Questi i dettagli.
Io, matto e a. avevamo deciso di andare a fare qualcosa di ripido, la giornata sembrava buona, ma si capiva che il vento stava lavorando e aveva lavorato molto. Inoltre la temperatura era strana, non si capiva se c’era freddo, a parte le raffiche sembrava quasi facesse caldo.
L’idea era di far la Val delle Fontane, ma il pensiero di fare con quelle raffiche di vento la salita al Boé (e poi la discesa a sud con potenziali accumuli per vento da nord) ci ha fatto cambiare programma e abbiamo così deciso di affrontare il canale Holzer. Proprio una grande idea...
Entrati nel canale con prudenza, poi via via sempre più sicuri, la neve sembrava ben sciabile e sicura, e giù veloci fino al passaggio chiave, la paretina ghiacciata era quasi interamente sepolta dalla neve, si poteva passare senza la corda ma cmq con attenzione.
In quel momento, mentre matto era intento a scendere a scaletta dalla ex paretina, picca in mano, e io pochi metri sopra di lui, mentre a. era più in alto, abbiamo sentito un botto arrivare da sopra di noi, ci giriamo e vediamo una massa di neve precipitata dall’alto della parete (quella scendendo a sinistra).
Ho fatto in tempo a urlare a matto “dai salta”, e io stesso mi butto verso valle, che ci arriva addosso nel giro di 4-5 secondi una specie di tsunami, una violenta onda composta da blocchi di neve insieme a polvere finissima.
Io avendo preso un po’ di rincorsa, e avendo gli sci girati verso destra, sono saltato giù dalla paretina, mi sono buttato a destra e mi sono appiattito sulla neve vicino alla parete, rannicchiato, aggrappato con le mani alla neve, alla vita, sentivo nei primi istanti come una mitragliata di palle di neve sullo zaino (per fortuna bello cicciotto e protettivo) poi qualcosa che mi scivolava sopra, mi sfiorava, come una mano che mi tirava verso il basso, per fortuna con poca e sempre meno forza.
Istanti interminabili, urlavo cose tipo cazzocazzonotipregocazzocazzononèpossibilesonofinito.
Il fiume di polvere continuava a scendere impetuoso e impietoso. Però gradatamente diminuiva di forza e velocità, solo allora ho iniziato a riflettere e a guardarmi intorno, mi sono voltato e ho visto dietro di me un fiume di neve che scorreva velocemente.
Matto era attaccato con la picca al ghiaccio, quindi può aver perso 1 secondo più di me per liberarsi, inoltre aveva gli sci girati, accidenti, verso sinistra, verso la parete, senza possibile via di fuga.
E' stato colpito in pieno e trascinato per tutta la parte finale del canale, fino giù in val lasties, ma non è stato sepolto dalla neve.
Ho rivisto le foto riportate sui testi sacri, in effetti c’è un pendio inclinato con cornice proprio sopra al canale…….. col senno di poi.......