LA PREPARAZIONE DEGLI SCI

Xcarve

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LA PREPARAZIONE DEGLI SCI

REVISIONE DELLA SOLETTA
Uno sci per essere a posto, prima di iniziare a prepararlo deve avere la soletta completamente liscia, senza "buchi". I solchi provocati dai sassi rallentano la scorrevolezza dell'attrezzo e, se molto profondi, possono comprometterne la manovrabilità. Vanno riparati con del materiale apposito a seconda del tipo di soletta che si ha sotto, oppure con dei tasselli se il danno è profondo e vicino alla lamina, successivamente andremo ad asportare l'eccesso di materiale, riportandolo sci sul piano iniziale.

AFFILATURA DELLE LAMINE
Una buona lamina ci determina la tenuta sul ghiaccio e la manovrabilità dello sci stesso. Gli angoli di incisione possono essere di 86° - 88° - 90°, più l'angolo è acuto e più avrò uno sci preciso, attenzione però bisogna trovare il giusto compromesso tra precisione e manovrabilità dello sci, quindi diciamo che l'angolo standard è di 90° poi 88° o addirittura anche meno, a seconda dello sciatore, se è un turista o se è un agonista.

Una buona lamina ci determina la tenuta sul ghiaccio e la manovrabilità dello sci stesso.
Gli angoli di incisione possono essere di 86° - 88° - 90°, più l'angolo è acuto e più avrò uno sci preciso, attenzione però bisogna trovare il giusto compromesso tra precisione e manovrabilità dello sci, quindi diciamo che l'angolo standard è di 90° poi 88° o addirittura anche meno, a seconda dello sciatore, se è un turista o se è un agonista.


L'IMPRONTA E LA SCIOLINA
Entriamo nel mondo della scorrevolezza degli sci: elaborare l'attrezzo in funzione delle condizioni ambientali, significa: eseguire un'impronta, che si elabora per mezzo di una macchina elettronica (rettificatrice e pietra) e la scelta specifica delle scioline.
Un pò come i pneumatici delle auto hanno il battistrada per scaricare l'acqua in condizioni di asfalto bagnato, così anche sotto gli sci andremo ad elaborare un disegno a seconda del tipo di neve, della temperatura dell'umidità, che si viene a creare tra soletta e neve per attrito dello sci.
Chiaramente in città il laboratorio di fiducia non conoscerà dettagliatamente le condizioni in montagna, quindi lavorerà con due tipi di impronta: fini e poco incisive per nevi calde.
Diverse sono le tipologie dei disegni, dalle longitudinali alle romboidali a scarico laterale e addirittura impronte in sovrapposizione romboide.
Attenzione però!!!
Mai l'impronta DEVE ANDARE SUL PIANO DELLA LAMINA, LO SCI NON GIREREBBE PIU'.
Successivamente andremo a sciolinare lo sci per mezzo di un ferro sciolinatore o di macchinari appositi a nastro.
La scelta delle scioline viene effettuata in funzione delle condizioni di temperatura della neve e dell'aria e si usa la sciolina più dura per nevi fredde a cristallo fine, e più morbida per nevi primaverili!
Dopo qualche ora va rimossa mediante un raschietto in plexi, dalla punta verso la coda dello sci togliendola tutta, perchè solo la sciolina che è rimasta tenacemente ancorata sulla superficie della soletta fa effetto di iprorepellenza e in simbiosi con l'impronta di antiattrito.
 
:aaahhh: Finche' il buco in soletta non mi fa vedere il colore dello sci e le lamine non si staccano, non li preparo.....! Vantaggi della POUDRE! :GG W la Poudre!!! :GG
 
Per la revisione della soletta, ho comperato un ferro per le riparazioni con i rocchetti di filo in ptex.
Ho fatto esperienza su sci vecchi, creando buchi e tappandoli, i primi lavori sono venuti da cani :( :( :( , con il ferro, non ci vuole nulla a bucare la soletta. Dopo un po di prove è andata un po' meglio.
Il problema più grosso è che su solette bianche, è difficile non fare vedere la riparazione, un po' si vede sempre.
Il procedimento che uso (Spero sia giusto) è il seguente:

-Pulisco la soletta con liquido adatto, straccio e spazzola in plastica.

