e.frapporti
DURACELL
Il meteo prevede un'altra domenica di bel tempo e dopo i ghiacciai è tempo di tornare sulla dolomia.
Scelgo il Pelmo perchè non ci sono ancora mai stato e perchè la sua vetta occorre guadagnarsela con un minimo di impegno alpinistico. Facile ma non banale.
Siamo io e Petra.
Sabato pomeriggio saliamo al Rif. Venezia da Zoppè di Cadore attraverso un tranquillo sentiero prima nel bosco e poi attraverso dei pascoli. Basta un'ora e mazza per 500 mt. circa di dislivello. Il cielo è sempre coperto e ci becchiamo anche un po' d'acqua gli ultimi 10 minuti.
Al rifugio (buona gestione - consigliato) non siamo in molti (20-25) ma tutti aspiriamo alla stessa meta
Vorrei partire alle 6.30 ma alla fine ci mettiamo in marcia solo alle 6.50, siamo quasi gli ultimi.
I bastioni sud-est del Pelmo alle 6.30
La parte più impegnativa, psicologicamente soprattutto, la si affronta all'inizio: è la Cengia di Ball. Un traverso molto esposto che taglia la parete sud-ovest del Pelmo fino a guadagnare il vallone centrale. La cengia in generale non è attrezzata ma nei passaggi più delicati ci sono delle corde fisse e/o la possiblità di proteggersi.
Noi siamo attrezzati ad ogni evenienza (imbraghi, mezzacorda da 30 mt., cordini, fettucce, rinvii) ma non li useremo perchè non saranno necessari.
la parte bassa del tracciato (foto presa da "quartogrado.com" )
Dopo 15-20 minuti siamo all'attacco della parete. Occorre salire su facili roccette (passaggi di I grado) per 20-30 mt. fino alla cengia
i primi metri sulle rocce per guadagnare la cengia
Poi si prosegue in orizzontale o leggera salita
Petra sulla cengia di Ball, l'inizio è tranquillo ...
... ma in breve il discorso si fa serio
Al primo passaggio delicato troviamo bloccati quasi tutti quelli che ci precedevano. Non se la sentono di proseguire così passiamo avanti. Abbiamo il piacere di passare la cengia per primi (significa che nessuno ci farà perdere tempo)
dopo un centinaio di metri la tensione cala
ma è la "calma prima della tempesta"
uno sguardo indietro
Il passaggio chiave è il "passo del gatto". Una breve corda fissa ne facilita e soprattutto velocizza il superamento
il famoso "passo del gatto"
sempre lui (il gatto)
Usciti dalla cengia ci prepariamo estraendo i bastoncini, ora il sentiero ne consente l'utilizzo e mancano ancora 8-900 mt. alla vetta.
dopo la cengia il sentiero torna una normale traccia alpinistica
una parte della cengia di Ball vista dall'alto
il ripido ghiaione
il meteo resta incerto
il ghiaione sembra non finire mai
dopo il ghiaione una ripida gradinata (un paio di passaggi di I-II grado)
sulla gradinata: verso il basso
la gradinata porta ad una grande conca da dove si vede la vetta (prima nascosta)
noi puntiamo la in fondo, alla cresta sud-ovest
l'avvicinamento è tra detriti ma poi si passa su roccette sempre più ripide fino alla cresta
manca poco alla cresta
A parte un brevissimo tratto "aereo" la cresta è molto comoda e larga
un bel balcone con vista
l'ultimo "ostacolo" prima della cresta sommitale
finalmente in vetta
fotoricordo sul Pelmo
l'Antelao
la cresta a ritroso
voglia di tuffarsi nelle nuvole
le nuvole ci attendono pazienti sulla via del ritorno
quale sarà l'ometto giusto da seguire?
il ghiaione in discesa diventa un piacere
si torna in cengia ma 'sta volta con una splendida vista
qualcuno ci precede al "passo del gatto"
il rif. Venezia ci aspetta
ma non è ancora il momento per rilassarsi
ambiente su uno sperone
sempre all'occhio
angoli suggestivi
ancora poco e siamo fuori
dopo la cengia nuovamente ghiaione
l'ultima occhiata al Pelmo prima di tuffarsi nei boschi del rientro
Commento: salita molto bella e di soddisfazione per via della Cengia di Ball e della cresta finale molto panoramica, la discesa è anche meglio grazie al ghiaione che regala divertimento.
Il Pelmo è una montagna per molti ma non per tutti in quanto la cengia è vietata a chi soffre di vertigini e necessita passo sicuro.
Ho voluto inserire parecchie foto della cengia perchè chi pensa di andare si faccia un'idea di cosa lo attende anche se, purtroppo, le foto non rendono per niente il senso di vuoto che si ha sotto i piedi.
