pierr
Well-known member
tornato a casa dal giro che sto per descrivere avevo le endorfine a palla e ho fatto fatica ad addormentarmi: troppo eccitante era stata la giornata.
Avevo super aspettative per questo giro ma vista l'elevata altitudine e il notevole dislivello ho aspettato le condizioni di forma fisica, di scioglimento nevi e di meteo favorevole per poterlo effettuare.
L'itinerario prevede la salita alla testata della Valgrisenche passando per l'ottimo rifugio Bezzi, e la discesa verso la Val di Rhemes passando del Col Bassac Derè che è il più remoto collegamento tra le due valli, a soli 800 metri dal confine con la Francia.
I sentieri che si percorrono sono ottimi e mai difficili, tranne 50 metri dal lato Valgrisenche (100 metri sotto il colle) e i primi 100 metri di discesa verso la Val di Rhemes. Nulla di impossibile comunque, ho trovato di ben peggio.
L'organizzazione del giro non è banale: andrebbe parcheggiata l'auto a fondovalle a Villeneuve, da dove partono i (rari) bus pubblici per le due valli. Il problema è che i bus hanno capolinea prima della partenza dei sentieri, in quanto si fermano nei due capoluoghi delle due valli. Ci sono perciò 6 km in Valgrisenche e 4 km in Val di Rhemes di strada non coperti da mezzi pubblici. Soprattutto per i 6 km in Valgrisenche consiglio di farsi accompagnare da qualcuno, io ho sfruttato i miei genitori mandandoli a mangiare al rifugio Bezzi. In Val di Rhemes invece per la seconda volta mentre me la stavo facendo a piedi ho ottenuto un passaggio al primo tentativo di autostop, stavolta da una coppia di anziani olandesi che erano in un viaggio di memoria 25 anni dopo esser venuti qui da giovani col loro figlio piccolo.
traccia:
profilo di elevazione:
e via con le tante foto:
salgo a buon ritmo i primi 500 metri di dislivello che portano al rifugio Bezzi, in cui avevo fatto un ottimo pranzo a Ferragosto col forumista Pat. Si percorre un bel fondovalle di 6 km, i primi 5 su carrabile facile e l'ultimo km più pendente.
arrivo al rifugio, che si trova in una posizione incantevole:
prendo un caffè, prenoto il tavolo per i miei (sta arrivando tanta gente), chiedo conferma di alcune informazioni che avevo sul colle, mi metto per un po' a vedere se i miei arrivano, ma poi decido di muovermi per non rischiare di perdere il bus di rientro.
Di fronte al rifugio c'è un bellissimo vallone glaciale sovrastato dal ghiacciaio di Gliairetta. Il sentiero risalirà sul lato sinistro per un ottimo sentiero fino a raggiungere la morena del ghiacciaio e seguirla per gli ultimi 300 metri di salita fino al colle.
il rifugio da poco lasciato:
sempre guardando all'indietro: la Testa del Rutor (a destra) e la cima del grande ghiacciaio del Rutor che si dipana dal lato opposto verso La Thuile
proseguendo, si comincia a far vedere sulla destra la splendida parete est della Grande Sassiere (3747), la montagna più alta tra il Monte Bianco e il Gran Paradiso.
si sovrasta il vallone di fronte al rifugio:
i dolci pendii verso nordest. In fondo: la Grande Rousse e il ghiacciaio di Giasson
Grande Sassiere (3747), parete est:
la notte è stata fredda:
dietro di me comincia a fare capolino il Monte Bianco
si comincia a guardare il ghiacciaio di Gliairetta da sopra:
sbucano anche il Monte Maudit e il Monte Bianco di Tacul. Sotto la punta Maudit dovrebbero essere la Aiguille Blanche di Peuterey e più a destra la Punta Gugliermina
dopo la forte salita il sentiero diventa più semplice e i panorami stupendi. In fondo a sinistra, il colle Bassac Derè verso cui mi sto dirigendo
crepacci:
il sentiero passa in mezzo ai due laghetti di origine morenica. Lago Bassac Inferiore
e Lago Bassac Superiore. In fondo: a sinistra il colle Bassac Derè, a destra la Becca di Traversiere
panorama:
poco prima del colle c'è un tratto complicato, la pendenza laterale è notevole ed è molto meno gestibile della pendenza frontale
e allora ci si riposa spesso e ci si guarda attorno:
qualcuno si è fatto una camminata sul ghiacciaio:
il pezzo più difficile di salita è superato, manca l'ultima rampa, ripida ma "frontale"
ed eccomi al colle:
subito la curiosità di sporgersi verso l'altro lato, in Val di Rhemes:
lago di Goletta:
Gruppo del Gran Paradiso (da sinistra Becca di Montandaynè, Piccolo Paradiso, Gran Paradiso), Tresenta, Ciarforon.
