Nitrato
Well-known member
È ormai diventata tradizione uccidere la scimmia ai primi richiami dell'inverno nella ridente località anche lei open. Dove per sicurezza in questo periodo si allenano tutte le nazionali giovanili di mezza galassia, compresi gli ewok, per cui da bravo esaltato ti scatta l'insana tentazione di imitare i bocia, con la conseguenza che a 46 anni, alla prima sciata stagionale e con la mia tecnica scadente mi sono frullato i quadricipiti in imbarazzanti tentativi di piegoni mano a terra. Per fortuna il dio delle internate ha deciso di risparmiarmi le ginocchia, per ora.
Ma bando alle ciance: vado a dormire con gli sci ai piedi per non perdere il treno delle 6.00 in stazione a Zurigo, che mi recapita a Blatterlandia (Visp) e da lì con comoda autopostale salgo a Saas Fee. Esco dalla stazione degli autobus e la vista è questa:
(per gli amici dell'Est, in questa foto non c'è niente sotto i quattromila metri )
Non mi perdo d'animo di fronte a tanta enormità e mi precipito alla funivia che mi porta al metrò (il mezzo più ovvio per salire da 3000 a 3500 metri), che a sua volta porta al Mittelallalin, ovvero le PISTE DA SCI. "Fee" significa fata, la cui testa non domina il paesaggio perché è alta solo 3900 metri ma rimane suggestiva.
Ma non c'è tempo per romanticismi, perché voglio sciare sciare sciare e allora mi precipito sulla prima pist...
Beh, poco male, vorrà dire che scenderò a bordo pista, non dovrebbero esserci molti crepacc...
In qualche maniera raggiungo la partenza dello skilift, che ovviamente essendo un lunedì d'ottobre è desert...
Lo skilift mi deposita proprio sotto l'Allalinhorn, che è uno dei quattromila più bassi al mondo, così basso che sembra quasi di poterlo toccare allungando una mano
E quando volti lo sguardo ti rendi conto che il Täschhorn è la fotocopia del Dom
Un saluto agli amici di Macugnaga, proprio sotto il Monte Moro.
Vedendo il ghiacciaio dell'Allalin e sapendo che sotto c'è il lago artificiale Mattmark il pensiero va alla tragedia di 50 anni fa e ai bellunesi e cosentini che vi persero la vita. Improvvisamente in Svizzera ci si rese conto che le braccia venute dall'Italia erano persone.
A furia di pensare, perché sciare alla seconda discesa avevo già tritato le gambe, mi è venuta fame. Ma da vecchio volpone non sono caduto nella trappola e ho saputo evitare VOLDEMORT!
Questo non è un ristorante, è una camera di tortura dell'inquisizione di Toledo che gira a due millimetri all'ora. Il labirinto e il cervello non riescono ad adattarsi a un movimento così impercettibile e di conseguenza ti viene un mal di mare da paura; chi soffre di mal di montagna per l'altura può fare l'en plein. L'ho fotografato alla distanza minima di sicurezza.
Tutto sommato un bilancio positivo, la giornata era stupenda, ho ucciso la scimmia e posso mettere via gli sci. Ci vediamo nel 2016-2017!
Ma bando alle ciance: vado a dormire con gli sci ai piedi per non perdere il treno delle 6.00 in stazione a Zurigo, che mi recapita a Blatterlandia (Visp) e da lì con comoda autopostale salgo a Saas Fee. Esco dalla stazione degli autobus e la vista è questa:
(per gli amici dell'Est, in questa foto non c'è niente sotto i quattromila metri )
Non mi perdo d'animo di fronte a tanta enormità e mi precipito alla funivia che mi porta al metrò (il mezzo più ovvio per salire da 3000 a 3500 metri), che a sua volta porta al Mittelallalin, ovvero le PISTE DA SCI. "Fee" significa fata, la cui testa non domina il paesaggio perché è alta solo 3900 metri ma rimane suggestiva.
Ma non c'è tempo per romanticismi, perché voglio sciare sciare sciare e allora mi precipito sulla prima pist...
Beh, poco male, vorrà dire che scenderò a bordo pista, non dovrebbero esserci molti crepacc...
In qualche maniera raggiungo la partenza dello skilift, che ovviamente essendo un lunedì d'ottobre è desert...
Lo skilift mi deposita proprio sotto l'Allalinhorn, che è uno dei quattromila più bassi al mondo, così basso che sembra quasi di poterlo toccare allungando una mano
E quando volti lo sguardo ti rendi conto che il Täschhorn è la fotocopia del Dom
Un saluto agli amici di Macugnaga, proprio sotto il Monte Moro.
Vedendo il ghiacciaio dell'Allalin e sapendo che sotto c'è il lago artificiale Mattmark il pensiero va alla tragedia di 50 anni fa e ai bellunesi e cosentini che vi persero la vita. Improvvisamente in Svizzera ci si rese conto che le braccia venute dall'Italia erano persone.
A furia di pensare, perché sciare alla seconda discesa avevo già tritato le gambe, mi è venuta fame. Ma da vecchio volpone non sono caduto nella trappola e ho saputo evitare VOLDEMORT!
Questo non è un ristorante, è una camera di tortura dell'inquisizione di Toledo che gira a due millimetri all'ora. Il labirinto e il cervello non riescono ad adattarsi a un movimento così impercettibile e di conseguenza ti viene un mal di mare da paura; chi soffre di mal di montagna per l'altura può fare l'en plein. L'ho fotografato alla distanza minima di sicurezza.
Tutto sommato un bilancio positivo, la giornata era stupenda, ho ucciso la scimmia e posso mettere via gli sci. Ci vediamo nel 2016-2017!