Di nuovo in giro tra Austria e Dolomiti... Capodanno 2012/2013

Jagar

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E insomma, vista l'esperienza positiva dell'anno scorso anche quest'anno optiamo per una prima parte di vacanza con mini-tour dell'Austria e una seconda parte con le solite, banali, scontate, ovvie Dolomiti. HIHIHI

Partiamo dall'inizio:



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Il 26 dicembre arriviamo ad Obergurgl, comprensorio composto da due zone differenti (Obergurgl e Hochgurgl) collegate tra loro da un impianto orizzontale.
Le piste sono situate a quote elevate, tra i 1930 mslm del paese ed i circa 3080 raggiungibili con la seggiovia Wurmkogl.
Belle piste, molto larghe, discretamente lunghe, esposte quasi tutte a nord-ovest, e quindi condizioni di innevamento e tenuta eccellenti, la zona di Hochgurgl offre forse qualcosina in più anche come fuoripista, anche se noi ci siamo limitati a rimanere nelle zone battute.
Impianti moderni e veloci, code praticamente inesistenti, un po’ più di gente sul versante di Hochgurgl, che peraltro è quello che si raggiunge prima arrivando da Soelden.
Giornata abbastanza soleggiata, qualche nuvola in più nel pomeriggio ma tutto sommato la visibilità rimane sempre accettabile.
Foto a caso, senza descrizione (e chi si ricorda più dove le ho scattate?) :fotografo:
Ah, se vi sembrano troppe è colpa di Fabio e del nuovo multiupload. HIHIHI


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La mattina del 27 ci svegliamo, come da previsioni, sotto una bufera di vento e neve. Nella notte saranno caduti almeno 30/40cm di polvere, ma a causa del forte vento gli impianti tardano ad aprire. :GG:GG:GG
Ecco cosa si vedeva dalla finestra del nostro garni – una delle macchine è la mia… :think:


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Poco male, consapevoli del peggioramento avevamo fatto lo skipass per un solo giorno. E allora?
Scatta il piano B: scendiamo a Soelden, parcheggiamo e diamo un’occhiata al pannello degli impianti aperti: dapprima molte luci rosse, poi in poco tempo apre quasi tutto tranne però quelli del ghiacciaio, che rimane comunque la nostra zona preferita. E poi c’è il fattore visibilità: la maggior parte delle piste si trova sopra il limite del bosco, quindi con la nevicata in corso si vedrà ben poco… insomma, rimaniamo per un po’ titubanti e alla fine decidiamo di non salire. Dunque?
Scatta il piano C: tempo fa, consultando il mitico atlante della neve allegato a Quattroruote, mi era caduto l’occhio su questo comprensorio:


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Interessante – mi ero detto – quote discrete, presenza di alberi, facile da raggiungere… potrebbe tornare utile in caso di maltempo. E allora rotta su Jerzens, dove arriviamo intorno alle 11.
La situazione ci appare da subito buona: riusciamo già a vedere i punti più alti del comprensorio, e nel pomeriggio è previsto un miglioramento. Facciamo lo skipass e saliamo con la cabinovia ai 2000 metri della Mittelstation. Da lì partono alcune seggiovie e uno skilift che servono piste divertenti e varie, ma soprattutto ci mettono a disposizione un’immensa area da trifolare: la polverella caduta nella notte (e che in alto continuerà a cadere ancora per qualche ora) è leggerissima e magica, ti permette di tuffartici dentro e saltarne fuori senza alcuna fatica, godiamo come ricci a fare e rifare le solite due/tre seggiovie e spingerci in aree quasi vergini a tracciare il tracciabile. Arriviamo distrutti a fine giornata, il miglioramento atteso arriva intorno alle 14 e ci regala dei colori mozzafiato e le ultime discese con visibilità totale e zero gente.
Giornata epica, di quelle che non si dimenticano facilmente. Hochzeiger mi rimarrà nel cuore.



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Ci spostiamo quindi in zona Passo Resia, più precisamente a Nauders, che abbiamo scelto come nostra meta per il giorno 28.


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E’ una splendida giornata, senza nuvole, senza vento, e per nulla fredda. Saliamo in quota con la cabinovia e studiamo il comprensorio: sulla destra della skimap la seggiovia a 8 posti (segnata “B” sulla mappa) e lo skilift servono alcune piste larghissime e con la giusta pendenza, ideali per tirare dei bei curvoni, mentre nella parte sinistra la seggiovia esaposto serve la bellissima e soleggiata Buckelpiste e soprattutto una vasta area per il freeride, con un paio di skiroute e molte possibilità di fuoripista facili che riportano alla partenza della seggiovia. C’è ancora qualcosina da trifolare e noi non ci tiriamo certo indietro, per cui la mattinata ci vola. Ci spostiamo quindi sul versante opposto – dove nel frattempo è arrivato un po’ di sole – e ci spariamo qualche bella discesa in relax. Mi è molto piaciuta anche la pista di rientro (n° 1): bei cambi di pendenza, molto larga nonostante sia nel bosco, insomma, una piacevole sorpresa.