Sotto al Gran Paradiso, in primo piano e con una roccia più chiara di quella attorno, il Colle di Rosset che avevo disceso qualche settimana fa venendo dalla Valsavarenche. Discesa da brividi!
mi ritrovo in cima a mangiare con le uniche tre persone che incontro nelle cinque ore di cammino tra il rifugio Bezzi e gli olandesi che mi daranno l'autostop alla fine del giro. Tutti e tre francesi, tantissimi da questa parti, soprattutto quando si sale oltre la quota dei rifugi in cui gli italiani si fermano a mangiare per poi scendere.
A destra un parigino che insisteva nel voler parlare in italiano in onore del paese in cui si trovava (incredibile!!), e a sinistra una coppia di Chamonix col loro golden retriever. Lui mi ha dato un biglietto da visita (istruttore di joga) dicendomi di chiamarlo se un giorno voglio fare la Vallee Blanche. Mi ha offerto vino e soprattutto un'ottimissimo genepy di sua invenzione fatto da acquavite, pera, miele e erbe varie.
un ultimo sguardo verso il lato Valgrisenche prima di scendere verso la Val di Rhemes:
poco dopo di me parte il francese di chamonix col cane
dopo poche centinaia di metri lo sguardo si può aprire anche verso il ghiacciaio sul lato Rhemes: ghiacciaio di Goletta, sovrastato dalla splendida cima del Granta Parey
il canale disceso
ghiacciaio di Goletta
lago e ghiacciaio di Goletta, Granta Parey
dal lago:
a sinistra la Becca di Traversiere (dal colle è raggiungibile con una deviazione di circa un'ora/un'ora e mezza, ma non avevo tempo purtroppo), a destra il colle di Bassac Derè
si arriva a un'enorme balzo che scopre la testata della val di Rhemes (spero di visitarla nei prox giorni). In fondo i ghiacciaio di Fond e LAvassey, con a destra la Roc Basagne. Più a destra, non visibile, ci sarebbe il ghiacciaio principale della Val di Rhemes, quello di Tsanteleina
sotto di me, praticamente a picco, il rifugio Benevolo che credevo di visitare. Scopro invece che esiste un sentiero che nessuna mappa segnalava e che probabilmente è nuovo, che dalla zona in cui mi trovo si muove verso nord rimanendo alto e più diretto in linea d'aria verso il fondovalle, fino a congiungersi col sentiero che scende dal Col Bassac (a nord del Col Bassac Derè). Decido allora di seguire le indicazioni verso il fondovalle.
il sentiero all'inizio è molto facile in mezzo a pratoni, con un bel laghetto. Sopra la testa la parete est della Grande Traversiere (3496). La cima è molto più alta di quella visibile in foto, un'anticima
si risupera il torrente proveniente ghiacciaio Goletta, mentre è in un bel canyon
si apre la vista su tutta la testata della Val di Rhemes:
il sentiero poi si immette su una costone a tratti esposto, con una quantità incredibile di ruscelli spesso in cascata da oltrepassare
io vengo da destra.......
La cima piccina sulla destra è la seconda più alta vetta della Val di Rhemes, la Tsanteleina (3601), che domina anche Val d'Isere sul versante opposto. La prima cima (3607) è la Grande Rousse che sta a metà valle tra Val di Rhemes e Valgrisenche, sopra il capoluogo Rhemes Notre Dame.
ghiacciaio di Tsanteleina, dominato dalle cime (da sinistra a destra) di Roc du Fond (3351), Punta Calabre (3445) e Granta Parey (3387)
si continua il traverso tra le cascate
dopo finalmente una vera discesa si raggiunge il sentiero che sale al rifugio Benevolo. Impressionante il canyon scavato nella roccia dalle acque che scendono da un anfiteatro composto dalle alte vette del Truc Blanc (3405) e della Becca di Fos (3457)
in fondo alla Val di Rhemes, le Grand Combin (4314)
un'ultimo incontro.....
