Ciao a tutti, ecco un reportino su due facili ma magnifiche passeggiate che attraversano uno degli eden di cui la nostra Italia gode.
Dopo un paio di trekking sul nostro appennino - M.Carevolo, Lago Moo e Pietra Parcellara - (so che i nomi non vi dicono un *****) avevo voglia di aria Alpina.
La sorte volle che quel we fossimo in 3 in quelle zone, ognuno per sè: Cresperina, Cappello di Paglia e il sottoscritto.
Grazie al forum verrà fuori un tris di luoghi eterogenei ma facenti tutti parte di quel paradiso che prende il nome di Val di Funes.
I Signori del Tullen, by Cappello di Paglia
Salita al Sas de Putia, by Crespeina
[Inizio autunno in Val di Funes, photos by Nicolò Miana]
A proposito, i vostri due assegni della Associazione Turistica li ho io.
Stava per arrivare il caldo che in pianura avrebbe reso insopportabilmente umide le giornate.
Optammo all'ultimo minuto per un we di relax per sfuggire all'afa e godere dell'idilliaco panorama montano - in questo caso dolomitico - verso una meta che non visitavo da tempo.
Val di Funes, arriviamo!
Come molti quando parto per la montagna sono sempre eccitato come un bambino la notte prima di Santa Lucia.
Ne deriva che, anche a causa del bordello trovato in autostrada (pullman di anziane cinguettanti, colonie e parrocchie di mezzo continente, gente che va in montagna 1 volta l'anno e scende dall'auto a Paganella Ovest con 30 gradi e asfalto a 50 con un'espressione tale da sembrare scesa da un fuoristrada di spedizione in Patagonia) non dormo e bestemmio per 100km.
Arriviamo in valle verso le 10, e iniziamo la salita per la panoramicissima stradina che sale al Passo delle Erbe.
Finalmente posso abbassare il finestrino...l'essenza resinosa e balsamica dei boschi di abete rosso e cirmolo inizia ad arrivare all'olfatto: per le sinapsi è solo un'altra molecola da trasmettere al cervello, per noi invece è terapia, relax dei nervi e della mente, è verità tangibile e bellezza.
Questo pensiero illuminato mi giunge tra una curva e l'altra....mi convinco di aver visto troppe volte Matrix.
Mentre il profumo di sottobosco e la mistica luce alpina attraversano tutti i pori tranne uno - nel frattempo da questo per compensazione inizia ad uscire la dolce fragranza di strudel e cappuccino mangiati in paese :GR- arriviamo al passo verso le 10.30.
"Prendiamo su la roba" e notiamo un Sass de Putia tenebroso.....
eh ma porca.......l'oca
Incamminandoci verso il sentiero che porta alla Forcella Putia sale un leggero vento da nord che inizia a muovere le nubi, così va meglio
Mamma mia che spettacolo di colori inaspettato, colori antichi circa 250 milioni di anni.
I campi invece sono fosforescenti
In breve si arriva sotto il Sass de Putia, per il quale consiglio caldamente una visita nelle ore del tramonto, piuttosto che la mattina.
Il sentiero prosegue placido sulla costa della montagna, tra prati, cirmoli e arenarie e dolomie disgregatesi dalla parete.
Si arriva alle pendici delle Odle di Eores, probabilmente formate, almeno in parte, da dolomia dello Scillar. Và che pinnacoli, che contrasti
E via di colori :shock:
Raggiungiamo la costa sovrastante la valletta che contiene il sentiero per la forcella
Contrasti da sbavo verso il fondovalle
Un paio di tornantini che successivamente porteranno al ghiaione, pendente ma breve
Sopra di noi la vista è dominata da queste successioni rocciose
Resti dell'inverno....di quello di 3 anni fa intendo
Continuo a voltarmi, non ce la faccio a non osservare per minuti questi contrasti :shock:
Gli ultimi passi sono in tensione piena, tensione da parto :shock: che panorama si aprirà aldilà della forcella?
