Sono quasi venti giorni che non metto gli sci, ogni weekend la storia è sempre la stessa, brutto tempo.
Dai uno, e ok ci sta, dai due, echepalle, e forse pure tre? NO! BASTA!
Ho una scimmia addosso che il gorilla di De André è un cagnolino a confronto


e vedo che da giorni mette giovedí 22 unico giorno sicuro di bel tempo: la scimmia mi tira una sprangata in testa e in ufficio chiedo day-off. Accordato.
BENE, ACCENDIAMOLO
IGO
La destinazione è Alpe Lusia, il comprensorio dalle due anime.
Un' anima sobria e seriosa, quella del versante di Moena, con le sue piste straincazzate ed in ombra per buona parte della stagione, anima che si riflette sulla cabinovia tutta bianca, sobria ed elegante.
Ed un' anima allegra e giocosa, quella del versante di Bellamonte, con le sue piste larghe e facili, e tanti campi scuola per i bambini, anima che si riflette sulla cabinovia multicolor, che trasmette allegria fin da subito.
Giovedí la sveglia suona presto: non è lontanissimo, ma conoscendo il traffico dei giorni feriali, meglio prendersi una mezzoretta in più.
Partenza, il viaggio procede abbastanza liscio e quando arrivo al parcheggio di Ronchi mi si presentano un cielo blu incredibile ed un' incoraggiante temperatura di meno sette gradi: DAI CHE ANDIAMO!
IGO
Via, preparativi, skipass, e mi fiondo sulla cabinovia RONCHI - VALBONA - LE CUNE
L' inizio promette bene: siamo a fine marzo, ma sugli alberi ci sono ancora bei grumi di neve
IGO
Arrivo in cima, scendo, faccio per mettere gli sci, ma resto paralizzato: non è uno sbadadam, è una crisi mistica.
Trovarsi davanti le Pale di San Martino in questa maniera, col Cimón della Pala che mostra il suo profilo piú famoso, quello di "Cervino delle Dolomiti", è qualcosa da estasi delirante :arf: :arf: :arf:
guardalo :skiamo: :skiamo: :skiamo:
Raccolgo la mascella, che nel frattempo è finita a terra, inizio a guardarmi intorno, i Monzoni alle mie spalle sembrano una costruzione di panna
e poi la cresta di Costabella e Cima Uomo :skiamo:
Bene: c' è il sole, fa freddino, appena arrivato mi sono già fatto una botta di panorami, gli ingredienti ci sono tutti per una gran giornata, sono stracarico.
E allora mi avvio lungo la pista LE CUNE, una piacevole rossa, abbastanza tranquilla, che va benissimo per scaldarsi
Dicevo pista tranquilla, che infatti permette di gustarsi il panorama, in cui adesso alle Pale si affiancano i Lagorài
IGO
Arrivato a fine pista, la decisione non può che essere quella di salire al punto piú alto del comprensorio, e prendo la seggiovia LASTÈ
che passa sopra i boschetti del nostro Fabio: effettivamente a vederli verrebbe voglia di buttarcisi in mezzo
la linea passa in campo aperto e...
ma...
quello...
Il Catinaccio