Avevo super aspettative per questo giro ma vista l'elevata altitudine e il notevole dislivello ho aspettato le condizioni di forma fisica, di scioglimento nevi e di meteo favorevole per poterlo effettuare.
L'itinerario prevede la salita alla testata della Valgrisenche passando per l'ottimo rifugio Bezzi, e la discesa verso la Val di Rhemes passando del Col Bassac Derè che è il più remoto collegamento tra le due valli, a soli 800 metri dal confine con la Francia.
I sentieri che si percorrono sono ottimi e mai difficili, tranne 50 metri dal lato Valgrisenche (100 metri sotto il colle) e i primi 100 metri di discesa verso la Val di Rhemes. Nulla di impossibile comunque, ho trovato di ben peggio.
L'organizzazione del giro non è banale: andrebbe parcheggiata l'auto a fondovalle a Villeneuve, da dove partono i (rari) bus pubblici per le due valli. Il problema è che i bus hanno capolinea prima della partenza dei sentieri, in quanto si fermano nei due capoluoghi delle due valli. Ci sono perciò 6 km in Valgrisenche e 4 km in Val di Rhemes di strada non coperti da mezzi pubblici. Soprattutto per i 6 km in Valgrisenche consiglio di farsi accompagnare da qualcuno, io ho sfruttato i miei genitori mandandoli a mangiare al rifugio Bezzi. In Val di Rhemes invece per la seconda volta mentre me la stavo facendo a piedi ho ottenuto un passaggio al primo tentativo di autostop, stavolta da una coppia di anziani olandesi che erano in un viaggio di memoria 25 anni dopo esser venuti qui da giovani col loro figlio piccolo.
traccia:
profilo di elevazione:
e via con le tante foto:
salgo a buon ritmo i primi 500 metri di dislivello che portano al rifugio Bezzi, in cui avevo fatto un ottimo pranzo a Ferragosto col forumista Pat. Si percorre un bel fondovalle di 6 km, i primi 5 su carrabile facile e l'ultimo km più pendente.
arrivo al rifugio, che si trova in una posizione incantevole:
prendo un caffè, prenoto il tavolo per i miei (sta arrivando tanta gente), chiedo conferma di alcune informazioni che avevo sul colle, mi metto per un po' a vedere se i miei arrivano, ma poi decido di muovermi per non rischiare di perdere il bus di rientro.
Di fronte al rifugio c'è un bellissimo vallone glaciale sovrastato dal ghiacciaio di Gliairetta. Il sentiero risalirà sul lato sinistro per un ottimo sentiero fino a raggiungere la morena del ghiacciaio e seguirla per gli ultimi 300 metri di salita fino al colle.
il rifugio da poco lasciato:
sempre guardando all'indietro: la Testa del Rutor (a destra) e la cima del grande ghiacciaio del Rutor che si dipana dal lato opposto verso La Thuile
proseguendo, si comincia a far vedere sulla destra la splendida parete est della Grande Sassiere (3747), la montagna più alta tra il Monte Bianco e il Gran Paradiso.
si sovrasta il vallone di fronte al rifugio:
i dolci pendii verso nordest. In fondo: la Grande Rousse e il ghiacciaio di Giasson
Grande Sassiere (3747), parete est:
la notte è stata fredda:
dietro di me comincia a fare capolino il Monte Bianco
si comincia a guardare il ghiacciaio di Gliairetta da sopra:
sbucano anche il Monte Maudit e il Monte Bianco di Tacul. Sotto la punta Maudit dovrebbero essere la Aiguille Blanche di Peuterey e più a destra la Punta Gugliermina
dopo la forte salita il sentiero diventa più semplice e i panorami stupendi. In fondo a sinistra, il colle Bassac Derè verso cui mi sto dirigendo
crepacci:
il sentiero passa in mezzo ai due laghetti di origine morenica. Lago Bassac Inferiore
e Lago Bassac Superiore. In fondo: a sinistra il colle Bassac Derè, a destra la Becca di Traversiere
panorama:
poco prima del colle c'è un tratto complicato, la pendenza laterale è notevole ed è molto meno gestibile della pendenza frontale
e allora ci si riposa spesso e ci si guarda attorno:
qualcuno si è fatto una camminata sul ghiacciaio:
il pezzo più difficile di salita è superato, manca l'ultima rampa, ripida ma "frontale"
ed eccomi al colle:
subito la curiosità di sporgersi verso l'altro lato, in Val di Rhemes:
lago di Goletta:
Gruppo del Gran Paradiso (da sinistra Becca di Montandaynè, Piccolo Paradiso, Gran Paradiso), Tresenta, Ciarforon.
