Sentiero del Mediterraneo: la "cima" è a 0 m slm
Il sentiero del Mediterraneo è uno spettacolare itinerario che da Marina di Camerota tocca diverse spiagge e punti panoramici arrivando fino alla famosa baia di "Porto Infreschi". La mèta di questa escursione di 7 km (?) e forse 300 m complessivi di dislivello non è un 4000 mila ma si trova a zero m slm.
Il sentiero che esiste da tempo immemore è stato ufficialmente "battezzato" nel 2010. Si parte nei pressi delle spiagge di Marina di Camerota dove si può lasciare l'auto in uno dei tanti e comodi parcheggi a pagamento (prezzi adeguati).
Il giro inizia parte nei pressi della grande grotta che segna la fine della spiaggia. Inizialmente si sale fino alla Contrada Lentiscella e si attraversano dei brevi tratti di asfalto.
Cartello per il Sentiero del Mediterraneo in prossimità di Contrada Lentiscella.
Dopo qualche metro i primi panorami sbadammosi[SUP]TM[/SUP].
Mare bellissimo, caldo, vento il giusto, poco casino, trekking su rocce che a volte mi “sentivo a casa”.
Magnifico!
Magari per chi ha la fortuna di passare molto tempo in Centro-Sud o ci abita questo “campi/boschi?” di ulivi dicono poco ma per me, trovo siano coltivazioni molto suggestive. Quelle attorno al Gargano ancora di più.
Anche qui come in altre zone d’Italia ho notato una scarsa capacità di mirare bene. Spesso i cassonetti non vengono centrati e, immagati e rapiti dai bellissimi panorami, molti non si accorgono che le carte e le MALEDETTE buste di plastica escono con il risultato che non vengono raccolte.
Tuttavia (discorso generale basato su Marina di Camerota, Salerno città, Costiera Amalfitana) mi aspettavo di peggio come rifiuti per strada invece trovo che la provincia di Salerno sia messa piuttosto bene. Ovvio gli standard di Ginevra sono altri ma c’è di peggio attorno.
Forse sono io innamorato del Centro-Sud Italia ma ogni dettaglio & cosa (dettaglio buono non i cassonetti o certe aree...) è una meraviglia.
Durante l'escursione si incontra delle Rovine.
Superate le ultime case il percorso si immerge nella magnifica vegetazione a macchia mediterranea. Tutto il sentiero è immerso in una zona a protezione speciale.
Il sentiero risale il "Monte della Luna" e attraversando vigneti e uliveti scende fino alla spiaggia di Pozzallo dove si incontra un ristoro.
Chi non è allenato può arrivare al Monte della Luna in auto.
Ho notato che sia i meno giovani ma purtroppo anche quelli con 18-20 anni sono molto meno sportivi rispetto al Nord-Italia. Sarà l’ottimo (estremamente ottimo) cibo, sarà che non parte la “cultura dello sport” ma molti ragazzini erano “in crisi” già dopo 5 minuti di passeggiata. Il trail running ha grande potenziale inespresso, diciamo così... incrociato zero runner con bottigliette a tracolla, orologi atomici da polso e scarpe dai colori schizzati, mentre molti erano i bikers ninja.
Ribadisco: che spettacolo!
Penso che quelle reti servano per la raccolta.
Si scende verso l’insenatura della Spiaggia del Pozzallo.
Qualcuno arriva fino quasi al mare in auto o motorino: ma non è un’area a protezione speciale?
“Sborae su peto, i venessiani poe far tuto”. Traduco il modo di dire forse troppo tradizionale della Venezia più autentica e verace: “Osservazione di scarsa importanza, i Veneziani hanno la possibilità di far quel che desiderano”.
Giungo nei pressi della spiaggia Pozzallo ma scappo il più velocmente possibile. Con tutto lo spazio e la natura a disposizione non mi va di andare in mezzo a gente che grida, grida e grida (...) e con sottofondo un generatore elettrico. Ma l’ambiente è, ripeto per la 1000esima volta, favoloso!
Si continua con un'altra breve salita (nulla di impegnativo per chi ha un po' di allenamento ed ha ai piedi delle scarpe da trekking).
Si passa vicino alla bellissima insenatura della "Cala Bianca" e si torna a salire.
In Cala Bianca ci sono moltissimi biker alcuni “tappati” quasi da freeride-downhill. Il pezzo di prima tra la terra mi fa capire che da qualche parte ci devono essere delle belle discese.