Dunque, l' ambiente di questo comprensorio è tranquillo: morfologia morbida, niente paretoni rocciosi a chiuderti o picchi che spuntano fuori, ma scusastocavolo che panorami: le Pale da una parte e il Catinaccio dall' altra: scusa se ho detto niente :arf:
Arrivo in cima: da qua mi aspetta la lunga discesa verso Bellamonte.
Comincio con la pista ZIRMES
probabilmente la piú panoramica del comprensorio
E chi potrebbe dominare il panorama?
La risposta è scontata :arf:
ari :arf:
Qualcuno penserà che sono noioso continuando a mettere foto delle Pale, beh se la metta via perché hanno catalizzato la macchina fotografica
Arrivato alla Morèa, proseguo con la facile pista CIAFULI, un' azzurra di tutto relax che inizialmente segue il tracciato della cabinovia multicolor
per poi discostarsene ed infilarsi nel bosco
Sceso a Bellamonte, prendo la cabinovia CASTELLIR - LE FASSANE - LA MOREA, che con i suoi colori ben rispecchia la giocosità di questo versante: quale cabina preferite? la gialla, la azzurra o la rosa?
Durante la salita, dòmine incontrastato resta sempre Lui
Arrivo su, e decido di fare un ultimo giro di cazzeggio: scendo a prendere lo skiweg BELLAMONTE
poi proseguo fino giù con l' azzurra FRAINE
L' idea è quella di farmi un bombardino in voliera, ma è ancora chiusa e vado a farmelo in baita: alla legge del bombardino non si scappa! :AVV
Torno su con la cabinovia, poi vado a riprendere la seggiovia Lastè.
Quando l' ho presa la prima volta guardavo verso il Catinaccio, e adesso? dove potrò mai guardare?
OVVIO
:arf: :arf: :arf:
Da qua imbocco la rossa LASTÈ, non particolarmente difficile ma lunga e soprattutto caratterizzata da continui divertenti cambi di pendenza
IGO
qua nella rosa dei panorami si aggiunge un' altra chicca: il Latemar :skiamo: :skiamo: :skiamo:
e (quasi) di fianco al Latemar, di solito chi c' è?
Chiaro, il Catinaccio, che adesso si mostra nella sua spettacolarità quasi integrale
:skiamo:
Tra un panorama e l' altro sono alla fine arrivato giú: inizio a far rotta verso Moena, si comincia a fare sul serio!
Prendo la seggiovia CAMPO - LE CUNE
mi sto caricando, arrivo su e SBADADAM! questa scena proprio non me l' aspettavo :shock: :shock: :shock:
è pazzesco come si vede tutto il Catinaccio da qua!!!!
Poi mi giro, lentamente perché non voglio un' altra mazzata improvvisa
Le Pale ci sono tutte :arf: :arf: :arf:
Panorami seri, facciamo sul serio anche noi: tanto per sciogliere le gambe mi faccio una DIRETTISSIMA, la breve nera che, dritto per dritto taglia il mega curvone fatto dalla rossa Le Cune: e quando dico taglia, vuol dire che taglia: giú!
ERF
sciogliere le gambe con una roba del genere? si, perché adesso è arrivato il momento delle piste straincazzate del versante moenese
IGO
Riprendo la seggiovia Le Cune, e comincio con il CANALONE TOMBA, dove il mitico Albertone si allenava
a seguire la bella rossa MEDIOLANUM
Arrivato giú prendo la seggiovia PIAVAC
si intuisce già qualcosa :wink:
Da qua potrei fare una progressione con una coppia rosso-nera molto bella e lunga, ma decido di venire subito al sodo con la pista piú inkazzata di tutto il comprensorio: PIAVAC, da molti conosciuta come il muro del pianto
Il suo primo muro infatti è ripidissimo, ed in pieno inverno è facile trovarlo interamente ghiacciato; adesso però siamo a fine marzo, ed il sole alto rende la sua neve perfetta e ti permette di farla tutta sugli spigoli
IGO
Breve avvicinamento
poi BOOOM!
Ti sale una botta di adrenalina allucinante, il cuore spara a mille e le pupille ti si dilatano mentre la pista ti tira dentro
Arrivo giú che sono per aria, devo rifarla, subito, assolutamente. Senza soste fotografiche.
Becco un momento che non c' è nessuno.
VIA
Sono giú, ansimo, è stupenda, e per fortuna non è estremamente lunga, altrimenti uno rischierebbe l' infarto
Riprendo la seggiovia: dopo la bomba adrenalinica, è il momento della discesa piú completa, il concatenamento delle due FIAMME ORO: una rossa e una nera, che dai 2'200 di Valbona ti portano ai 1'370 di Ronchi
Anche qua l' avvicinamento è tranquillo, un simpatico stradello
Si comincia: larga, varia e panoramica la prima parte, la rossa
piú stretta, in*****sa, e buia per buona parte della stagione la seconda parte, la nera
muro, curvone, muro, curvone, muro, curvone, e sono alla cabinovia: anche questa bisogna rifarla immediatamente, subito, di corsa, VIA!
Stupenda, stupenderrima, stupenderrimissima! :arf:
Arrivo giú che le gambe iniziano a far male (ero fermo ormai da 20 giorni) e anche la fame inizia a farsi sentire, anzi, ho una visione che credo sia un' allucinazione della fame: tre draghi viola
AZ
La fame, o altro? :fumato:
Nessuna delle due, sono vivi e vegeti, in carne ed ossa, salgono nella mia stessa cabina e mi chiedono pure di fargli una foto: sono tre ragazzi Polacchi, di Varsavia, che vanno in giro per le piste vestiti da draghi viola: grandiosi!
remiato:
Bene, pur non essendo ancora a livelli allucinogeni, la fame comunque c' è, quindi scendo a Campo (dove partono le seggiovie Lastè e Le Cune) a mangiarmi un panino.
Caffettino-grappa- :sig: d' ordinanza, e sono pronto a rientrare verso Ronchi.
Mentre rifaccio l' ultima concatenata di Fiamme Oro sono quasi triste: mi dispiace dover già salutare questo comprensorio dalle due anime che in passato avevo considerato, si, ma mai in maniera adeguata, probabilmente perché c'ero stato sempre con le piste moenesi "al buio" e ghiacciate. Con oggi è entrato prepotentemente nella lista dei miei preferiti.
Dai uno, e ok ci sta, dai due, echepalle, e forse pure tre? NO! BASTA!
Ho una scimmia addosso che il gorilla di De André è un cagnolino a confronto



e vedo che da giorni mette giovedí 22 unico giorno sicuro di bel tempo: la scimmia mi tira una sprangata in testa e in ufficio chiedo day-off. Accordato.
BENE, ACCENDIAMOLO