Forse la terra promessa :shock::shock:
Il panorama spazia dal gruppo delle Odle dinnanzi a noi, alla Marmolada, che resta quasi totalmente nascosta, al Pelmo, Averau, Lagazuoi, Conturines, Sas dla Crusc con Cima Dieci, la Croda Rossa d'Ampezzo, il parco di Fanes e Sennes.
Poi mi giro, ho una fissa incontrastabile
Arrivati alla forcella c'è troppa gente, e io me ne voglio andare fuori dalle balle. Scarto a malincuore la salita al Sass de Putia, che farà Crespeina il giorno dopo.
Ma da qui le Odle non si vedono bene, vorrei una visione più ampia del territorio e trovare un punto panoramico salendo un po' in verticale perché se faccio molti spostamenti orizzontali mi rompo i maroni.
La costa a destra della forcella sopra le nostre teste si presta bene a punto panoramico facile. Tra l'altro mi chiedo come non sia presente un bel sentierino che percorra tutta la cresta.
E' moooolto meno pendente di come appare dalle foto, tantissime zolle perfette come sentiero virtuale. Che spettacolo da qui!
La parete ovest del Sass de Putia
Ecco il sentiero che si dirama dalla forcella, risale il nobile sasso e arriva alla sua cima
Proseguiamo sulla costa erbosa completamente fiorita, fino a trovare angolini nascosti delle Odle di Eores
Quando arrivo qui provo due sensazioni contrastanti: l'estasi per la bellezza di questo luogo celato, e un sentore di incazzatura e bestemmia che sale dal profondo...:"Ma quello là giù che ***** è? E' un sentiero? " "Eh ma **** potevamo fare quello"
La prx volta mi sa che è meglio portare una cartina
E in ogni caso il paesaggio fa paura! "Carsico!"
Ed ecco il panorama che cercavo. Sotto la parete in primo piano ecco il sentiero che si insinua tra le bellissime Odle di Eores.
Paradisi comunicanti.
La dolomia che prima non era esposta al sole del mattino si sta illuminando. Appena a sinistra di Cima Nove del Sasso di Santa Croce ecco la Croda Rossa, addirittura, là in fondo, spunta la mole di Punta Tre Scarpieri, poi quasi impercettibile il Picco di Vallandro, e più vicino il Monte Sella di Sennes.
Iniziamo a scendere il prato, e arriviamo al bivio per il sentiero che si dirama da quello per il Rif.Genova e che porterà.....boh, in quel momento non lo sapevo ancora Sapevo che si ricongiungeva con quello che vedevo dall'alto. Arriviamo sul sentiero per il Rif-Genova, nostra meta per maggnare.
Arriviamo sul sentiero per il Rif-Genova.
Ah ecco in cosa consiste il sentiero...Alta Via Guenter Messner, grande alpinista fratello di Reinhold, che abbiamo perso sul Nanga Parbat in una delle tristemente famose tragedie.
Ah ma è una mezza ferrata. Meglio, non faremmo in tempo e ce lo teniamo per la prossima volta.
E poi io al pomeriggio voglio vedere se c'è qualche fungo nei boschi che ho visto
Proseguiamo verso il Genova con il facile e piacevole sentiero che attraversa i prati.
Lì dietro c'è il Genova di cui non ho foto.
Ovviamente buona la Weiss, discrete Uova strapazzate-Speck-Patate saltate, buon piatto quello con uova al tegamino.
Torniamo verso la forcella ma...come fai a non fermarti ogni 2 minuti? Mamma che roba..
Sul sentiero di ritorno l'aria si fa come al solito più limpida, frizzante, magica. Le nuvole ancora presenti disegnano chiaroscuri sul paesaggio.
Vabbè....basta. Lasciatemi qui, dormo sotto il nevaio portatemi ogni tanto un po' di riso, mutande pulite e venitemi a prendere fra qualche anno.