Alla Cala Bianca ci sono moltissimi biker.
Ed iniziano i “dettagli no-buono”. Ma come si fa dico io, capisco che... ma almeno allontanarsi 100 m dal “paradiso in terra”! Ci sono diversi "kktoj" all'aperto lungo il sentiero a pochi metri dallo stesso. Boh.
Si incontrano “infrastrutture” e particolari che ti fanno sentire a casa Funicolare per la legna (immagino).
Panorami “di mezza montagna”.
Ad un certo punto si incontrano alcune costruzioni e un ottimo agriturismo prima di arrivare all'ultima parte del sentiero che scende al Porto degli Infreschi.
Questa agriturismo meriterebbe che l’Accademia della Crusca inventasse nuovi aggettivi per definirlo. Frisella al pomodoro e pasta, due piatti che possono sembrare banali ma qui... basta o sbavo sulla tastiera se ci ripenso.
Non mi ricordo il nome ma è quello prima della discesa alla baia infreschi, forse “Oasi”.
Ecco il Porto Infreschi o Baia Infreschi.
Panorama sulla Baia degli Infreschi.
Porto Infreschi panorama.
La piccola spiaggia è molto bella, piccola e si affolla subito, con un po' di "arrampicata" o nuotando è possibile raggiungere delle callette meno frequentate in cui il rumore delle persone non arriva e l'unico rumore sono le onde. L'ambiente e il mare è semplicemente spettacolare tanto che nel 2014 Porto Infreschi ha vinto il premio di "Spiaggia più bella d'Italia".
Cartellone di benvenuto alla Spiaggia di Baia degli Infreschi.
Ecco la ricompensa di tutta la fatica fatta finora, la nostra cima a 0 m slm.
Acqua limpida e cristallina in un ambiente da favola: Baia degli Infreschi.
Ritorno: per la “via di salita”. Non servono corde doppie, ramponi e piccozza si possono lasciare tranquillamente in auto anche ad inizio giugno. Oppure, ma ne va dell'etica alpinistica, ci sono i barchini taxi che ogni tot minuti passano a prendere gente e li riporta a Marina di Camerota.
Buoni tuffi e abbuffi a tavola!
Altre foto sotto.
Panorama pomeridiano sulla Baia degli Infreschi.
Il sentiero del Mediterraneo è uno spettacolare itinerario che da Marina di Camerota tocca diverse spiagge e punti panoramici arrivando fino alla famosa baia di "Porto Infreschi". La mèta di questa escursione di 7 km (?) e forse 300 m complessivi di dislivello non è un 4000 mila ma si trova a zero m slm.
Il sentiero che esiste da tempo immemore è stato ufficialmente "battezzato" nel 2010. Si parte nei pressi delle spiagge di Marina di Camerota dove si può lasciare l'auto in uno dei tanti e comodi parcheggi a pagamento (prezzi adeguati).
Il giro inizia parte nei pressi della grande grotta che segna la fine della spiaggia. Inizialmente si sale fino alla Contrada Lentiscella e si attraversano dei brevi tratti di asfalto.
Cartello per il Sentiero del Mediterraneo in prossimità di Contrada Lentiscella.
Dopo qualche metro i primi panorami sbadammosi[SUP]TM[/SUP].
Mare bellissimo, caldo, vento il giusto, poco casino, trekking su rocce che a volte mi “sentivo a casa”.
Magnifico!
Magari per chi ha la fortuna di passare molto tempo in Centro-Sud o ci abita questo “campi/boschi?” di ulivi dicono poco ma per me, trovo siano coltivazioni molto suggestive. Quelle attorno al Gargano ancora di più.
Anche qui come in altre zone d’Italia ho notato una scarsa capacità di mirare bene. Spesso i cassonetti non vengono centrati e, immagati e rapiti dai bellissimi panorami, molti non si accorgono che le carte e le MALEDETTE buste di plastica escono con il risultato che non vengono raccolte.
Tuttavia (discorso generale basato su Marina di Camerota, Salerno città, Costiera Amalfitana) mi aspettavo di peggio come rifiuti per strada invece trovo che la provincia di Salerno sia messa piuttosto bene. Ovvio gli standard di Ginevra sono altri ma c’è di peggio attorno.
Forse sono io innamorato del Centro-Sud Italia ma ogni dettaglio & cosa (dettaglio buono non i cassonetti o certe aree...) è una meraviglia.
Durante l'escursione si incontra delle Rovine.