La destinazione è Alpe Lusia, il comprensorio dalle due anime.
Un' anima sobria e seriosa, quella del versante di Moena, con le sue piste straincazzate ed in ombra per buona parte della stagione, anima che si riflette sulla cabinovia tutta bianca, sobria ed elegante.
Ed un' anima allegra e giocosa, quella del versante di Bellamonte, con le sue piste larghe e facili, e tanti campi scuola per i bambini, anima che si riflette sulla cabinovia multicolor, che trasmette allegria fin da subito.

Giovedí la sveglia suona presto: non è lontanissimo, ma conoscendo il traffico dei giorni feriali, meglio prendersi una mezzoretta in più.
Partenza, il viaggio procede abbastanza liscio e quando arrivo al parcheggio di Ronchi mi si presentano un cielo blu incredibile ed un' incoraggiante temperatura di meno sette gradi: DAI CHE ANDIAMO!

Via, preparativi, skipass, e mi fiondo sulla cabinovia RONCHI - VALBONA - LE CUNE

L' inizio promette bene: siamo a fine marzo, ma sugli alberi ci sono ancora bei grumi di neve


Arrivo in cima, scendo, faccio per mettere gli sci, ma resto paralizzato: non è uno sbadadam, è una crisi mistica.
Trovarsi davanti le Pale di San Martino in questa maniera, col Cimón della Pala che mostra il suo profilo piú famoso, quello di "Cervino delle Dolomiti", è qualcosa da estasi delirante :arf: :arf: :arf:

guardalo :skiamo: :skiamo: :skiamo:

Raccolgo la mascella, che nel frattempo è finita a terra, inizio a guardarmi intorno, i Monzoni alle mie spalle sembrano una costruzione di panna

e poi la cresta di Costabella e Cima Uomo :skiamo:

Bene: c' è il sole, fa freddino, appena arrivato mi sono già fatto una botta di panorami, gli ingredienti ci sono tutti per una gran giornata, sono stracarico.
E allora mi avvio lungo la pista LE CUNE, una piacevole rossa, abbastanza tranquilla, che va benissimo per scaldarsi

Dicevo pista tranquilla, che infatti permette di gustarsi il panorama, in cui adesso alle Pale si affiancano i Lagorài


Arrivato a fine pista, la decisione non può che essere quella di salire al punto piú alto del comprensorio, e prendo la seggiovia LASTÈ

che passa sopra i boschetti del nostro Fabio: effettivamente a vederli verrebbe voglia di buttarcisi in mezzo

la linea passa in campo aperto e...
ma...
quello...
Il Catinaccio




Dunque, l' ambiente di questo comprensorio è tranquillo: morfologia morbida, niente paretoni rocciosi a chiuderti o picchi che spuntano fuori, ma scusastocavolo che panorami: le Pale da una parte e il Catinaccio dall' altra: scusa se ho detto niente :arf:
Arrivo in cima: da qua mi aspetta la lunga discesa verso Bellamonte.
Comincio con la pista ZIRMES

probabilmente la piú panoramica del comprensorio

E chi potrebbe dominare il panorama?
La risposta è scontata :arf:

ari :arf:

Qualcuno penserà che sono noioso continuando a mettere foto delle Pale, beh se la metta via perché hanno catalizzato la macchina fotografica

Arrivato alla Morèa, proseguo con la facile pista CIAFULI, un' azzurra di tutto relax che inizialmente segue il tracciato della cabinovia multicolor

per poi discostarsene ed infilarsi nel bosco

Sceso a Bellamonte, prendo la cabinovia CASTELLIR - LE FASSANE - LA MOREA, che con i suoi colori ben rispecchia la giocosità di questo versante: quale cabina preferite? la gialla, la azzurra o la rosa?