Il Putia è ancora scuro, ma tra una sigaretta e un paio di chiacchiere passa mezz'oretta, la luce tende ad infuocarsi, e ci regala questo spettacolo della natura
Sono già preoccupato di quello che mi aspetta giù, su qualche curva della strada del passo....infatti...ecco gli aghi di roccia
La sera andiamo a colpo sicuro, arrivando in paese vi ho fatto colazione e prenotato. Suo lo strudel che ho uscito lungo la strada del passo.
Qui un esempio di quello che potrebbe accadere DDDD
Comunque, vi consiglio il Pitzock. Non servono commenti vi spiegherà tutto lo chef quando vi servirà . Prodotti locali o regionali scelti, e un po' di fantasia.
Tuttavia non nascondo di aver avuto ancora fame.
Poi sono rimasto di stucco vedendo la festa organizzata nel paese, tantissima gente, birra a fiumi e musica, ragazzi e ragazze giovani. Bellissima.
Il giorno dopo scegliamo l'escursione principe in questo luogo, l'anello che da Malga Zannes va a Geisler Alm, passa per l'impronunciabile Gschnagenhardtalm e fa ritorno alla base. Un altro giretto molto facile ma che ripaga con panorami fiabeschi.
Ci svegliamo con una giornata limpida e serena. Nel pome prevedono temporali, ma il percorso si fa in poco tempo la mattina.
Da Malga Zannes ci incamminiamo per il sentiero, una carrabile. Già iniziano gli scorci-sbadabam tra gli alberi
Arriviamo in breve alla grande radura erbosa sulla quale giace Geisler Alm.
Io-non-avevo-parole-per-descrivere-quello-che-i-miei-occhi-stavano-mirando.
Ci si inoltra nel bosco fino alle pendici delle Odle di Funes. Che belle queste pareti incombenti, bellezza cristallina.
Sembrano letteralmente esplose dal sottosuolo frantumando il terreno.
Paiono veri e propri cunei di roccia. :arf:
Qualche nube gioca ancora con i prati. Cosa sarebbe delle montagne senza nuvole?
Incrociamo il Rif.Odle e chiudiamo il giro facendo un sentiero secondario nei boschi.
Eccomi a casa. In un'altra vita.
Dopo un paio di trekking sul nostro appennino - M.Carevolo, Lago Moo e Pietra Parcellara - (so che i nomi non vi dicono un *****) avevo voglia di aria Alpina.
La sorte volle che quel we fossimo in 3 in quelle zone, ognuno per sè: Cresperina, Cappello di Paglia e il sottoscritto.
Grazie al forum verrà fuori un tris di luoghi eterogenei ma facenti tutti parte di quel paradiso che prende il nome di Val di Funes.
I Signori del Tullen, by Cappello di Paglia
Salita al Sas de Putia, by Crespeina
[Inizio autunno in Val di Funes, photos by Nicolò Miana]
A proposito, i vostri due assegni della Associazione Turistica li ho io.
Stava per arrivare il caldo che in pianura avrebbe reso insopportabilmente umide le giornate.
Optammo all'ultimo minuto per un we di relax per sfuggire all'afa e godere dell'idilliaco panorama montano - in questo caso dolomitico - verso una meta che non visitavo da tempo.
Val di Funes, arriviamo!
Come molti quando parto per la montagna sono sempre eccitato come un bambino la notte prima di Santa Lucia.
Ne deriva che, anche a causa del bordello trovato in autostrada (pullman di anziane cinguettanti, colonie e parrocchie di mezzo continente, gente che va in montagna 1 volta l'anno e scende dall'auto a Paganella Ovest con 30 gradi e asfalto a 50 con un'espressione tale da sembrare scesa da un fuoristrada di spedizione in Patagonia) non dormo e bestemmio per 100km.
Arriviamo in valle verso le 10, e iniziamo la salita per la panoramicissima stradina che sale al Passo delle Erbe.
Finalmente posso abbassare il finestrino...l'essenza resinosa e balsamica dei boschi di abete rosso e cirmolo inizia ad arrivare all'olfatto: per le sinapsi è solo un'altra molecola da trasmettere al cervello, per noi invece è terapia, relax dei nervi e della mente, è verità tangibile e bellezza.