Superate le ultime case il percorso si immerge nella magnifica vegetazione a macchia mediterranea. Tutto il sentiero è immerso in una zona a protezione speciale.
Il sentiero risale il "Monte della Luna" e attraversando vigneti e uliveti scende fino alla spiaggia di Pozzallo dove si incontra un ristoro.
Chi non è allenato può arrivare al Monte della Luna in auto.
Ho notato che sia i meno giovani ma purtroppo anche quelli con 18-20 anni sono molto meno sportivi rispetto al Nord-Italia. Sarà l’ottimo (estremamente ottimo) cibo, sarà che non parte la “cultura dello sport” ma molti ragazzini erano “in crisi” già dopo 5 minuti di passeggiata. Il trail running ha grande potenziale inespresso, diciamo così... incrociato zero runner con bottigliette a tracolla, orologi atomici da polso e scarpe dai colori schizzati, mentre molti erano i bikers ninja.
Ribadisco: che spettacolo!
Penso che quelle reti servano per la raccolta.
Si scende verso l’insenatura della Spiaggia del Pozzallo.
Qualcuno arriva fino quasi al mare in auto o motorino: ma non è un’area a protezione speciale?
“Sborae su peto, i venessiani poe far tuto”. Traduco il modo di dire forse troppo tradizionale della Venezia più autentica e verace: “Osservazione di scarsa importanza, i Veneziani hanno la possibilità di far quel che desiderano”.
Giungo nei pressi della spiaggia Pozzallo ma scappo il più velocmente possibile. Con tutto lo spazio e la natura a disposizione non mi va di andare in mezzo a gente che grida, grida e grida (...) e con sottofondo un generatore elettrico. Ma l’ambiente è, ripeto per la 1000esima volta, favoloso!
Si continua con un'altra breve salita (nulla di impegnativo per chi ha un po' di allenamento ed ha ai piedi delle scarpe da trekking).
Si passa vicino alla bellissima insenatura della "Cala Bianca" e si torna a salire.
In Cala Bianca ci sono moltissimi biker alcuni “tappati” quasi da freeride-downhill. Il pezzo di prima tra la terra mi fa capire che da qualche parte ci devono essere delle belle discese.
Alla Cala Bianca ci sono moltissimi biker.
Ed iniziano i “dettagli no-buono”. Ma come si fa dico io, capisco che... ma almeno allontanarsi 100 m dal “paradiso in terra”! Ci sono diversi "kktoj" all'aperto lungo il sentiero a pochi metri dallo stesso. Boh.
Si incontrano “infrastrutture” e particolari che ti fanno sentire a casa Funicolare per la legna (immagino).
Panorami “di mezza montagna”.
Ad un certo punto si incontrano alcune costruzioni e un ottimo agriturismo prima di arrivare all'ultima parte del sentiero che scende al Porto degli Infreschi.
Questa agriturismo meriterebbe che l’Accademia della Crusca inventasse nuovi aggettivi per definirlo. Frisella al pomodoro e pasta, due piatti che possono sembrare banali ma qui... basta o sbavo sulla tastiera se ci ripenso.
Non mi ricordo il nome ma è quello prima della discesa alla baia infreschi, forse “Oasi”.
Ecco il Porto Infreschi o Baia Infreschi.
Panorama sulla Baia degli Infreschi.
Porto Infreschi panorama.
La piccola spiaggia è molto bella, piccola e si affolla subito, con un po' di "arrampicata" o nuotando è possibile raggiungere delle callette meno frequentate in cui il rumore delle persone non arriva e l'unico rumore sono le onde. L'ambiente e il mare è semplicemente spettacolare tanto che nel 2014 Porto Infreschi ha vinto il premio di "Spiaggia più bella d'Italia".
Cartellone di benvenuto alla Spiaggia di Baia degli Infreschi.
Ecco la ricompensa di tutta la fatica fatta finora, la nostra cima a 0 m slm.
Acqua limpida e cristallina in un ambiente da favola: Baia degli Infreschi.
Ritorno: per la “via di salita”. Non servono corde doppie, ramponi e piccozza si possono lasciare tranquillamente in auto anche ad inizio giugno. Oppure, ma ne va dell'etica alpinistica, ci sono i barchini taxi che ogni tot minuti passano a prendere gente e li riporta a Marina di Camerota.
Buoni tuffi e abbuffi a tavola!
Altre foto sotto.
Panorama pomeridiano sulla Baia degli Infreschi.
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