Sabato scorso ho voluto andare a fare questo "best seller" del Trentino, la vetta ritenuta più alta del Lagorai, la Cima D'asta. Leggendo qua e la scopro che forse non fa parte del Lagorai perchè è di granito: poco importa oramai è ritenuta da tutti la Regina del Lagorai.
Dalla Valsugana in meno di un'oretta si arriva a Malga Sorgazza. Si passa per Castel Tesino e altri magnifici paesini: tutta la zona è stata una bella scoperta. Ci sono aree turistiche molto estese da parti che passando per la Valsugana non si immaginano.
Parto dai parcheggi alle 12.45 circa. Ci sono alcune nuvole minacciose proprio vicino la zona della Cima d'Asta ma le previsioni mi sebravano buone, salgo lo stesso.
La prima parte fino alla teleferica per il rifugio è di una noia mortale: una strada forestale in semipiano immersa nel bosco. Noiosa a dir poco.
Questa è la traccia della salita. In rosso la discesa per la cresta Ovest. Altre foto della Cresta Ovest di Sambo (il maggior frequentatore del Lagorai di SkiForum) in invernale qui: http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=76516
Fortunatamente dopo la teleferica il sentiero cambia carattere ed inizia a salire con più decisione.
L'ambiente del vallone sotto il rifugio è maestoso: immagino che in inverno sia una discesa "da 5 stelle" come direbbe il Gallo. In basso è ricco di verde e di corsi d'acqua.
Ad un certo punto c'è un bivio: da una parte il sentiero più lungo e tranquillo del "trodo dell'asino" dall'altra la "direttissima per i Lastoni" un sentiero che sale dritto per placche di granito inclinate. Non c'è molta traccia, si seguono le bandierine bianco-rosse sulle rocce.
I due sentieri si re-incontrano a circa 2400 m slm poco sotto il rufugio Brentari.
Il lago sotto Cima d'Asta. Con bel tempo dovrebbe esserci un bellissimo ambiente.
Questa è Cima d''Asta. Si arriva in una di quelle cime. Di solito la cima si riconosce dalla sagoma del Bivacco.
Questo è il rifugio Brentari: tantissima gente e fiume di grappine per diverse compagnie di giovani sky-runners (probabilmente in dopo-gara).
Dopo una veloce pausa riparto per la Cima d'Asta.
Forzeleta: da questa forcella si scende con un tratto attrezzato per circa 100 m di dislivello. Da fare con molta attenzione in caso di neve o pioggia.
Ed ecco la cima, l'ultima parte non ero su sentiero... diciamo che ho fatto un bel po' di passaggi su massi "propriocettivi".
Panorama a metà dalla cima: cielo libero verso nord (verso le Dolomiti) ma nuvole dense verso sud, niente vista su lago.
Scendo per la Cresta Ovest. Laprima parte non è per tutti. E' un po' esposta in qualche punto e ci sono dei passaggi ripidi. Tuttavia è una discesa più veloce rispetto il passaggio per la Forzeleta.
Panorama sul lago dalla Cresta Ovest.
Solita beffa: al ritorno il cielo si apre...
In salita faccio i Lastoni, per ladiscesa prendo il più lungo ma anche più panoramico sentiero del Trodo dei asini.
In salita ho tirato un po' per rilassarmi, discesa normale: giro completo senza pranzo in meno di 5h.
Ho voluto "testare " Malga Sorgazza: molto gentili, varietà infinita di dolci, servizio molto gentile e simpatico
Un giro perfetto per allenarsi e "fare fiato" visto il lungo avvicinamento, la pendenza costante della salita e il dislivello (penso che siamo sui 1500 m).
Peccato per la nuvola fantozziana in vetta, secondo me il panorama sul lago a picco sotto la cima dev'essere strepitoso.
Dalla Valsugana in meno di un'oretta si arriva a Malga Sorgazza. Si passa per Castel Tesino e altri magnifici paesini: tutta la zona è stata una bella scoperta. Ci sono aree turistiche molto estese da parti che passando per la Valsugana non si immaginano.
Parto dai parcheggi alle 12.45 circa. Ci sono alcune nuvole minacciose proprio vicino la zona della Cima d'Asta ma le previsioni mi sebravano buone, salgo lo stesso.
La prima parte fino alla teleferica per il rifugio è di una noia mortale: una strada forestale in semipiano immersa nel bosco. Noiosa a dir poco.
Questa è la traccia della salita. In rosso la discesa per la cresta Ovest. Altre foto della Cresta Ovest di Sambo (il maggior frequentatore del Lagorai di SkiForum) in invernale qui: http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=76516
Fortunatamente dopo la teleferica il sentiero cambia carattere ed inizia a salire con più decisione.
L'ambiente del vallone sotto il rifugio è maestoso: immagino che in inverno sia una discesa "da 5 stelle" come direbbe il Gallo. In basso è ricco di verde e di corsi d'acqua.
Ad un certo punto c'è un bivio: da una parte il sentiero più lungo e tranquillo del "trodo dell'asino" dall'altra la "direttissima per i Lastoni" un sentiero che sale dritto per placche di granito inclinate. Non c'è molta traccia, si seguono le bandierine bianco-rosse sulle rocce.
I due sentieri si re-incontrano a circa 2400 m slm poco sotto il rufugio Brentari.
Il lago sotto Cima d'Asta. Con bel tempo dovrebbe esserci un bellissimo ambiente.
Questa è Cima d''Asta. Si arriva in una di quelle cime. Di solito la cima si riconosce dalla sagoma del Bivacco.
Questo è il rifugio Brentari: tantissima gente e fiume di grappine per diverse compagnie di giovani sky-runners (probabilmente in dopo-gara).
Dopo una veloce pausa riparto per la Cima d'Asta.
Forzeleta: da questa forcella si scende con un tratto attrezzato per circa 100 m di dislivello. Da fare con molta attenzione in caso di neve o pioggia.
Ed ecco la cima, l'ultima parte non ero su sentiero... diciamo che ho fatto un bel po' di passaggi su massi "propriocettivi".
Panorama a metà dalla cima: cielo libero verso nord (verso le Dolomiti) ma nuvole dense verso sud, niente vista su lago.
Scendo per la Cresta Ovest. Laprima parte non è per tutti. E' un po' esposta in qualche punto e ci sono dei passaggi ripidi. Tuttavia è una discesa più veloce rispetto il passaggio per la Forzeleta.
Panorama sul lago dalla Cresta Ovest.
Solita beffa: al ritorno il cielo si apre...
In salita faccio i Lastoni, per ladiscesa prendo il più lungo ma anche più panoramico sentiero del Trodo dei asini.
In salita ho tirato un po' per rilassarmi, discesa normale: giro completo senza pranzo in meno di 5h.
Ho voluto "testare " Malga Sorgazza: molto gentili, varietà infinita di dolci, servizio molto gentile e simpatico
Un giro perfetto per allenarsi e "fare fiato" visto il lungo avvicinamento, la pendenza costante della salita e il dislivello (penso che siamo sui 1500 m).
Peccato per la nuvola fantozziana in vetta, secondo me il panorama sul lago a picco sotto la cima dev'essere strepitoso.