Deciso a non perdermi una splendida domenica di sole e neve girovago sul web per cercare un itinerario adatto, quasi scontato dover andare ad ovest così mi dirigo verso la "regina delle dolomiti".
Gli amici declinano l'invito così mi accordo con Enrysno e ci diamo appuntamento alle 8.15 alla partenza della cestovia "pian dei fiacconi" per raggiungere Punta Rocca a 3309 mt.
La strada non è molta ma tutta curve, mi sono fatto Tolmezzo, passo Mauria, Cortina, passo Giau e arrivo alla diga del passo Fedaia, partendo alle 5.10 e arrivo alle 8. L'itineraio prevede di utilizzare la cestovia (4.5 € la singola corsa) dai 2074 mt ai 2626 mt e poi di proseguire con le ciaspe fino alla cima.
Già il viaggio è stupendo, arrivando a cortina e proseguendo per i passi all'alba le montagne cariche di neve assumono dei colori magnifici, poi una volta arrivato alla diga mi trovo davanti una delle più belle montagne che ci siano! Che sarà una giornata super lo si capisce dalla quantità di neve e da un sole che scalda il giusto.
Mi preparo ed iniziano ad arrivare schiere di scialpinisti e freeriders che ben presto riempiono la diga e la strada per parcheggiare. Mi trovo con gli altri, enrysno, brunovaldez, massimo ecc e saliamo sui nostalgici e datati bidoni.
La parte dei bidoni è già tracciata dai fortunati che sono saliti sabato mentre in alto le scie sono ancora poche. Arrivati al rifugio Pian dei Fiacconi tempo di un caffè e parto felice perchè la neve intorno è quella giusta mentre il gruppo si pella per salire, si notano già scialpinisti sul percorso e per fortuna che hanno fatto una bella traccia in cui le ciaspole non sfondano. Verso metà percorso si sentono delle urla di gioia: sono i primi che stanno scendendo e alzano bella polvere (anche se lo stile non è dei migliori...).
Mi raggiungono i compagni che hanno la Split o sci e vanno più veloci. Conosco anche Rudy, Calabrones, Pietro ed altri amici. La salita sembra una processione e nelle mie numerose soste (la quota si sente molto soprattutto per i tempi di recupero più lunghi) mi giro e vedo tanti puntini neri che ancora stanno salendo, il panorama è mozzafiato con il gruppo del Sella stracarico che svetta maestoso. Mi superano in molti, vedo l'arrivo della funivia di malga Ciapela (mi sa che il prossimo inverno lo userò molto...) ed arriva una nuvola passeggera ma bisogna salire ancora un po', ma alla fine arrivo felice in vetta in 2h40.
Trovo degli amici Friulani con cui mi fermo a scambiare due chiacchiere visto che i compari sono già scesi, mi cambio e partiamo per la discesa cercando ancora delle zone vergini. Scendiamo tutto a sinistra tirando belle curve, non molte a dire il vero ) sulla splendida neve fresca, penso di aver fatto fra i 700 mt di dislivello più belli finora, non tanto per la neve quanto per la vastità del posto, del panorama, della vetta conquistata a piedi....
All'altezza del rifugio gli altri decidono di fare un canalino detto "canyon" (poi per fare un lungo traverso dovranno sganciare l'attrezzatura) mentre io mi porto tutto a destra sotto il sasso delle undici, qua la neve è decisamente diversa e trasformata ma ancora godibile.
Faccia da ebete col sorriso ed arrivo in fondo, punto dritto il bar dove trovo gli snowboarders incrociati in salita con cui bevo la meritata birrozza. Un buon piatto di pasta assieme agli amici friulani e qualche birra mi rimettono in forze! Poi via verso il Falzarego, Cortina, passo tre croci, comelico e casa.
La Marmolada si merita sicuramente il suo soprannome!
Tutte le foto
marmolada punta rocca
marmolada punta rocca
Gli amici declinano l'invito così mi accordo con Enrysno e ci diamo appuntamento alle 8.15 alla partenza della cestovia "pian dei fiacconi" per raggiungere Punta Rocca a 3309 mt.
La strada non è molta ma tutta curve, mi sono fatto Tolmezzo, passo Mauria, Cortina, passo Giau e arrivo alla diga del passo Fedaia, partendo alle 5.10 e arrivo alle 8. L'itineraio prevede di utilizzare la cestovia (4.5 € la singola corsa) dai 2074 mt ai 2626 mt e poi di proseguire con le ciaspe fino alla cima.
Già il viaggio è stupendo, arrivando a cortina e proseguendo per i passi all'alba le montagne cariche di neve assumono dei colori magnifici, poi una volta arrivato alla diga mi trovo davanti una delle più belle montagne che ci siano! Che sarà una giornata super lo si capisce dalla quantità di neve e da un sole che scalda il giusto.
Mi preparo ed iniziano ad arrivare schiere di scialpinisti e freeriders che ben presto riempiono la diga e la strada per parcheggiare. Mi trovo con gli altri, enrysno, brunovaldez, massimo ecc e saliamo sui nostalgici e datati bidoni.
La parte dei bidoni è già tracciata dai fortunati che sono saliti sabato mentre in alto le scie sono ancora poche. Arrivati al rifugio Pian dei Fiacconi tempo di un caffè e parto felice perchè la neve intorno è quella giusta mentre il gruppo si pella per salire, si notano già scialpinisti sul percorso e per fortuna che hanno fatto una bella traccia in cui le ciaspole non sfondano. Verso metà percorso si sentono delle urla di gioia: sono i primi che stanno scendendo e alzano bella polvere (anche se lo stile non è dei migliori...).
Mi raggiungono i compagni che hanno la Split o sci e vanno più veloci. Conosco anche Rudy, Calabrones, Pietro ed altri amici. La salita sembra una processione e nelle mie numerose soste (la quota si sente molto soprattutto per i tempi di recupero più lunghi) mi giro e vedo tanti puntini neri che ancora stanno salendo, il panorama è mozzafiato con il gruppo del Sella stracarico che svetta maestoso. Mi superano in molti, vedo l'arrivo della funivia di malga Ciapela (mi sa che il prossimo inverno lo userò molto...) ed arriva una nuvola passeggera ma bisogna salire ancora un po', ma alla fine arrivo felice in vetta in 2h40.
Trovo degli amici Friulani con cui mi fermo a scambiare due chiacchiere visto che i compari sono già scesi, mi cambio e partiamo per la discesa cercando ancora delle zone vergini. Scendiamo tutto a sinistra tirando belle curve, non molte a dire il vero ) sulla splendida neve fresca, penso di aver fatto fra i 700 mt di dislivello più belli finora, non tanto per la neve quanto per la vastità del posto, del panorama, della vetta conquistata a piedi....
All'altezza del rifugio gli altri decidono di fare un canalino detto "canyon" (poi per fare un lungo traverso dovranno sganciare l'attrezzatura) mentre io mi porto tutto a destra sotto il sasso delle undici, qua la neve è decisamente diversa e trasformata ma ancora godibile.
Faccia da ebete col sorriso ed arrivo in fondo, punto dritto il bar dove trovo gli snowboarders incrociati in salita con cui bevo la meritata birrozza. Un buon piatto di pasta assieme agli amici friulani e qualche birra mi rimettono in forze! Poi via verso il Falzarego, Cortina, passo tre croci, comelico e casa.
La Marmolada si merita sicuramente il suo soprannome!
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marmolada punta rocca
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