Una Pasqua di "freeride a 360°": tra Svizzera e Francia sulle orme di Madame Poudre

rbodini

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Una Pasqua di "freeride a 360°": tra Svizzera e Francia sulle orme di Madame Poudre

Fin dalle origini la Pasqua è tempo di esodi. E noi, religiosamente, ci siamo messi in viaggio alla ricerca della nostra manna personale. Per via del come e del dove l'abbiamo cercata ho deciso di prendere a prestito per il titolo del topic l'espressione di gigiogigi (anche se in un'accezione un po' meno estrema della sua :D ), che penso renda al meglio quello che sono stati questi cinque giorni e mezzo di sci.

Il "noi" in questo caso siamo io e il mio amico Justin, arrivato apposta dagli Stati Uniti per sciare qui da noi. Dato che per farlo ha rinunciato ad andare a Jackson Hole, la responsabilità di organizzare un viaggio degno di tal nome gravava sulle mie povere spalle e mi pesava non poco. E così con settmane di anticipo ho cominciato a tampinare vari skifosi esperti delle zone d'oltralpe (che ringrazio moltissimo per i consigli) alla ricerca di ispirazione. Dopo di che come regalo pasquale per i miei genitori gli ho smollato le mie due figlie e fregato il camper, e con il potente mezzo ho recuperato Justin a Malpensa la mattina di un uggioso venerdì santo.

Inseguire le perturbazioni in questa stagione (dove si scia per forza di cose sopra la linea degli alberi) è un gran casino, perchè se ci finisci dentro non vedi una mazza e rischi di sprecare del gran tempo, soprattutto se ti trovi in posti che non conosci. L'idea quindi era di puntare su zone di schiarita tra una nuvola e l'altra, ovunque si trovassero, purchè fossero posti con quote alte, buoni dislivelli, pendenze interessanti, tanta neve, e preferibilmente esposti a nord. Praticamente era più facile vincere il superenalotto.
:shock: Comunque armati di camper, inernet, e contatti di amici e conoscenti sparsi per l'arco alpino ci proviamo.

Justin, che a livello di ossessione maniacale per lo sci sarebbe uno skifoso doc, insisteva per sciare già da giovedì, alla faccia del jet lag. Cercando posti relativamente vicino e con tanta neve, la scelta cade sulla Aletsch Arena (Riederalp, Bettmeralp e Fiesch), che in un paio d'ore da Malpensa ci si arriva, anche se il tempo non sembra un granché. E infatti una volta arrivati troviamo condizioni terribili, con neve insciabile, scarsa visibilità e verso fine giornata pure pioggia fin sopra i 2200 metri. Justin mi guarda sconsolato. Cominciamo bene...


Venerdì - Zinal

Tornati al camper con la coda tra le gambe ci attacchiamo a internet. Sembra ci sia una finestra di sole venerdì a Zinal, nella Val d'Anniviers, che sulla carta è un posto con parecchia neve, terreno interessante e discreta esposizione. Tempo due ore e siamo parcheggiati a cento metri dalla partenza della funivia, in fondo ad una valle incantevole, e ci prepariamo il solito mezzo chilo di pasta in vista della giornata successiva. Pioviggina, ma confidiamo nelle previsioni.

E infatti la sera la situazione e' questa...


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Ma al risveglio si presenta così:

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Qui c'è la cartina, dato che è una località che non credo sia molto conosciuta.

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In pratica si parte da qui:

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E si arriva qui:

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La maggior parte dell'area si sviluppa in una conca con splendidi panorami sulle montagne circostanti, con bei valloni da un lato e qualche canale interessante dall'altro. Dopo una veloce ricognizione partiamo per una scarpinata in cresta che dà accesso a una bella discesa a fianco di quella che sulla carta è demarcata come "area freeride".

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E qui Justin puo' finalmente dare sfogo alle sue pulsioni:



Quando la neve diventa troppo pesante su questo versante, grazie alle indicazioni di due maestre di sci incontrate a pranzo puntiamo sui canalini esposti a nord che scendono dal Corne de Sorbois, dove troviamo neve godibile anche nel pomeriggio.