-Con la spatola di ferro passo sul buco in modo da eliminare il materiale fuoriuscito, eventualmente mi aiuto con un taglierino.

-Se le righe sono piccole, a volte basta una lieve passata di spatola e cartavetro, per fare quasi sparire la riga, o ridurla a poco più di un segnetto innoquo, che sparirà la prima volta che si rifarà il fondo.

-ripulisco bene la zona della riparazione.

-Con il ferro molto caldo (400° circa) e ben spazzolato con la spazzola di ottone, fondo un po' di materiale sulla punta, che cola sotto la piastra, passo sul buco prima indietro e poi avanti 1 singola volta a velocità sostenuta, ma non troppo, per non fondere la soletta, se necessario faccio raffreddare un po' e faccio un ulteriore riporto. il ferro passa sempre con la punta appena inclinata in modo da non toccare la soletta con la parte piana.

-Dopo aver fatto raffreddare bene, passo con la stessa lima che uso per fare le lamine di piatto sul materiale in eccesso, avendo cura di non toccare le lamine. Rimuovo quasi tutto fino a lasciare un sottile film che rimuovo poi con la spatola di ferro.
Finisco col la cartavetro sottile, fino ad ottenere una prefetta sensazione di continuità al tatto, dove ho eseguito la riparazione, lo straccio pulito deve scorrete prefettamente senza irregolarità sul fondo, la spatola, non deve riscontrare avvallamenti o dossi, il dito sfiorando non deve sentire differenze tra soletta e riparazione.

Tutto l'operazione è molto più semplice con solette nere (Che ormai, negli sci di ultima generazione, non è più in graffite, ma solo colorata di nero per estetica) in quanto lo sporco dovuto al materiale che brucia sul ferro non si vede, mentre in quello trasparente/bianco si vede abbastanza, lasciando molto sovente puntini neri immersi nella riparazione.

Per le lamine, quando torno, se c'era neve ghiacciata o artificiale, trovo sicuramente un po' di bavetta, la tocco appena con la lima diamantata bagnata in acqua, con la quale non si può fare molto danno, visto che di materiale non ne asporta quasi. Faccio una passata da punta a coda sul fondo, a mano, facendo un po' di attenzione a come poso la lima (a meno di non inclinarla troppo, danno non se ne fa, in quanto difficilmente tale lima tocca l'angolo), poi la monto sulla squadretta e faccio da 2 a 6 passate sul fianco, fino ad ottenere una lamina lucida e priva di bava.
Poi con una gomma abrasiva con poca pressione passo da punta a fondo, per eliminare residui di lavorazione, anche se con questa operazione sembra che la lamina tagli meno, non ne pregiudica il funzionamente, basta provare a strisciare un unghia dal fondo verso l'esterno, per vedere come lo spigolo asporti ancora materiale. Sempre con la gomma in punta e coda passo un po' più deciso per togliere adeguatamente incisività (Su sci da freestyle di solito 10 cm in coda e 5 cm in punta).

Per la sciolinatura, porto il ferro a 80° circa, faccio gocciolare un po' di sciolila lungo tutta la soletta, poi la stendo senza causare eccessivi accumuli di calore, visto che a 80° la soletta potrebbe scollare. Faccio asciugare un giorno intero (Se possibile) poi con la spatola di plexiglas, rimuovo tutta la sciolina in eccesso da soletta e lamine, e con la spazzola passo ancora bene tutta la soletta.

Questa è la manutenzione che faccio ogni volta che torno da sciare.
Il fondo, lo faccio rifare periodicamente in laboratorio con rettifica e le lamine le rifaccio solo quando faccio il fondo, a meno che non siano eccessivamente rovinate.

