Vioz. 3 aprile 2011

F di Federico

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Finito l'SA1 il nostro gruppo di tavolari è deciso ad organizzarsi una gita in autonomia.
Con il caldo della settimana le opzioni si sono ristrette, optiamo per cima Vioz che ci permette di non dovere partire troppo presto e la cui discesa verso nord dovrebbe mantenere la neve sostanzialmente buona anche in caso dovessimo attardarci in salita.

Siamo in sette, saliamo verso Cogolo con due macchine. Una la portiamo a Malga mare. Il parcheggio alla centrale dell'Enel è già pieno alle 7.15 della mattina, troviamo un posticino lungo la strada.
Poi tutti a Pejo Fonti, colazione e biglietti per la telecabina del primo troncone e del successivo, quello nuovo di Pejo 3000. Dall'arrivo si scende lungo la pista per lasciarla dopo la prima curva e fare un traverso fastidioso (la neve a sud già inizia a mollare) fino all'imbocco del vallone che conduce in rapida e costante salita al rifugio Mantova al Vioz.

Il vallone si percorre al centro piegando verso Nord e risalendo a zig-zag il lungo canale che a.3400 ca. si divide. Noi restiamo a dx, è più diretto, e poi su dritti fino all'insellatura da dove, in breve, si giunge in vetta. Io ce l'ho fatta con le ciaspole a portarmi alla croce di vetta, la neve era buona ma qualcuno ha preferito usare i ramponi il tratto finale è ripido, gli sciatori tolgono i loro attrezzi.
E' raccomandato avere oltre i ramponi anche la picca. Noi avevamo tutti anche l'imbrago e qualche poveraccio si è portato 60 metri di corda (che per fortuna non abbiamo dovuto utilizzare). Tutto il percorso era in ottime condizioni.
Dalla cima la vista è di quelle che mozzano il fiato.

Lasciamo la salita alle nostre spalle, scavalchiamo la facile cresta, riposo meritato e contemplazione ognuno per i cavoli propri.
Si parte. Palon della mare, Gran Zebrù e Cevedale stanno li a guardarci. I primi metri sono già tracciati ma troviamo spazio anche noi. C'è polverella. Mano a mano che scendiamo la neve diventa più bagnata, comunque godibile. Arriviamo ad un avvallamento morenico, abbiamo il timore di dovere spingere e quindi decidiamo di non percorrere la via di sinistra scelta da tutti. Troppo esposta al sole, rischio di impantanarsi. Stiamo a destra, scelta fortunata, la neve fa filare diritte le tavole fino al canale finale che è in ombra e rimane anche esso sciabile.
Usciti dal canale resta solo il boschetto, prendiamo la traccia di chi ci ha preceduto pena l'affondamento :-?
Siamo al ponticello. Togliamo tutto, l'unica ragazza del gruppo scrocca un passaggio per due fino a Cogolo ad un fotografo argentino. Recuperiamo la macchina. Togliamo gli scarponi. Birra. Sorrisi. Evviva.

La mappa (Arancio:impianti Rosso:salita Blu:discesa)
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Linea di salita. In alto a destra il rif. Mantova
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C'è caldo...
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Si suda
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Arrivo e mollo tutto per terra
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La vista dall'alto dei 3645
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Arrivano le altre formichine
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La croce di vetta che guarda la valle in basso
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Arrivano con un po' di ritardo...
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...ecco il perchè
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Qualcuno con noi scia, ebbene si
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qualcuno si fa i ca**i suoi
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Ecco la parte alta, stiamo a destra
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C'è un bel sole e si divertono tutti
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La discesa è sicura
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Manu va a cercarsi qualche linea vergine
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La trova e va fin giù
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Dal basso
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La linea di discesa e il traverso. Qui manca ancora il canale finale
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La primavera pare già inoltrata
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Ultima modifica da un moderatore:
INfatti leggevo il report e c'era qualcosa che non andava :D

Ma forse e. ha creato un clone? :D
 
Bel report.

Volevo però fare una domanda agli snowborder: perchè la tavola non viene fissata allo zaino ma viene trascinata attaccata ad un cordino? Non è pericoloso in caso di caduta?
 

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perchè la tavola non viene fissata allo zaino ma viene trascinata attaccata ad un cordino?

Per lunghi pendii dove con le ciaspole si possono evitare scomode inversioni trasportare la tavola dietro con il cordino è meno faticoso, soprattutto riposa la schiena da un peso consistente. Certo non va più bene in caso di traversi medio-ripidi o di terreni troppo sconnessi.
 
il vioz!!!!!!! il mio primo amore!!!!! come mi piacerebbe tornarci........

Bel report.