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Il posto è decisamente interessante, e in pieno inverno, quando si arriva fino a valle, dev'essere notevole. Per noi oggi niente polvere ma neve più che godibile, bei panorami e belle discese. Dopo il disastro del primo giorno ci sembra un ottimo risultato, ma non sapevamo che sarebbe stato solo un piccolo antipasto rispetto al banchetto dei giorni successivi.

Continua...
 
Ultima modifica:
Grazie! Stasera metto un'altra puntata. Nicola, in quanto a gusti tu e Justin andreste d'accordo, anche se mi sa che lui fa un po' troppe curve per i tuoi standard. :D
 

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Sabato - Chamonix

I tre giorni che seguiranno sono descritti molto bene nel report di enrysno: http://www.skiforum.it/forum/reportage/60713-4-giorni-di-nuovo-nella-mecca.html. Qui li racconto brevemente dal mio punto di vista, mettendo qualche altra foto e video.

Tornati al camper dopo la bella giornata a Zinal facciamo la solita ricognizione dei siti meteo e comincia a farsi strada l'idea di andare a Chamonix, anche se non abbiamo una guida e sappiamo che non sarà facile trovarne una all'ultimo momento. Intanto chiamo Mao65, che avevo contattato tramite skiforum, per vedere se per caso si riesce a vedersi per una birra e magari sciare insieme. Mao mi dice che non ha ancora un programma definitivo, ma in caso mi farà sapere. E la mattina alle 7:16 mi arriva un sms: con enrysno e un suo amico vanno a vedere se si riesce a fare il cosmiques! Dopo un nanosecondo di consultazione con Justin prendiamo l'attrezzatura e ci fiondiamo alla partenza della funivia.

Come sempre quando vado a fare qualche sciata che so che mi metterà alla prova la parte peggiore è quella che viene prima. L'anticipazione, il senso di insicurezza che nasce quando non sai esattamente cosa ti aspetta e se sarai all'altezza della situazione, la preoccupazione di non mettere nei casini i compagni di gita (soprattutto quando una persona generosa e disponibile come Mao accetta di portarti con sè), sono tutte cose che ti stringono lo stomaco.

Anche se quando arrivi in cima all'aiguille du midi l'unico pensiero è la meraviglia per quello che ti sta intorno: la bellezza di questo posto, anche in un giorno in cui le nuvole nascondono gran parte del panorama, è qualcosa di indescrivibile.

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Sali sulla funivia a Chamonix che sei sulla terra e quando esci sbarchi su un altro pianeta, con canoni e regole tutte sue. Il che mi riporta al nodo allo stomaco, che si stringe un po' di più mentre guardo enry, luca e mao che attrezzano la prima calata.


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Qui devo aprire una parentesi per ringraziare i nostri compagni che non solo si sono accollati l'onere di portarsi appresso due persone con poca esperienza alpinistica, ma l'hanno fatto con uno stile e una generosità veramente non comuni.

Dopo le due calate si comincia finalmente a sciare. Il fondo è ghiaccio, ma quei 30 cm di polvere sopra fanno tutta la differenza del mondo. E dopo la prima curva ti rendi conto che alla fine si tratta solo di sciare, che tutto sommato sei capace di farlo, e il nodo allo stomaco comincia a sciogliersi per lasciare il posto a quel senso di felicità e pace che pochissime altre cose nella vita sanno regalare. E così ci troviamo, curva dopo curva, a fare una delle discese più belle ed emozionanti che mi sia capitato di fare.


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Dopo un passaggio tra i seracchi un po' avventuroso a causa della scarsa visibilità...

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e una risalita che se non avessi avuto le pelli ci sarei rimasto secco (chapeau a Mao, Enry e Luca che se la sono fatta a piedi)...


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arriviamo alla stazione di arrivo della prima funivia nel mezzo di una nevicata che lascia ben sperare per il giorno successivo.


