia di trascorrere i finesettimana a giocare nella neve, conoscevano già benissimo il LORO elemento ed il clima circostante.
Tralascio i passi tecnico-metodologici della loro progressione "scolastica", poiché sono del parere che un lavoro del genere é meglio che lo faccia chi é stato formato ed ha esperienza in questo campo... Comunque la sciata si protraeva sempre per 45'-1 ora al massimo (al mattino), mentre il pomeriggio era sempre consacrato al gioco.
A fine stagione scendevano da soli su piste facili, pilotando gli sci come e dove volevano loro, con alle spalle una trentina di giornate di sci (tra le quali una settimana a Saas-Fee a metà marzo ed una a Sölden a fine aprile).
L'ultimo inverno (2006-2007, 5 anni) é stato a dir poco eccezzionale: lo stimolo é partito nello scegliere il LORO sci (altezza naso, stavolta), ovvero scegliere tra i modelli entry-level da bambino lo sci che piaceva più a loro (graficamente). Siamo passati dallo scarpone a "cozza" (entrata posteriore) a quello con 1 gancio ad entrata anteriore: la posizione di appoggio anteriore é notevolmente migliorata. Abbiamo superato le 30 uscite, con una freddissima ma eccezzionale settimana a Saas-Fee (discese da 3500m del ghiacciao sino ai 1800m del paese e, prima assoluta, la nera del Plattjen su neve dura, discesa proposta da LORO ed eseguita a curve rotonde-chiuse con controllo costante della velocità, quindi senza alcun problema!). Di indubbio aiuto é stata senz'altro la neve dura avuta durante tutta la stagione supportata da sci sempre ben preparati (88°/-1°, tuning VITALE, altrimenti gli sci tirano dove vogliono loro!) che hanno contribuito alla consapevolezza di poter sciare in sicurezza (controllo della velocità e della direzione) anche in queste condizioni di neve. Abbiamo terminato a Sölden, con -3° sui due ghiacciai al mattino (neve polverosa) e +20° in paese al pomeriggio (il massimo per andare al parco giochi).
Stagione 2007-2008
Già a ottobre avevano provato a casa le nuove tutine (nelle altre non ci stavano più dentro...), i nuovi scarponi (per il loro piedino abbiamo in collezione solo il due ganci) ed i nuovi caschi; anche gli sci (scelti da loro: la bimba lo sweet thang con le farfalline, il bimbo lo Spawn 3 a doppia punta con lo space shuttle in fase di decollo) erano già pronti in cantina.
Quindi era da metà ottobre che mi chiedevano "quando andiamo a sciare?"...
Oggi compiono i 6 anni.
Interessante vedere come il loro carattere si esprima anche sulla neve:
- il maschietto é istintivo, testone, vuole fare quello che vuole lui e, se non viene sempre stimolato, si annoia subito: ma se lo porti fuori dalle piste battute (ovvera ricerca di piccoli fuoripista, corti passaggi nel bosco e piccoli salti) é capace di dimenticarsi anche dell'orario di pranzo... E' quello che chiamo un talento naturale: ha scoperto da solo come sfruttare la sciancratura a modo suo già ad inizio stagione, senza che nessuno gli spiegasse nulla, ha una posizione di impressionante centralità e ripartizione dei pesi, per lui sciare é come camminare.
- la bimba é più riflessiva, attenta, riesce ad imitare con facilità quanto le mostri: é anche più prudente e se da un lato apprende in fretta, dall'altro impiega più tempo a fare una pista rispetto al maschietto. Questa sua consapevolezza la porta ad assumere una posizione di difesa leggermente arretrata, prontamente corretta dal papà che le fa portare le braccia in avanti e conseguentemente a trovare la centralità.
Venerdì le ho fatto scoprire la conduzione sulle lamine (almeno in fase di condotta attiva) con entrambe le gambe, anche se la giornata é stata improntata sulla neve fresca (10cm di polvere sulla pista).
Hanno anche voluto (loro!) fare un corso collettivo a Natale con la locale scuola di sci, più per interagire con altri bambini che per migliorare la tecnica.
Attenzione, quindi, a non dimenticare il lato caratteriale del vostro bimbo e prevenire i "rifiuti", ovvero stimolare correttamente prima che questi si manifestino e, a volte, scendere a compromessi e lasciar fare quello che vuole lui.
La cosa più importante é che a fine della giornata vostro figlio sia sorridente e vi dica: "é stato proprio bello, oggi..."
E se mio figlio diventerà un freerider/freestyler e mia figlia una carver, e non competitori, non conta: l'importante é che si divertano!
In sintesi: il successo o meno dei propri figli piccoli sulla neve dipende dai genitori, come in tutti gli altri ambiti.
Questo dipende per... tutto: scelta del materiale, scelta della località, scelta dei giorni quando si va a sciare, come ci comportiamo con loro durante le sciate.
Noi dobbiamo essere d'esempio e dobbiamo saper entusiasmare, dobbiamo stimolare ma assecondare: dobbiamo invogliarli, non "bloccarli" mentalmente.
Se lo sci é divertimento per noi, deve esserlo anche per loro: dobbiamo solo ri-vederlo nell'ottica del bambino, non nella nostra di adulto.