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Lo skipass di Nauders comprende anche gli altri comprensori del Passo Resia sul versante italiano: Belpiano e S. Valentino. E allora perché non approfittarne? Nel pomeriggio ci spostiamo quindi a Belpiano: in meno di dieci minuti di macchina siamo lì, riusciamo a trovare facilmente posto ad una cinquantina di metri dagli impianti e saliamo in quota. Belpiano - descritta perfettamente da Fabio in un reportage di qualche mese fa - offre, oltre alla cabinovia che sale dal lago di Resia, quattro seggiovie che servono piste per tutti i gusti, dalle facili e larghissime blu a delle nere discretamente impegnative e tecniche.
Ci godiamo un paio d’ore per concludere la giornata e direi che ne è valsa decisamente la pena.
Piccolo consiglio: se qualcuno volesse fare i due comprensori nella stessa giornata è preferibile partire da Belpiano – che prende il primo sole del mattino – e spostarsi a Nauders nel pomeriggio.
Comunque ognuno dei due comprensori – soprattutto Nauders – merita ampiamente un’intera giornata.



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A fine giornata ci dirigiamo a Spiss, paesino austriaco a pochi km dalla meta della nostra ultima giornata oltreconfine: la Silvretta Arena, meglio conosciuta come Ischgl/Samnaun. Qualcuno l’ha mai sentito nominare? HIHIHI


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Saliamo da Samnaun con la ben nota funivia a due piani, scendiamo e il primo impatto con il comprensorio – complice la splendida giornata – ci lascia letteralmente senza fiato: piste a perdita d’occhio, impianti che vanno in tutte le direzioni, possibilità di varianti fuoripista praticamente illimitate… insomma, un sogno!
E’ chiaro che in un giorno sarebbe impossibile vedere tutto, e allora ci muoviamo un po’ a istinto, verso le piste che ci ispirano di più e cercando comunque di raggiungere tutte le zone dell’Arena.
Bei pistoni in zona Alp Trida, notevole affollamento a Idalp – il centro del comprensorio, dove convergono gli impianti che salgono da Ischgl e le piste che scendono dai versanti dell’anfiteatro circostante – nere e rosse spettacolari che scendono dal Greitspitze e dal Palinkopf. Percorriamo un’infinita varietà di piste, grazie agli impianti modernissimi e alle code totalmente inesistenti – tranne un paio di seggiovie, evitabili, a Idalp. Intorno a mezzogiorno scendiamo fino a Ischgl, la pista finisce letteralmente in mezzo al paese e questo ci consente anche di fare una piacevole passeggiata nelle vie del centro per tornare alla cabinovia.
Qualche velatura alta nel pomeriggio ci causa un po’ di fastidio nell’individuare i cambi di pendenza sulle piste, ma alla fine torna il sole e concludiamo la giornata con la lunghissima discesa Duty Free run che ci riporta a Samnaun.
Unico appunto negativo del comprensorio: i rifugi. Non mi piacciono i mega casermoni stile autogrill, preferisco le classiche baite in legno, e qui ce n’erano veramente poche.


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Bilancio finale dell’Austria: ottimo, un giusto mix di organizzazione e gestione perfetta dei comprensori unito alla botta di culo di aver trovato così tanta neve e giornate quasi sempre belle.
 
Sarai stato il secondo italiano dopo me ad andare a sciare ad Hochzeiger: un gestore di un locale è rimasto meravigliato quando ha saputo che ero italiano, non gli era ancora capitato di incontrarne HIHIHIHIHIHIHIHIHI
 

.

E vabbè, alla fine rientriamo in Italia dal Passo Resia, scendiamo lungo la splendida Val Venosta ed arriviamo nella zona più amata e al tempo stesso odiata di tutto skiforum:
il Dolomiti Superski. HIHIHI :KEV
Per l’ultimo giorno del 2012 scelgo un comprensorio che avevo visto solo d’estate: l’Alpe di Siusi.


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Consapevoli dei pro (panorami da favola, ritmi un po’ più tranquilli) e dei contro (dislivelli modesti, alcuni impianti un po’ datati) ci concediamo una giornata in totale relax, col sole che ci accompagna per tutto il giorno su piste tutto sommato gradevoli – che danno il meglio nella zona delle seggiovie Florian e Punta d’Oro – e come cornice un panorama unico al mondo che ci costringe a fermarci in continuazione per poterlo ammirare da tutte le visuali.