Questo pensiero illuminato mi giunge tra una curva e l'altra....mi convinco di aver visto troppe volte Matrix.
Mentre il profumo di sottobosco e la mistica luce alpina attraversano tutti i pori tranne uno - nel frattempo da questo per compensazione inizia ad uscire la dolce fragranza di strudel e cappuccino mangiati in paese :GR- arriviamo al passo verso le 10.30.
"Prendiamo su la roba" e notiamo un Sass de Putia tenebroso.....
eh ma porca.......l'oca
Incamminandoci verso il sentiero che porta alla Forcella Putia sale un leggero vento da nord che inizia a muovere le nubi, così va meglio
Mamma mia che spettacolo di colori inaspettato, colori antichi circa 250 milioni di anni.
I campi invece sono fosforescenti
In breve si arriva sotto il Sass de Putia, per il quale consiglio caldamente una visita nelle ore del tramonto, piuttosto che la mattina.
Il sentiero prosegue placido sulla costa della montagna, tra prati, cirmoli e arenarie e dolomie disgregatesi dalla parete.
Si arriva alle pendici delle Odle di Eores, probabilmente formate, almeno in parte, da dolomia dello Scillar. Và che pinnacoli, che contrasti
E via di colori :shock:
Raggiungiamo la costa sovrastante la valletta che contiene il sentiero per la forcella
Contrasti da sbavo verso il fondovalle
Un paio di tornantini che successivamente porteranno al ghiaione, pendente ma breve
Sopra di noi la vista è dominata da queste successioni rocciose
Resti dell'inverno....di quello di 3 anni fa intendo
Continuo a voltarmi, non ce la faccio a non osservare per minuti questi contrasti :shock:
Gli ultimi passi sono in tensione piena, tensione da parto :shock: che panorama si aprirà aldilà della forcella?
Forse la terra promessa :shock::shock:
Il panorama spazia dal gruppo delle Odle dinnanzi a noi, alla Marmolada, che resta quasi totalmente nascosta, al Pelmo, Averau, Lagazuoi, Conturines, Sas dla Crusc con Cima Dieci, la Croda Rossa d'Ampezzo, il parco di Fanes e Sennes.
Poi mi giro, ho una fissa incontrastabile
Arrivati alla forcella c'è troppa gente, e io me ne voglio andare fuori dalle balle. Scarto a malincuore la salita al Sass de Putia, che farà Crespeina il giorno dopo.
Ma da qui le Odle non si vedono bene, vorrei una visione più ampia del territorio e trovare un punto panoramico salendo un po' in verticale perché se faccio molti spostamenti orizzontali mi rompo i maroni.
La costa a destra della forcella sopra le nostre teste si presta bene a punto panoramico facile. Tra l'altro mi chiedo come non sia presente un bel sentierino che percorra tutta la cresta.
E' moooolto meno pendente di come appare dalle foto, tantissime zolle perfette come sentiero virtuale. Che spettacolo da qui!
La parete ovest del Sass de Putia
Ecco il sentiero che si dirama dalla forcella, risale il nobile sasso e arriva alla sua cima
Proseguiamo sulla costa erbosa completamente fiorita, fino a trovare angolini nascosti delle Odle di Eores
Quando arrivo qui provo due sensazioni contrastanti: l'estasi per la bellezza di questo luogo celato, e un sentore di incazzatura e bestemmia che sale dal profondo...:"Ma quello là giù che ***** è? E' un sentiero? " "Eh ma **** potevamo fare quello"
La prx volta mi sa che è meglio portare una cartina
E in ogni caso il paesaggio fa paura! "Carsico!"
Ed ecco il panorama che cercavo. Sotto la parete in primo piano ecco il sentiero che si insinua tra le bellissime Odle di Eores.
Paradisi comunicanti.
