Si cercava un posto nuovo, vicino, economico, a quota non troppo bassa e con almeno un paio di piste decenti: Maniva ski è stata una buona scelta, complici sole, tanta bella neve e non troppa confusione.
Seggiovia Persole Dasdana
Saliamo con la strada tortuosa di Bagolino, semi-deserta ma pulita: la strada termina a un parcheggio con noleggio sci e piccolo bar-igloo: molto carino come apre-ski, peccato che alle 16,30 fosse semi-deserto pure lui...
Parcheggio sotto Persek
Qui non c'è la biglietteria, il primo giro sulla quadriposto Persek è in omaggio: arriviamo così all'enorme Chalet del passo Maniva (1669), dove giunge la strada principale che sale da Collio in Val Trompia. Ora sì che c'è casino, 20 minuti abbondanti per fare lo skipass!
Tanta neve!
La rossa Persek è un bel pistone facile, con una variante blu, ideale per inaugurare la stagione. Spostandoci verso il Monte Maniva (1854), centro del comprensorio, incontriamo le piste più carine e tecniche: la rossa Barard e la nera (generosa) Zocchi, servite rispettivamente da una scomoda e lenta biposto e da uno skilift.
Biposto Barard e ripetitore sul Maniva
La Zocchi in particolare scende in mezzo a un bosco fiabesco di abeti carichi di neve, dove il sole batterà un paio di ore al giorno se non meno; la troviamo per due volte totalmente vuota, con neve commovente.
Pista Zocchi
Il collegamento fra il Monte Maniva e il Dasdana, la parte nuova del comprensorio, è piuttosto debole: bisogna salire pochi metri con uno skilift insulso: cavo ad altezza ginocchia e leva in mano dal lato destro; velocità da tappeto mobile; pista baby di fianco... risultato: code e gente in difficoltà. L'alternativa è racchettare un po' sul collegamento Dasdana-Zocchi (anch'esso non proprio comodissimo) o provare a tagliare in fuoripista.
Skilift di collegamento estetico ma assurdo
Il monte Dasdana (2084) si raggiunge con una nuova seggiovia biposto: il paesaggio si fa più aspro, e dalla cima (con un piccolo chalet) il panorama è vastissimo, dalle Orobie e le Alpi retiche fino al Lago di Garda.
La rossa Persole-Dasdana servita dalla seggiovia non è entusiasmante, ci attirano di più le diverse possibilità di facili bordo-pista; mentre la blu panoramica è davvero godibilissima, larga e piena di dossi. E' possibile proseguire fino al passo Maniva senza scendere agli Zocchi seguendo la strada del Croce Domini, anch'essa panoramica, che si affaccia sull'alta val Trompia; scendendo ancora fino alla partenza della Persek, si fanno circa 700 metri di dislivello, sempre su pendenze dolcissime: peccato che per tornare fino in cima occorra prendere 4 impianti...
Vista sul Lago di Garda (con Sirmione) dalla Panoramica Dasdana
Quando è ora di pranzare, scopriamo che lo chalet Maniva è pieno intasato, e gli altri due bar ristoro hanno finito o non hanno ancora i panini. Torniamo allora allo chalet alle 14,30, e per fortuna c'è meno coda; peccato siano esaurite le interessanti piadine e le pizze! Il gigante Chalet Maniva è un misto ben riuscito fra un fast food e una locanda di Bagolino: servizio sorridente e spiritoso, tanta scelta, qualità accettabile e prezzi davvero onesti: sfido a trovare altrove sulle piste da sci lasagne a 5 Euro, panino alla salsiccia a 3,50, bombardino a 3, fetta di torta a 2!
Dal Dasdana verso il Blumone
Finito il pranzo ci resta giusto il tempo per un paio di discese, alla splendida luce del tramonto.
Pista panoramica alias strada Maniva - Croce Domini
Il Maniva si è rivelato una bella sorpresa, superiore alle aspettative: certo le piste sono poche, un paio di impianti hanno una discreta età, ci sono tante stradine di collegamento... per non dire del gran numero di escursionisti con o senza ciaspole che percorrevano le piste senza farsi troppi problemi. Del resto c'erano davvero tanti sciatori e snowboardisti fuori pista; buona parte dei possibili percorsi sono facili, ma abbiamo visto genitori portare i figli su traversi non troppo raccomandabili con pericolo valanghe 3/4! Abbiamo anche sentito il papà che sulla pista (e sotto la seggiovia) gridava al figlio "Spingi, spingi, Dio po##o!" col migliore degli accenti bresciani.
Distacchi
L'atmosfera è quella simpatica e un po' anarchica della stazioncina sciistica provinciale; può non piacere, ma a me piace sicuramente di più rispetto alle scritte in cirillico nei rifugi. Al Maniva hanno scelto di investire in tempi di crisi, e secondo me hanno fatto bene. Le piste si sviluppano su montagne già urbanizzate, molto panoramiche ma di fatto prive di emergenze ambientali; la differenza rispetto ai recenti sviluppi di Pinzolo e Campiglio è abissale, tanto quanto quella fra i costi della giornata sugli sci. Qui con il prezzo di uno Skipass a Campiglio in alta stagione si fanno pranzo furtivo+skipass+viaggio in macchina in 4. Ed ora che a queste cose ci si bada, sempre più persone valuteranno di sciare sulle montagne di casa, in vista della pianura! Sempre che il meteo rimanga generoso...