Durante la salita, dòmine incontrastato resta sempre Lui


Arrivo su, e decido di fare un ultimo giro di cazzeggio: scendo a prendere lo skiweg BELLAMONTE

poi proseguo fino giù con l' azzurra FRAINE

L' idea è quella di farmi un bombardino in voliera, ma è ancora chiusa e vado a farmelo in baita: alla legge del bombardino non si scappa! :AVV
Torno su con la cabinovia, poi vado a riprendere la seggiovia Lastè.
Quando l' ho presa la prima volta guardavo verso il Catinaccio, e adesso? dove potrò mai guardare?
OVVIO

:arf: :arf: :arf:

Da qua imbocco la rossa LASTÈ, non particolarmente difficile ma lunga e soprattutto caratterizzata da continui divertenti cambi di pendenza



qua nella rosa dei panorami si aggiunge un' altra chicca: il Latemar :skiamo: :skiamo: :skiamo:

e (quasi) di fianco al Latemar, di solito chi c' è?
Chiaro, il Catinaccio, che adesso si mostra nella sua spettacolarità quasi integrale


Tra un panorama e l' altro sono alla fine arrivato giú: inizio a far rotta verso Moena, si comincia a fare sul serio!
Prendo la seggiovia CAMPO - LE CUNE


mi sto caricando, arrivo su e SBADADAM! questa scena proprio non me l' aspettavo :shock: :shock: :shock:

è pazzesco come si vede tutto il Catinaccio da qua!!!!
Poi mi giro, lentamente perché non voglio un' altra mazzata improvvisa

Le Pale ci sono tutte :arf: :arf: :arf:



Panorami seri, facciamo sul serio anche noi: tanto per sciogliere le gambe mi faccio una DIRETTISSIMA, la breve nera che, dritto per dritto taglia il mega curvone fatto dalla rossa Le Cune: e quando dico taglia, vuol dire che taglia: giú!

sciogliere le gambe con una roba del genere? si, perché adesso è arrivato il momento delle piste straincazzate del versante moenese

Riprendo la seggiovia Le Cune, e comincio con il CANALONE TOMBA, dove il mitico Albertone si allenava

a seguire la bella rossa MEDIOLANUM

Arrivato giú prendo la seggiovia PIAVAC

si intuisce già qualcosa :wink:

Da qua potrei fare una progressione con una coppia rosso-nera molto bella e lunga, ma decido di venire subito al sodo con la pista piú inkazzata di tutto il comprensorio: PIAVAC, da molti conosciuta come il muro del pianto

Il suo primo muro infatti è ripidissimo, ed in pieno inverno è facile trovarlo interamente ghiacciato; adesso però siamo a fine marzo, ed il sole alto rende la sua neve perfetta e ti permette di farla tutta sugli spigoli

Breve avvicinamento

poi BOOOM!
Ti sale una botta di adrenalina allucinante, il cuore spara a mille e le pupille ti si dilatano mentre la pista ti tira dentro



Arrivo giú che sono per aria, devo rifarla, subito, assolutamente. Senza soste fotografiche.
Becco un momento che non c' è nessuno.
VIA
Sono giú, ansimo, è stupenda, e per fortuna non è estremamente lunga, altrimenti uno rischierebbe l' infarto

Riprendo la seggiovia: dopo la bomba adrenalinica, è il momento della discesa piú completa, il concatenamento delle due FIAMME ORO: una rossa e una nera, che dai 2'200 di Valbona ti portano ai 1'370 di Ronchi
Anche qua l' avvicinamento è tranquillo, un simpatico stradello

Si comincia: larga, varia e panoramica la prima parte, la rossa


piú stretta, in*****sa, e buia per buona parte della stagione la seconda parte, la nera



muro, curvone, muro, curvone, muro, curvone, e sono alla cabinovia: anche questa bisogna rifarla immediatamente, subito, di corsa, VIA!
Stupenda, stupenderrima, stupenderrimissima! :arf:
Arrivo giú che le gambe iniziano a far male (ero fermo ormai da 20 giorni) e anche la fame inizia a farsi sentire, anzi, ho una visione che credo sia un' allucinazione della fame: tre draghi viola
La fame, o altro? :fumato:
Nessuna delle due, sono vivi e vegeti, in carne ed ossa, salgono nella mia stessa cabina e mi chiedono pure di fargli una foto: sono tre ragazzi Polacchi, di Varsavia, che vanno in giro per le piste vestiti da draghi viola: grandiosi!

Bene, pur non essendo ancora a livelli allucinogeni, la fame comunque c' è, quindi scendo a Campo (dove partono le seggiovie Lastè e Le Cune) a mangiarmi un panino.
Caffettino-grappa- :sig: d' ordinanza, e sono pronto a rientrare verso Ronchi.
Mentre rifaccio l' ultima concatenata di Fiamme Oro sono quasi triste: mi dispiace dover già salutare questo comprensorio dalle due anime che in passato avevo considerato, si, ma mai in maniera adeguata, probabilmente perché c'ero stato sempre con le piste moenesi "al buio" e ghiacciate. Con oggi è entrato prepotentemente nella lista dei miei preferiti.