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Non resta che chiudere la giornata con una (o due o tre) birre di rito e una cena chamoniarda con enry e luca a base di piatti locali da 1000 Kcal a boccone.

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E tra un boccone di burro e formaggio fuso e uno di formaggio e burro fuso si abbozzano i programmi per il giorno successivo.

Continua...
 
Spettacolo Riccardo...invidia a manetta, io arrampico ma non ho ancora trovato qualche amico con cui andare per la prima volta in posti nuovi a fare queste esperienze.
Super report comunque, complimenti!
 
Sali sulla funivia a Chamonix che sei sulla terra e quando esci sbarchi su un altro pianeta, con canoni e regole tutte sue.

secondo me giá il tunnel é un passaggio spaziotemporale verso un'altra dimensione, non solo fisica ma anche mentale...

la funivia ti catapulta in un ulteriore universo bellissimo ma anche pericolosissimo, le sensazioni che si provano la prima volta sono molto simili (credo) a quelle che hanno dato origine all'interesse per l'alpinismo (c'é un libro molto interessante su questo argomento, il titolo italiano é "Come le montagne conquistarono gli uomini" di Robert Macfarlane, lo consiglio a tutti
 
Domenica - Argentière

Le previsioni danno neve al mattino e schiarite nel pomeriggio. Salire all'aiguille sembra improponibile, e quindi puntiamo sulla zona di Argentière, con l'idea di fiondarci in cima al grands montets appena si apre il tempo. La mattina la visibilità è veramente pessima, ma non ci si può fermare: qui o si macina o si viene macinati. In Austria avevo visto all'opera le cavallette austriache, e pensavo fosse difficile superarle in quanto a capacità di tracciare terreno a velocità ultrasoniche. Ma qui ci sono le cavallette francesi svizzere austriache italiane americane neozelandesi giapponesi svedesi e chi più ne ha più ne metta. Nel giro di una mattinata di brutto tempo (ripeto, non ci si vedeva veramente una mazza) 40 cm di fresca vengono ridotti a un campo di cunette in tutta la parte bassa del comprensorio :shock:.

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Per fortuna al primo cenno di schiarita decidiamo di prendere la funivia. Arrivati su la visibilità è ancora scarsa, ma dopo le prime due curve la nebbia comincia a diradarsi, e ai nostri occhi appare una distesa di polvere infinita tutta da tracciare. Ci mancano i cori angelici in sincrono con il primo raggio di sole che filtra tra le nubi e la visione pasquale sarebbe completa :D. Non so quanta neve c'era, so solo che le prime tre curve che faccio, finalmente spingendo sull'acceleratore, sono tre face shots. E siamo al 9 aprile!

Luca
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Enrysno
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Finalmente si puo' spingere.
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Felicita'!
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Seguono tre giri da apoteosi, con neve fantastica e visioni di questo tipo.

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E domani si torna lassu'...

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La sera invitiamo enry e luca a cena a "casa" nostra per trascorrere una piacevole serata a base di carbonara (tanto per restare leggeri) e ski movies. La pellicola è "Swift, silent, deep," sulla Jackson Hole Air Force. Justin, durante i suoi anni a Jackson, ha anche conosciuto di persona alcuni dei protagonisti.

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Quando eravamo arrivati a Cham venerdì sera pensavamo di fermarci un giorno e poi puntare verso l'Austria, magari con una tappa in engadina. Ma dopo due giorni così, chi si muove più?

Continua...
 
come già detto peri l report di enrico, condividere posti che si amano con persone umili ed entusiaste è sempre un piacere. in particolare mi è bastato il tuo approccio molto easy e umile e le poche parole di chiarimento alla funivia per non avere il minimo dubbio di fare la cosa giusta nell'offrirvi di unirvi a noi.
poi come spesso accade per persone con le stesse passioni si crea un legame particolare e mi fa piacere che abbiate potuto scorrazzare assieme con enrico e luca.
mi spiace per lunedì perché v sarebbe piaciuta la gita ma ho deciso all'ultimo momento, non ero certissimo delle condizioni e avevo con me altre 5 persone.

alla prossima...
 