Tramonto sul monte Baldo dallo chalet Maniva
Prima del Bombardino...
... e dopo!
Seggiovia Persole Dasdana
Saliamo con la strada tortuosa di Bagolino, semi-deserta ma pulita: la strada termina a un parcheggio con noleggio sci e piccolo bar-igloo: molto carino come apre-ski, peccato che alle 16,30 fosse semi-deserto pure lui...
Parcheggio sotto Persek
Qui non c'è la biglietteria, il primo giro sulla quadriposto Persek è in omaggio: arriviamo così all'enorme Chalet del passo Maniva (1669), dove giunge la strada principale che sale da Collio in Val Trompia. Ora sì che c'è casino, 20 minuti abbondanti per fare lo skipass!
Tanta neve!
La rossa Persek è un bel pistone facile, con una variante blu, ideale per inaugurare la stagione. Spostandoci verso il Monte Maniva (1854), centro del comprensorio, incontriamo le piste più carine e tecniche: la rossa Barard e la nera (generosa) Zocchi, servite rispettivamente da una scomoda e lenta biposto e da uno skilift.
Biposto Barard e ripetitore sul Maniva
La Zocchi in particolare scende in mezzo a un bosco fiabesco di abeti carichi di neve, dove il sole batterà un paio di ore al giorno se non meno; la troviamo per due volte totalmente vuota, con neve commovente.
Pista Zocchi
Il collegamento fra il Monte Maniva e il Dasdana, la parte nuova del comprensorio, è piuttosto debole: bisogna salire pochi metri con uno skilift insulso: cavo ad altezza ginocchia e leva in mano dal lato destro; velocità da tappeto mobile; pista baby di fianco... risultato: code e gente in difficoltà. L'alternativa è racchettare un po' sul collegamento Dasdana-Zocchi (anch'esso non proprio comodissimo) o provare a tagliare in fuoripista.
Skilift di collegamento estetico ma assurdo
Il monte Dasdana (2084) si raggiunge con una nuova seggiovia biposto: il paesaggio si fa più aspro, e dalla cima (con un piccolo chalet) il panorama è vastissimo, dalle Orobie e le Alpi retiche fino al Lago di Garda.
La rossa Persole-Dasdana servita dalla seggiovia non è entusiasmante, ci attirano di più le diverse possibilità di facili bordo-pista; mentre la blu panoramica è davvero godibilissima, larga e piena di dossi. E' possibile proseguire fino al passo Maniva senza scendere agli Zocchi seguendo la strada del Croce Domini, anch'essa panoramica, che si affaccia sull'alta val Trompia; scendendo ancora fino alla partenza della Persek, si fanno circa 700 metri di dislivello, sempre su pendenze dolcissime: peccato che per tornare fino in cima occorra prendere 4 impianti...
Vista sul Lago di Garda (con Sirmione) dalla Panoramica Dasdana
Quando è ora di pranzare, scopriamo che lo chalet Maniva è pieno intasato, e gli altri due bar ristoro hanno finito o non hanno ancora i panini. Torniamo allora allo chalet alle 14,30, e per fortuna c'è meno coda; peccato siano esaurite le interessanti piadine e le pizze! Il gigante Chalet Maniva è un misto ben riuscito fra un fast food e una locanda di Bagolino: servizio sorridente e spiritoso, tanta scelta, qualità accettabile e prezzi davvero onesti: sfido a trovare altrove sulle piste da sci lasagne a 5 Euro, panino alla salsiccia a 3,50, bombardino a 3, fetta di torta a 2!
Dal Dasdana verso il Blumone
Finito il pranzo ci resta giusto il tempo per un paio di discese, alla splendida luce del tramonto.
Pista panoramica alias strada Maniva - Croce Domini
Il Maniva si è rivelato una bella sorpresa, superiore alle aspettative: certo le piste sono poche, un paio di impianti hanno una discreta età, ci sono tante stradine di collegamento... per non dire del gran numero di escursionisti con o senza ciaspole che percorrevano le piste senza farsi troppi problemi. Del resto c'erano davvero tanti sciatori e snowboardisti fuori pista; buona parte dei possibili percorsi sono facili, ma abbiamo visto genitori portare i figli su traversi non troppo raccomandabili con pericolo valanghe 3/4! Abbiamo anche sentito il papà che sulla pista (e sotto la seggiovia) gridava al figlio "Spingi, spingi, Dio po##o!" col migliore degli accenti bresciani.
Distacchi
L'atmosfera è quella simpatica e un po' anarchica della stazioncina sciistica provinciale; può non piacere, ma a me piace sicuramente di più rispetto alle scritte in cirillico nei rifugi. Al Maniva hanno scelto di investire in tempi di crisi, e secondo me hanno fatto bene. Le piste si sviluppano su montagne già urbanizzate, molto panoramiche ma di fatto prive di emergenze ambientali; la differenza rispetto ai recenti sviluppi di Pinzolo e Campiglio è abissale, tanto quanto quella fra i costi della giornata sugli sci. Qui con il prezzo di uno Skipass a Campiglio in alta stagione si fanno pranzo furtivo+skipass+viaggio in macchina in 4. Ed ora che a queste cose ci si bada, sempre più persone valuteranno di sciare sulle montagne di casa, in vista della pianura! Sempre che il meteo rimanga generoso...
Tramonto sul monte Baldo dallo chalet Maniva
Prima del Bombardino...
... e dopo!