Scelgo il Pelmo perchè non ci sono ancora mai stato e perchè la sua vetta occorre guadagnarsela con un minimo di impegno alpinistico. Facile ma non banale.
Siamo io e Petra.
Sabato pomeriggio saliamo al Rif. Venezia da Zoppè di Cadore attraverso un tranquillo sentiero prima nel bosco e poi attraverso dei pascoli. Basta un'ora e mazza per 500 mt. circa di dislivello. Il cielo è sempre coperto e ci becchiamo anche un po' d'acqua gli ultimi 10 minuti.
Al rifugio (buona gestione - consigliato) non siamo in molti (20-25) ma tutti aspiriamo alla stessa meta
Vorrei partire alle 6.30 ma alla fine ci mettiamo in marcia solo alle 6.50, siamo quasi gli ultimi.
I bastioni sud-est del Pelmo alle 6.30
La parte più impegnativa, psicologicamente soprattutto, la si affronta all'inizio: è la Cengia di Ball. Un traverso molto esposto che taglia la parete sud-ovest del Pelmo fino a guadagnare il vallone centrale. La cengia in generale non è attrezzata ma nei passaggi più delicati ci sono delle corde fisse e/o la possiblità di proteggersi.
Noi siamo attrezzati ad ogni evenienza (imbraghi, mezzacorda da 30 mt., cordini, fettucce, rinvii) ma non li useremo perchè non saranno necessari.
la parte bassa del tracciato (foto presa da "quartogrado.com" )
Dopo 15-20 minuti siamo all'attacco della parete. Occorre salire su facili roccette (passaggi di I grado) per 20-30 mt. fino alla cengia
i primi metri sulle rocce per guadagnare la cengia
Poi si prosegue in orizzontale o leggera salita
Petra sulla cengia di Ball, l'inizio è tranquillo ...
... ma in breve il discorso si fa serio
Al primo passaggio delicato troviamo bloccati quasi tutti quelli che ci precedevano. Non se la sentono di proseguire così passiamo avanti. Abbiamo il piacere di passare la cengia per primi (significa che nessuno ci farà perdere tempo)
dopo un centinaio di metri la tensione cala
ma è la "calma prima della tempesta"
uno sguardo indietro
Il passaggio chiave è il "passo del gatto". Una breve corda fissa ne facilita e soprattutto velocizza il superamento
il famoso "passo del gatto"
sempre lui (il gatto)
Usciti dalla cengia ci prepariamo estraendo i bastoncini, ora il sentiero ne consente l'utilizzo e mancano ancora 8-900 mt. alla vetta.
dopo la cengia il sentiero torna una normale traccia alpinistica
una parte della cengia di Ball vista dall'alto
il ripido ghiaione
il meteo resta incerto
il ghiaione sembra non finire mai
dopo il ghiaione una ripida gradinata (un paio di passaggi di I-II grado)
sulla gradinata: verso il basso
la gradinata porta ad una grande conca da dove si vede la vetta (prima nascosta)
noi puntiamo la in fondo, alla cresta sud-ovest
l'avvicinamento è tra detriti ma poi si passa su roccette sempre più ripide fino alla cresta
manca poco alla cresta
A parte un brevissimo tratto "aereo" la cresta è molto comoda e larga
un bel balcone con vista
l'ultimo "ostacolo" prima della cresta sommitale
finalmente in vetta
fotoricordo sul Pelmo
l'Antelao
la cresta a ritroso
voglia di tuffarsi nelle nuvole
le nuvole ci attendono pazienti sulla via del ritorno
quale sarà l'ometto giusto da seguire?
il ghiaione in discesa diventa un piacere
si torna in cengia ma 'sta volta con una splendida vista
qualcuno ci precede al "passo del gatto"
il rif. Venezia ci aspetta
ma non è ancora il momento per rilassarsi
ambiente su uno sperone
sempre all'occhio
angoli suggestivi
ancora poco e siamo fuori
dopo la cengia nuovamente ghiaione
l'ultima occhiata al Pelmo prima di tuffarsi nei boschi del rientro
Commento: salita molto bella e di soddisfazione per via della Cengia di Ball e della cresta finale molto panoramica, la discesa è anche meglio grazie al ghiaione che regala divertimento.
Il Pelmo è una montagna per molti ma non per tutti in quanto la cengia è vietata a chi soffre di vertigini e necessita passo sicuro.
Ho voluto inserire parecchie foto della cengia perchè chi pensa di andare si faccia un'idea di cosa lo attende anche se, purtroppo, le foto non rendono per niente il senso di vuoto che si ha sotto i piedi.
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