Lunedì - Chamonix

Lunedì è il giorno giusto, il primo di bel tempo, per fare uno o due giri belli panoramici sull'Aiguille. Alla fine dopo due bottiglie di rosso robusto i programmi erano tendenzialmente di fare due giri (grand envers e envers du plan) salvo ispirazioni per pellatine di contorno. Visto che dovrebbe esserci un bel po' di polvere decido di portarmi gli shiro anche se ho le pelli tagliate per i midfat, che tanto penso se non si fa troppa salita e la neve è buona non dovrebbe essere un gran problema.

Arrivati su solito tuffo al cuore per il panorama, poi si comincia la discesa. La neve è tanta e bella, e mi pregusto l'idea di farmi due giri in questo posto fantastico.

Enry all'attacco della discesa
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Justin si gode il panorama...
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...Poi parte in discesa
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Arrivati alla salle a manger però vediamo che c'è gente che sta tracciando la salita verso la Breche. Con un po' di preoccupazione vedo il volto di enry che si illumina. Sta a vedere che si mette in testa qualche idea malsana tipo trascinarmi su per quella salita... E infatti subito tra i miei tre compagni prende piede l'idea di "andare a vedere com'è". :D

Luca in salita
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Purtroppo però io, che mi ritengo un tipo abbastanza atletico ma rispetto a loro sono una pippa, dopo un 500 metri circa capisco che ad andare avanti rischierei un po' troppo. Anche ammesso di riuscire a farmi altri 700 metri in salita sputando sangue non avrei più gambe per scendere... E devo dire che il fatto di essermi portato gli shiro con le pelli di 2 cm troppo strette non aiuta, dato che ad ogni passo devo preoccuparmi che lo sci non mi scivoli indietro, facendo il doppio della fatica e bestemmiando ad ogni inversione. Fatto sta che arrivato ad un bel punto panoramico getto la spugna costringendo i miei compagni a rinunciare all'idea di scendere dall'altra parte per non lasciarmi solo a trovare la strada tra i crepi. Loro si spingono comunque più su per guadagnare un po' di dislivello sciabile mentre io li aspetto facendo foto a nastro per ingannare il tempo.

Le tre formichine piu' in alto sono Enry Luca e Justin:
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Fortuna che esce il sole, cosi non mi surgelo e anche le foto vengono meglio. :D
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Al ritorno di Justin, Enry e Luca ci apprestiamo a completare la discesa in questo ambiente fantastico. La sosta mi ha ridato quel tanto di energia che mi permette di godermela tutta.

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Arrivati sul piattone finale c'è anche il tempo per fare un po' di pratica con le manovre di recupero da crepaccio. Per me si tratta di una prima infarinatura, interessantissima, che mi invoglia ulteriormente a prendere più dimestichezza con corde, moschettoni, e tutto il resto dell'attrezzatura.

Preparativi
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Luca dimostra come atterzzare la sosta
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La povera vittima finita nel crepo
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Arrivati in fondo e risaliti i 400 gradini (veramente angosciante vedere la velocità con cui si sta ritirando il ghiacciaio) ci aspetta la sorpresa della cabinovia ferma, quindi ulteriore ravanage in salita per raggiungere il trenino. Adesso forse ai miei compagni non dispiace troppo non aver risalito tutto il canale... HIHIHI

Chiudiamo la giornata con birre e spuntino al camper nel parcheggio della funivia, prima di salutare enry e luca che ripartono per l'Italia. Oltre alla polvere a Chamonix abbiamo trovato due nuovi amici. Cosa chiedere di più?

Continua...
 
Avendo avuto la fortuna di aver fatto alcune delle discese (le più facili :) ) tra quelle fotografate mi hai fatto rivivere anche i miei momenti di gloria. E dici benissimo che la funivia ti teletrasporta in un'altra dimensione !!!
Il Grand Montet poi ....
Poi con una compagnia di così alto livello !!!!

bravi complimenti me grazie per aver condiviso la vostra esperienza
 
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