La mia attrezzatura è composta da:
- Ferro per sciolina
- Ferro per riparazioni
- Taglierino
- Spatola di ferro
- Spatola di plexiglas per fondo
- Spatola di plexiglas per lamine
- Squadertta per lime (88° - 90°)
- Lima tira lamine
- Lima mezzadolce
- Lima diamantata da 40 micon
- Pietra d'india (Sostituita con lime diamantate)
- Morse
- Candele di ptex a bassa densità (sostituite dal filo per il ferro)
- 2 rocchetti (1 Nero ed 1 Bianco) di ptex a media densità
- Sciolina rossa e gialla (Uso quasi sempre quella gialla, che al limite con neve dura finisce prima, ma non incolla), anche se sto cercando un metodo per miscelarle.
- Spazzola in ottone
- Spazzola in plastica
- Liquido pulitore ecologico
- Stracci
- Gomma abrasiva
- Carta vetrata fine e media
 
piuttosto che spendere soldi per pigliarmi tutta quella roba lo porto a riparare.
Cmq io di solito uso le candellete , solvente spazzola e raschietto.
ma so che esiste uno stucco speciale molto rapido comodo e durevole, non so dove si compri però.
Le mie riparazioni cmq durano poco.
 

.

Io non ho comperato tutto per risparmiare... Anzi, ci sono circa 500 euri di materiale...
La spesa l'ho fatta per passione. E' bello potersi preparare da soli gli sci. Anche perchè in certi centri le lamine non le ritoccano, ma le rifanno proprio e se ci sono righe, ci danno di rettifica, così in breve tempo addio sci...

A preparare uno sci da zero ci metto 1 ora e 30. A ritoccarlo 1 ora, se i laboratori ci mettessero così tanto tempo, quanto costerebbe riparare/ritoccare/rifare gli sci?

Il ptex che si da' con il ferro è più duro di quello delle candelette e dura molto di più, ma è anche un po' più difficile e pericoloso da dare. E' cmq usato da tantissimi laboratori specializzati.
Lo stucco da quello che so', serve solo quando il buco passa la soletta. Tanti usano tessuto non tessuto con colla epossidica bicomponente, altri un materiale speciale che si da sempre con il ferro, ma entrambi vanno poi rivestiti con ptex, il quale incolla solo sul ptex della soletta e sulla colla epossidica o materiale apposito per riparazioni, ma non sulla lamina o materiale sotto soletta, dal quale si stacca facilmente.
 
Una caro saluto a tutti da un novellino di questo forum.

Come XBOMBER sono un fanatico del fai da te nella preparazione dello sci: ho un'attrezzatura che euro più, euro meno, mi è costata 500 dollaroni, ma nel giro di un solo anno mi sono ampiamente rientrati! In famiglia siamo in tre con due paia di legni a testa, ad una media di circa 18 euro al paio per una VOLTA OGNI DUE SETTIMANE (con lo schifo di neve che affligge il Nord Ovest)....
Rispetto a XB io sciolgo la barretta di PTEX (con il filo non ho ancora provato) con un soffiatore di aria calda (sverniciatore) e gli eccessi li elimino con la lima fresa rifinendo con cartavetro molto sottile.
Le righe sulla soletta (a meno che non siano solchi stile campo arato) non me le filo neanche: non credo incidano sulla sciata.
Per le lamine passo in sequenza e a seconda degli sfregi la lima bastarda ed i diaface dal 100 al 600 passando attraverso il 200 ed il 400.
Per la sciolina, uso anch'io quasi esclusivamente la gialla sciogliendola sulla piastra del ferro e quindi spargendola sulla soletta a tratti di circa 25 - 30 cm (vedo fino a che punto riesco coprire senza insistere troppo nella passata ad evitare bruciature)
Prima, però, cerco di pulire bene la soletta con detergente specifico.
Mi dimenticavo: per rendere più grassa la soletta, prima di sciolinare, grattugio (letteralmente con l'attrezzo usato per il parmigiano sugli spaghetti... un altro, ovviamente!) della grafite in barrette direttamenete sulla soletta: verrà sciolta al passaggio del ferro e si mischierà con la sciolina (l'ho imparato ad un corso tenuto dalla associazione SKIMAN)
Dopo la sciolinatra spatolo dalla punta alla coda e, sempre dalla punta alla coda, lucido con i rulli di crine artificiale (uno più duro dell'altro) montati con apposito supporto al trapano.
Il tempo impiegato 1 ora e 45 quando va bene :pAZ :pAZ :wall: :wall:
 