La dolomia che prima non era esposta al sole del mattino si sta illuminando. Appena a sinistra di Cima Nove del Sasso di Santa Croce ecco la Croda Rossa, addirittura, là in fondo, spunta la mole di Punta Tre Scarpieri, poi quasi impercettibile il Picco di Vallandro, e più vicino il Monte Sella di Sennes.
Iniziamo a scendere il prato, e arriviamo al bivio per il sentiero che si dirama da quello per il Rif.Genova e che porterà.....boh, in quel momento non lo sapevo ancora Sapevo che si ricongiungeva con quello che vedevo dall'alto. Arriviamo sul sentiero per il Rif-Genova, nostra meta per maggnare.
Arriviamo sul sentiero per il Rif-Genova.
Ah ecco in cosa consiste il sentiero...Alta Via Guenter Messner, grande alpinista fratello di Reinhold, che abbiamo perso sul Nanga Parbat in una delle tristemente famose tragedie.
Ah ma è una mezza ferrata. Meglio, non faremmo in tempo e ce lo teniamo per la prossima volta.
E poi io al pomeriggio voglio vedere se c'è qualche fungo nei boschi che ho visto
Proseguiamo verso il Genova con il facile e piacevole sentiero che attraversa i prati.
Lì dietro c'è il Genova di cui non ho foto.
Ovviamente buona la Weiss, discrete Uova strapazzate-Speck-Patate saltate, buon piatto quello con uova al tegamino.
Torniamo verso la forcella ma...come fai a non fermarti ogni 2 minuti? Mamma che roba..
Sul sentiero di ritorno l'aria si fa come al solito più limpida, frizzante, magica. Le nuvole ancora presenti disegnano chiaroscuri sul paesaggio.
Vabbè....basta. Lasciatemi qui, dormo sotto il nevaio portatemi ogni tanto un po' di riso, mutande pulite e venitemi a prendere fra qualche anno.
Il Putia è ancora scuro, ma tra una sigaretta e un paio di chiacchiere passa mezz'oretta, la luce tende ad infuocarsi, e ci regala questo spettacolo della natura
Sono già preoccupato di quello che mi aspetta giù, su qualche curva della strada del passo....infatti...ecco gli aghi di roccia
La sera andiamo a colpo sicuro, arrivando in paese vi ho fatto colazione e prenotato. Suo lo strudel che ho uscito lungo la strada del passo.
Qui un esempio di quello che potrebbe accadere DDDD
Comunque, vi consiglio il Pitzock. Non servono commenti vi spiegherà tutto lo chef quando vi servirà . Prodotti locali o regionali scelti, e un po' di fantasia.
Tuttavia non nascondo di aver avuto ancora fame.
Poi sono rimasto di stucco vedendo la festa organizzata nel paese, tantissima gente, birra a fiumi e musica, ragazzi e ragazze giovani. Bellissima.
Il giorno dopo scegliamo l'escursione principe in questo luogo, l'anello che da Malga Zannes va a Geisler Alm, passa per l'impronunciabile Gschnagenhardtalm e fa ritorno alla base. Un altro giretto molto facile ma che ripaga con panorami fiabeschi.
Ci svegliamo con una giornata limpida e serena. Nel pome prevedono temporali, ma il percorso si fa in poco tempo la mattina.
Da Malga Zannes ci incamminiamo per il sentiero, una carrabile. Già iniziano gli scorci-sbadabam tra gli alberi
Arriviamo in breve alla grande radura erbosa sulla quale giace Geisler Alm.
Io-non-avevo-parole-per-descrivere-quello-che-i-miei-occhi-stavano-mirando.
Ci si inoltra nel bosco fino alle pendici delle Odle di Funes. Che belle queste pareti incombenti, bellezza cristallina.
Sembrano letteralmente esplose dal sottosuolo frantumando il terreno.
Paiono veri e propri cunei di roccia. :arf:
Qualche nube gioca ancora con i prati. Cosa sarebbe delle montagne senza nuvole?
Incrociamo il Rif.Odle e chiudiamo il giro facendo un sentiero secondario nei boschi.
Eccomi a casa. In un'altra vita.
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