Domenica Marco(mac751) mi propone una bella pellata in compagnia, direzione monte avanza, la mia idea però è di sfruttare il passaggio e dirigere poi i miei sci in direzione opposta sul volaia...arrivati a pierabech, località di partenza decido però di rimanere in compagnia e così ci cucchiamo i 1500 metri di salita sotto il sole cocente, appena ne ho l'occasione però mi volto e butto l'occhio verso la ovest del volaia. Un paretone stile grandi montagne occidentali trapiantato in mezzo alle carniche..quasi 1000 metri di parete di roccia ricoperta da un candido lenzuolo di neve.
Martedì allora mi convinco e vado, stavolta dopo un bel pò di uscite in compagnia sono solo, qualche dubbio in più mi balena nel cervello...alle 7 inizio a salire, la cima lassu piu di 1400 metri più alto..
per fortuna la neve è dura e fino ai piedi della parete arrivo rapido e senza essermi affaticato granchè. Mancano gli 800 metri di parete, sci in spalla e si parte, e qui iniziano i problemi, la crosta cede sotto il mio peso e la salità si fa parecchio faticosa..i successivi 400 metri sono stati una faticaccia, neve fonda, crosta inconsistente ma comunque ghiacciata..e placche di calcare a 50° coperte giusto da un velo di neve, inizio a nutrire qualche dubbio sulla linea che ho scelto...forse troppo "diretta", forse le altre discese che hanno compiuto su questa parete si sono tenute più a destra, dove il pendio non è una trappola di diedri aperti e placconate...
continuo a salire e finalmente dopo un traverso molto esposto esco dalla parte più rocciosa e mi ritorvo davanti 300 metri di pendio a 40° di polvere eccezionale, ancora un pò di fatica sci in spalla e rimetto le pelli..arrivo in cima eh...il cielo si rannuvola..'azz..io che puntavo tutto sul sole che da mezzogiorno avrebbe smollato la crosta e i tratti ghiacciati..invece il cielo è velato e sembra poter solo peggiorare...inizio a pensare di scendere per la classica spalla sud-ovest..
dopo le prime curve ci ripenso..tutta sta fatica e scendo per la spalla??...ritorno sulle mie tracce di salita ed entro in piena parete..la neve e dura a tratti crostosa a tratti ghiacciata, l'esposizione davvero impressionante..mi sento scomparire nel vuoto..poi inizio a curvare e le paure si sciolgono curva dopo curva...spesso mi guardo indietro e sulle mie tracce vedo la roccia nascosta da quello straterello di neve...delicatamente scendo sulle placche e nei diedri aperti ricolmi(si fa per dire di neve). a fine discesa mi guardo indietro, adesso questa linea nascosta tra le rocce mi pare perfino logica..che inverno fortunato penso!
la linea
parte superiore fottografata dal monte avanza
the wall
polvere nella parte superiore
traverso molto delicato sopra le placche
passo del diedro aperto
per la cronaca, non so se sia una prima ma dubito, rumez e de crignis sono scesi nelgi anni 90 ma non ho idea di quale sia la linea che hanno seguito..la mia la grado 5.2, E4.
Peace&Powder
Martedì allora mi convinco e vado, stavolta dopo un bel pò di uscite in compagnia sono solo, qualche dubbio in più mi balena nel cervello...alle 7 inizio a salire, la cima lassu piu di 1400 metri più alto..
per fortuna la neve è dura e fino ai piedi della parete arrivo rapido e senza essermi affaticato granchè. Mancano gli 800 metri di parete, sci in spalla e si parte, e qui iniziano i problemi, la crosta cede sotto il mio peso e la salità si fa parecchio faticosa..i successivi 400 metri sono stati una faticaccia, neve fonda, crosta inconsistente ma comunque ghiacciata..e placche di calcare a 50° coperte giusto da un velo di neve, inizio a nutrire qualche dubbio sulla linea che ho scelto...forse troppo "diretta", forse le altre discese che hanno compiuto su questa parete si sono tenute più a destra, dove il pendio non è una trappola di diedri aperti e placconate...
continuo a salire e finalmente dopo un traverso molto esposto esco dalla parte più rocciosa e mi ritorvo davanti 300 metri di pendio a 40° di polvere eccezionale, ancora un pò di fatica sci in spalla e rimetto le pelli..arrivo in cima eh...il cielo si rannuvola..'azz..io che puntavo tutto sul sole che da mezzogiorno avrebbe smollato la crosta e i tratti ghiacciati..invece il cielo è velato e sembra poter solo peggiorare...inizio a pensare di scendere per la classica spalla sud-ovest..
dopo le prime curve ci ripenso..tutta sta fatica e scendo per la spalla??...ritorno sulle mie tracce di salita ed entro in piena parete..la neve e dura a tratti crostosa a tratti ghiacciata, l'esposizione davvero impressionante..mi sento scomparire nel vuoto..poi inizio a curvare e le paure si sciolgono curva dopo curva...spesso mi guardo indietro e sulle mie tracce vedo la roccia nascosta da quello straterello di neve...delicatamente scendo sulle placche e nei diedri aperti ricolmi(si fa per dire di neve). a fine discesa mi guardo indietro, adesso questa linea nascosta tra le rocce mi pare perfino logica..che inverno fortunato penso!
la linea
parte superiore fottografata dal monte avanza
the wall
polvere nella parte superiore
traverso molto delicato sopra le placche
passo del diedro aperto
per la cronaca, non so se sia una prima ma dubito, rumez e de crignis sono scesi nelgi anni 90 ma non ho idea di quale sia la linea che hanno seguito..la mia la grado 5.2, E4.
Peace&Powder