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A Capodanno l’obiettivo è sempre quello: la Marmolada. Partiamo da Corvara all’apertura e in quasi totale solitudine raggiungiamo la funivia a Malga Ciapela intorno alle 9.30. La situazione è infinitamente migliore dell’anno scorso, quando dal Passo Padon scendemmo su una sottile striscia di neve ghiacciata e tutto intorno terra e sassi. Torniamo ad Arabba, passiamo a salutare l’Ornella e tutte le sue amiche, facciamo e rifacciamo la nuova seggiovia Fodoma-friendly… e sulle piste ancora si vede pochissima gente!
E allora Cherz, Pralongià, Piz Sorega, Alting, e già che ci siamo arriviamo fino a Pedraces a Santa Croce.


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Il 2 gennaio la giornata è uggiosa: nuvole basse e nevischio ci accompagnano per quasi tutto il tempo, lasciando spazio ad un miglioramento solo nel pomeriggio.
Partiamo senza una meta precisa in senso antiorario e a Canazei decidiamo di scendere in paese e di provare le – per noi inedite – piste del Ciampac-Buffaure. Prendiamo lo skibus fino ad Alba, saliamo in funivia e prendiamo tutti gli impianti per poi scendere a Pozza, risalire e fare il percorso in senso inverso.
Degna di nota la nera di Alba, unita alla discesa da Sella Brunech fanno circa 900 metri di dislivello con continui cambi di pendenza e bei muretti. Torniamo a Col Rodella e già che ci siamo finiamo il Sellaronda via Selva e Colfosco. Anche oggi pochissima gente in pista e nessuna coda agli impianti.


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Il 3 gennaio, ultimo giorno, invogliati dalla bella giornata restiamo in Badia sulle “solite note” piste fino circa alle 14 e poi torniamo a casa.
Molta gente sulle piste, il circo bianco del DS ha ripreso vita in pieno!


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Alla prossima, ciao! :skiciao:
 
Sarai stato il secondo italiano dopo me ad andare a sciare ad Hochzeiger: un gestore di un locale è rimasto meravigliato quando ha saputo che ero italiano, non gli era ancora capitato di incontrarne HIHIHIHIHIHIHIHIHI

Infatti quando ho cercato informazioni sul forum non avevo dubbi che l'unico reportage sulla località potesse essere il tuo :D

Se non ricordo male un paio di Italiani a Hochzeiger li ho incrociati, quindi si dev'essere sparsa la voce... HIHIHI
Ma in generale ne ho visti pochi anche nelle altre località, sorprendentemente anche a Ischgl.
Forse stavano ancora recuperando dopo le notti brave... :KEV
 
Buongiorno Jagar,
come trovi alloggio così al volo in tutti questi posti diversi e in periodo di alta ? Ti sposti con il camper o prenoti in anticipo?

Forse gli altri che ti conoscono già lo sanno...
 
Buongiorno Jagar,
come trovi alloggio così al volo in tutti questi posti diversi e in periodo di alta ? Ti sposti con il camper o prenoti in anticipo?

Forse gli altri che ti conoscono già lo sanno...

Buongiorno Bruno, e qui tocchi un tasto dolente! :D

Allora: premesso che ho iniziato a prenotare i garni/hotel solo quando ho avuto la certezza di trovare buone condizioni di innevamento (quindi circa inizio dicembre), ti posso dire che fino al 28 in Austria c'era una discreta disponibilità, anche solamente per una/due notti. E tramite i siti dei vari comprensori si può prenotare direttamente online. I problemi sono iniziati dopo, e sono i soliti problemi: anche se risultavano camere libere, nessuno - giustamente - voleva cederle con così tanti giorni di anticipo per una o due notti. E allora, dopo una lunga serie di email/siti internet/booking/ etc etc ho avuto un paio di botte di culo trovando posto a Nauders e Spiss per una notte prenotando direttamente su booking.com.
Solito problema con l'Italia, con l'aggravante che più ci si avvicinava a Capodanno e più sembrava impossibile riuscire a trovare posto.
Alle fine, dopo millemila telefonate, bestemmie e insulti vari me la sono cavata con: una notte a Chiusa, due a Corvara (nello stesso garni, ma cambiando stanza da una notte all'altra per tappare due buchi rimasti liberi) e una a San Cassiano. In totale: 6 hotel/garni in 8 notti :shock:
Più che una vacanza è stato un lavoro :DDD
Capisco che per una famiglia sarebbe impossibile fare una scelta simile, noi siamo in due, collaudatissimi, pronti-lavati-mangiati-valigia-in-mano-in-5-minuti e finché il fisico reggerà continueremo a farlo... HIHIHI
 
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