Sotto al Gran Paradiso, in primo piano e con una roccia più chiara di quella attorno, il Colle di Rosset che avevo disceso qualche settimana fa venendo dalla Valsavarenche. Discesa da brividi!
mi ritrovo in cima a mangiare con le uniche tre persone che incontro nelle cinque ore di cammino tra il rifugio Bezzi e gli olandesi che mi daranno l'autostop alla fine del giro. Tutti e tre francesi, tantissimi da questa parti, soprattutto quando si sale oltre la quota dei rifugi in cui gli italiani si fermano a mangiare per poi scendere.
A destra un parigino che insisteva nel voler parlare in italiano in onore del paese in cui si trovava (incredibile!!), e a sinistra una coppia di Chamonix col loro golden retriever. Lui mi ha dato un biglietto da visita (istruttore di joga) dicendomi di chiamarlo se un giorno voglio fare la Vallee Blanche. Mi ha offerto vino e soprattutto un'ottimissimo genepy di sua invenzione fatto da acquavite, pera, miele e erbe varie.
un ultimo sguardo verso il lato Valgrisenche prima di scendere verso la Val di Rhemes:
poco dopo di me parte il francese di chamonix col cane
dopo poche centinaia di metri lo sguardo si può aprire anche verso il ghiacciaio sul lato Rhemes: ghiacciaio di Goletta, sovrastato dalla splendida cima del Granta Parey
il canale disceso
ghiacciaio di Goletta
lago e ghiacciaio di Goletta, Granta Parey
dal lago:
a sinistra la Becca di Traversiere (dal colle è raggiungibile con una deviazione di circa un'ora/un'ora e mezza, ma non avevo tempo purtroppo), a destra il colle di Bassac Derè
si arriva a un'enorme balzo che scopre la testata della val di Rhemes (spero di visitarla nei prox giorni). In fondo i ghiacciaio di Fond e LAvassey, con a destra la Roc Basagne. Più a destra, non visibile, ci sarebbe il ghiacciaio principale della Val di Rhemes, quello di Tsanteleina
sotto di me, praticamente a picco, il rifugio Benevolo che credevo di visitare. Scopro invece che esiste un sentiero che nessuna mappa segnalava e che probabilmente è nuovo, che dalla zona in cui mi trovo si muove verso nord rimanendo alto e più diretto in linea d'aria verso il fondovalle, fino a congiungersi col sentiero che scende dal Col Bassac (a nord del Col Bassac Derè). Decido allora di seguire le indicazioni verso il fondovalle.
il sentiero all'inizio è molto facile in mezzo a pratoni, con un bel laghetto. Sopra la testa la parete est della Grande Traversiere (3496). La cima è molto più alta di quella visibile in foto, un'anticima
si risupera il torrente proveniente ghiacciaio Goletta, mentre è in un bel canyon
si apre la vista su tutta la testata della Val di Rhemes:
il sentiero poi si immette su una costone a tratti esposto, con una quantità incredibile di ruscelli spesso in cascata da oltrepassare
io vengo da destra.......
La cima piccina sulla destra è la seconda più alta vetta della Val di Rhemes, la Tsanteleina (3601), che domina anche Val d'Isere sul versante opposto. La prima cima (3607) è la Grande Rousse che sta a metà valle tra Val di Rhemes e Valgrisenche, sopra il capoluogo Rhemes Notre Dame.
ghiacciaio di Tsanteleina, dominato dalle cime (da sinistra a destra) di Roc du Fond (3351), Punta Calabre (3445) e Granta Parey (3387)
si continua il traverso tra le cascate
dopo finalmente una vera discesa si raggiunge il sentiero che sale al rifugio Benevolo. Impressionante il canyon scavato nella roccia dalle acque che scendono da un anfiteatro composto dalle alte vette del Truc Blanc (3405) e della Becca di Fos (3457)
in fondo alla Val di Rhemes, le Grand Combin (4314)
un'ultimo incontro.....
Ultima modifica: