Il Sassopiatto è il fratello "sfigato" del Sassolungo. Il gruppo di cui fanno parti i due amici prende il nome dal Sassolungo. Il Sassolungo è bello, slanciato, snello, e muscoloso mentre il Sassopiatto dal suo lato Gardenese è un obeso piano inclinato che scende verso valle. Ma mentre il Sassolungo è "difficile" da salire perchè bisogna fare sicure, corde e smazzi vari il Sassopiatto da questo punto di vista è più simpatico e abbordabile.
Nel 2009 ho fatto una "combinata" mountain bike + trekking per arrivare in vetta.
Gita meravigliosa!
Si può lasciare l'auto a Campitello di Fassa e per la strada con delle rampe paurose salire in bici fino all'inizio dell'incantevole Val Duron.
Pedalare in questo paradiso, nel silenzio, non ha prezzo.
Peccato per la tanta gente ma bellezze così è giusto siano godute da quante più persone possibile.
Rocce del Catinaccio.
Panorama dal Passo Duron. Sullo sfondo una piccola parte dell'Alpe di Siusi.
Dal Passo Duron al Rifugio Sassopiatto c'è un track merviglioso, fattibile con piacere anche da chi come me ha mtb modello "prima scelta da supermercato"
L'incredibile Val Duron vista da sopra.
Ed ecco la nostra meta, l'obeso Sassopiatto.
La mia amata Alpe di Siusi (sapete che ho un debole per questo comprensorio sciistico ).
Senza parole (Catinaccio).
Il single track delle meraviglie continua. Sullo sfondo il Col Rodella.
Qualche tratto meglio farselo a piedi portando la bici... ma sono pochi metri.
E si riparte con la bellissima traccia.
Eccoci quasi ai piedi del Gigante della Val Gardena/Val di Fassa.
Che ambiente!
Lascio la bici al rifugio, fetta di torta e birretta a un milione di euro e si riparte per la vetta.
Ecco l'unico difetto del fare farsi il Sassopiatto in agosto: tanta gente. Se vale l'equazione "montagna bella = tanta gente" allora qui la montagna è iper-bella.
La salita è molto facile, c'è un comodo sentiero che sale a zig zag fino in vetta senza alcun pericolo o difficoltà.
Alla forcella prima della cima mi vengono i brividi. Come faccio a godermi la vetta del Sassopiatto? Si sentono già le urla da qui "aoooo viennni quii che te facccio ella ffffotooo".
Escursionisti arrivano anche dalla frequentatissima ferrata.
Terrore.
Panico
Colpo di fortuna.
Scopro che il Sassopiatto ha la vetta "allungata" per così dire e oltre alla cima con la croce ci sono molte altre cime secondarie lontane dalla bolgia infernale. Arrivo alla croce, la tocco, ringrazio, e mi dirigo verso una di queste cime secondarie.
Secondarie forse per la quota ma primarie per tranquillità ed esposizione. Infatti mentre la vetta ufficiale non è molto esposta, dalle altre si è a picco sulla Val Gardena e sulle piste da sci del Monte Pana.
Panorama sul Sassolungo.
Dal mio "paradiso" zoommo sulla cima ufficiale.
Panorama sulla vetta e sulla Marmolada.
Non che la cima ufficiale non sia esposta eh...
La cresta del Sassopiatto.
Pochi altri scoprono il paradiso delle cime secondarie e per fortuna solo non "gridatori".
Panorama sulla Val Gardena: sullo sfondo le piste del meraviglioso Seceda.
Panorama sull'Alpe di Siusi: si vedono bene le piste della Bullaccia.
Le piste del Monte Pana: alpha, bravo, charlie.
E si parte per la lunga discesa: per fortuna al rifugio avevo la bici ad attendermi altrimenti è una infinita sfacchianata.
Sotto i nostri piedi i sentieri del Giro del Sassolungo.
E per finire, nuvoloni di pioggia (pioveva anche nel 2009 evidentemente) e la Regina delle Dolomiti.
Combinata molto bella che consiglio a chi voglia farsi il Sassopiatto in giornata senza massacrarsi troppo nella discesa. Però meglio farlo a inizio o a fine stagione.
Buone passeggiate!
Nel 2009 ho fatto una "combinata" mountain bike + trekking per arrivare in vetta.
Gita meravigliosa!
Si può lasciare l'auto a Campitello di Fassa e per la strada con delle rampe paurose salire in bici fino all'inizio dell'incantevole Val Duron.
Pedalare in questo paradiso, nel silenzio, non ha prezzo.
Peccato per la tanta gente ma bellezze così è giusto siano godute da quante più persone possibile.
Rocce del Catinaccio.
Panorama dal Passo Duron. Sullo sfondo una piccola parte dell'Alpe di Siusi.
Dal Passo Duron al Rifugio Sassopiatto c'è un track merviglioso, fattibile con piacere anche da chi come me ha mtb modello "prima scelta da supermercato"
L'incredibile Val Duron vista da sopra.
Ed ecco la nostra meta, l'obeso Sassopiatto.
La mia amata Alpe di Siusi (sapete che ho un debole per questo comprensorio sciistico ).
Senza parole (Catinaccio).
Il single track delle meraviglie continua. Sullo sfondo il Col Rodella.
Qualche tratto meglio farselo a piedi portando la bici... ma sono pochi metri.
E si riparte con la bellissima traccia.
Eccoci quasi ai piedi del Gigante della Val Gardena/Val di Fassa.
Che ambiente!
Lascio la bici al rifugio, fetta di torta e birretta a un milione di euro e si riparte per la vetta.
Ecco l'unico difetto del fare farsi il Sassopiatto in agosto: tanta gente. Se vale l'equazione "montagna bella = tanta gente" allora qui la montagna è iper-bella.
La salita è molto facile, c'è un comodo sentiero che sale a zig zag fino in vetta senza alcun pericolo o difficoltà.
Alla forcella prima della cima mi vengono i brividi. Come faccio a godermi la vetta del Sassopiatto? Si sentono già le urla da qui "aoooo viennni quii che te facccio ella ffffotooo".
Escursionisti arrivano anche dalla frequentatissima ferrata.
Terrore.
Panico
Colpo di fortuna.
Scopro che il Sassopiatto ha la vetta "allungata" per così dire e oltre alla cima con la croce ci sono molte altre cime secondarie lontane dalla bolgia infernale. Arrivo alla croce, la tocco, ringrazio, e mi dirigo verso una di queste cime secondarie.
Secondarie forse per la quota ma primarie per tranquillità ed esposizione. Infatti mentre la vetta ufficiale non è molto esposta, dalle altre si è a picco sulla Val Gardena e sulle piste da sci del Monte Pana.
Panorama sul Sassolungo.
Dal mio "paradiso" zoommo sulla cima ufficiale.
Panorama sulla vetta e sulla Marmolada.
Non che la cima ufficiale non sia esposta eh...
La cresta del Sassopiatto.
Pochi altri scoprono il paradiso delle cime secondarie e per fortuna solo non "gridatori".
Panorama sulla Val Gardena: sullo sfondo le piste del meraviglioso Seceda.
Panorama sull'Alpe di Siusi: si vedono bene le piste della Bullaccia.
Le piste del Monte Pana: alpha, bravo, charlie.
E si parte per la lunga discesa: per fortuna al rifugio avevo la bici ad attendermi altrimenti è una infinita sfacchianata.
Sotto i nostri piedi i sentieri del Giro del Sassolungo.
E per finire, nuvoloni di pioggia (pioveva anche nel 2009 evidentemente) e la Regina delle Dolomiti.
Combinata molto bella che consiglio a chi voglia farsi il Sassopiatto in giornata senza massacrarsi troppo nella discesa. Però meglio farlo a inizio o a fine stagione.
Buone passeggiate!