io a fare gli sci ci metto 20 minuti, poi li lascio freddare per un giorno intero e poi in 10 minuti li raschio e tiro lucidi.
Vi invito a sperimentare la mia tecnica che prevede di strofinare la sciolina ancora solida direttamente sulla soletaa per poi dargli una assata col ferro.
I vntaggio sono meno spreco, meno tempo di fusione della sciolina quindi minore alterazione delle sue proprietà chimicofisiche, eliminazione del rischio di fare toccare il ferro con la soletta.


che ne pensate di questo pulitore, il prezzo considerando 8 euro di spedizione è OK? http://starwax.it/categorie.php?id_categoria=27&id_sottocategoria=61
 
Mi pare di ricordare di aver pagato 10 euro un barattolo da 1 litro della Soldà dal mio abituale fornitore di sci... ma non farei il Muzio Scevola....

Comunque complimenti per la velocità di esecuzione: in 20 minuti io ho a malapena tirato le lamine ad uno sci :oops: :oops: :oops:
 
Io ho un'attrezzatura più contenuta, e ho speso in totale 300 euro tondi:

-Squadretta 88°
-Lima
-Diaface
-Toglifenolo
-Morse
-Ferro per sciolinare
-Spatole e spazzole varie

Un po di fai da te, qualche chilo di sciolina da ingrasso e il gioco è fatto.
Lavori complessi li faccio fare in un lab serio, per i buchetti un po di candeletta e via!

Considerato che far fare gli sci decentemente costa un bel 30 neuri, e facendo sci ad amici ci guadagno qualchge sano apertivo, in meno di due anni mi sono ripagato la roba e ho il piacere di farmi gli sci con cura quando voglio.
 
Ho portato i miei sci in un negozio in montagna dove mi hanno portato le lamine a 88 e fatto il tuning di 1 grado. Il risultato? Gli sci sono incontrollabili w non riesco più ad avere la tenuta di prima. Premetto che sono uno sciatore discreto. Mi chiedo se sono troppo scarso io per questa preparazione più esasperata o forse è stato sbagliato qualcosa? Mi spiegate cosa è successo ai miei sci? :?
 
violino ha detto:
Ho portato i miei sci in un negozio in montagna dove mi hanno portato le lamine a 88 e fatto il tuning di 1 grado. Il risultato? Gli sci sono incontrollabili w non riesco più ad avere la tenuta di prima. Premetto che sono uno sciatore discreto. Mi chiedo se sono troppo scarso io per questa preparazione più esasperata o forse è stato sbagliato qualcosa? Mi spiegate cosa è successo ai miei sci? :?

Il tuning di 1° grado non so cosa sia... spero non ti abbiano messo spoiler e minigonna ( :sbonk: )

La lamina a 88 è lo standard (qualche casa le fa uscire a 90° ma ormai è raro e accade solo su sci da principianti), quindi non dovresti avere problemi, se le lamine erano molto consumate dovresti rilevare una maggior "presa di spigolo", una tenuta superiore specie in conduzione e un controllo incrementato.

Spiega meglio che problemi rilevi, se non tiene vuol dire che ti hanno fatto male le lamine, prova a passarci le dita dalla parte opposta al polpastrello in direzione ortogonale alla lamina, dovresti sentire la pelle che "attacca", che rimane leggermente impigliata alla lamina, come se passassi su una lama di rasoio (occhio a non tagliarti!), e se passi il polpastrello (leggero leggero mi raccomando) per lungo sulla lamina dovresti sentire il bordo affilato e senza increspature.

Se al tatto la lamina e liscia e non attacca, o addirittura è proprio tonda, han fatto qualche casino!
 
Io sono per l'88°, tempo fa avevo uno sci da speciale (quando usavo ancora quelle cose "strette" :lol: ) con la lamina a 86° e la base a 0.5°... mi slogavo le ginocchia ad ogni curva!!!
 
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