Volevo però fare una domanda agli snowborder: perchè la tavola non viene fissata allo zaino ma viene trascinata attaccata ad un cordino? Non è pericoloso in caso di caduta?

dove è possibile viene fissata al cordino perchè portarla in spalla per tutta la salita è molto più faticoso... dove non è possibile o rischioso la si porta in spalla... in caso di caduta perchè dovrebbe essere pericoloso? lo è anche se lo si porta in spalla credo...
 
perchè la tavola non viene fissata allo zaino ma viene trascinata attaccata ad un cordino?

trascinare la tavola diminuisce il peso che grava sulle spalle, insomma si fa meno fatica.
questo quando la neve è sufficientemente compatta da non accumularsi sopra la tavola.
Le gite primaverili sono l'ideale per questo accorgimento.

Non è pericoloso in caso di caduta?

caduta in che senso? in salita non si cade di solito.
 
il vioz!!!!!!! il mio primo amore!!!!! come mi piacerebbe tornarci........



dove è possibile viene fissata al cordino perchè portarla in spalla per tutta la salita è molto più faticoso... dove non è possibile o rischioso la si porta in spalla... in caso di caduta perchè dovrebbe essere pericoloso? lo è anche se lo si porta in spalla credo...

... o si compra la split :D

belle foto si vede che il report ha E.frapporti fra le righe :D

P.s. complimenti per la Jones come ti trovi?
 
Bel report.

Volevo però fare una domanda agli snowborder: perchè la tavola non viene fissata allo zaino ma viene trascinata attaccata ad un cordino? Non è pericoloso in caso di caduta?

Ti hanno già risposto, comunque va anche a preferenze. In generale se la neve è buona e le condizioni lo permettono con le ciaspole prendi il pendio ripido dritto per dritto senza fare inversioni che sollecitano le caviglie. In questo caso la tavola la si può trascinare, pesa meno sulle spalle.
Io in generale la preferisco attaccata allo zaino perché fa meno "effetto elastico" e poi mi scoccia molto quando si riempie di neve e cade a valle se il percorso mi obbliga a fare inversioni. La trascino solo sui piattoni.

Ciao!
F.
 
... o si compra la split :D

belle foto si vede che il report ha E.frapporti fra le righe :D

P.s. complimenti per la Jones come ti trovi?

E. aveva la split, se noti nelle foto la porta divisa a spalle nell'ultimo pezzo. E' la 161. Si considerava che forse non era la gita adeguata per usarla. Io la vorrei provare ma non ho ancora avuto occasione.

La jones mi sono trovato bene da subito, un bel feeling. E' abbastanza leggera da non massacrarti la schiena (ho cambiato la precedente per questo motivo), ha un flex maneggevole non troppo duro. Una soletta resistente. L'ho usata per le gite, per fare canali ripidi, per neve fresca, per le piste.
 
E. aveva la split,

ok sono stato scoperto :D

dopo la prova in salita di qualche settimana fa ho voluto approfittare dell'assenza di Petra per provarla davvero (Voilè Mojo 161).
Inizialmente avevo in mente un'altra gita (Pisgana), adattissima alla split, così ho cambiato tutte le regolazioni possibili (interfaccia e attacchi - c'ho messo quasi un'ora :-? ) e l'ho adattata a me.
Poi ho cambiato gita ed ho capito subito che sarei andato meglio con le ciaspole (pendio ripido, neve compatta, zero avvicinamento) ma ormai volevo provarla.

Su pendenza fino a 30° sono andato bene anche senza rampat, poi perdevo sempre più spesso l'asse a valle per cui ho montato i rampant (ottimi i Mr. Chomps della Spark, li montavo senza togliere nulla), poi però il sole caldo ha firnato troppo la neve ed anche il rampant, spesso, non bastava più ad assicurare la tenuta. La progressione era diventata troppo faticosa per cui ho messo i ramponi e caricato la tavola in spalla.

Conclusione: 400 mt. con la split e 400 con ramponi, sono arrivato in vetta 45 minuti dopo Federico (ok ho fatto anche un po' assistenza agli altri in difficoltà) e molto affaticato. Chi aveva le ciaspole è andato nettamente meglio a conferma di quello che ho sempre sostenuto: "ci sono gite da split e gite da ciaspe".

In discesa?
Ottima! Mi sono trovato benissimo in tutte le situazioni che abbiamo incontrato (polvere, crosta, firn, pappa, sastrugi) anche grazie agli attacchi Spark che ho trovato davvero buoni.
 
Grazie per le risposte e i chiarimenti.

La mia impressione vedendo le foto (quelle di oggi e quelle di altri in passato) era di un senso di pericolo dovuto al fatto di salire con una coda lunga (cordino ad occhio sarà di un paio di metri) e pesante.

Ho subito pensato e se da un canale si perde l'equilibrio (per qualsiasi motivo anche solo un mancamento) e si rotola giù, la tavola comincia a sbattacchiare a dx e sx un po' come gli sci quando si usavano i laccetti con il rischio di tirarseli in testa, oppure se si viene presi da una coltata di neve, non necessariamente una slavina, la tavola così messa mi sembra che faccia da corpo morto.

Mi ritengo soddisfatto delle vostre risposte, se volete continuare, ditemelo che sposto i messaggi in un 3d dedicato così da non rovinare il report.
 
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