Enego: un angolo di Veneto affascinante.

SOLONEVE

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Percorrendo la statale 47 della Valsugana, salendo dalla pianura Padana dalla bella cittadina di Bassano del Grappa, in una stretta gola del Brenta, subito dopo la galleria che porta a San Martino di Castrozza, all'altezza di Primolano si esce dalla superstrada e si imbocca una strada di montagna che all'inizio ha del tenebroso e del difficile, dato che la strada si deve inerpicare ripida e stretta tra le rocce della gola.
Curve e controcurve non incutono tranquillità, né lasciano intravedere tratti di strada più rilassanti. Ma, quando si esce dall'ombra della valle e si intravede il sole, tutto comincia a cambiare aspetto.
La montagna si fa più dolce, i vasti prati prendono il sopravvento sulle rocce e la strada diventa più dolce e piacevole.
Ad un tratto appare una punta da dietro una curva: più si avanza e più diventa maestosa. E' il simbolo del paese che si raggiunge a breve, quello che è protagonista di questo topic. Si arriva finalmente ad Enego, grazioso ed accogliente paese di montagna della provincia vicentina, situato su un colle panoramico ed assolato, dove spicca la mole della sua splendida chiesa:

La splendida linea sinuosa della chiesa di Enego (VI)
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Attraversato il paese, si prosegue, sempre con una lunga serie di curve, e, attraversata una fitta abetaia, si raggiunge un bivio: proseguendo, dopo una ventina di chilometri si giunge ad Asiago, il capoluogo dell'altopiano dei Sette Comuni, di cui Enego fa parte. Svoltando invece a destra, la strada continua a salire, stretta e curva nel bosco. Ad un certo punto, a quota 1.270 metri, è obbligatoria la sosta: il panorama davanti ai propri occhi è fantastico. Mentre verso la montagna si vedono i resti dei vecchi skilift che risalivano il versante est del monte Lisser, verso valle la vista lascia esterefatti: la valle bellunese si allunga ai propri piedi contornata dalle splendide guglie delle cime dolomitiche appartenti al parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi.

Uno splendido panorama verso la provincia bellunese.
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Ora la strada diventa quasi pianeggiante, ma la montagna per un paio di chilometri diventa aspra e verticale: la prudenza consiglia di andare piano perchè oltre il guardarail c'è il precipizio. Quando comincia un po' di stanchezza per il viaggio, subito dopo una curva tutto cambia: sembra di essere proiettati in un altro pianeta. Ora non è più montagna, si è aperto un nuovo mondo. Un immenso altopiano ondulato quasi completamente ricoperto di fitta vegetazione, con alcune concessioni ai prati, dove in inverno vengono percorsi dai numerosi amanti degli sci stretti che qui trovano splendide e tecniche piste da fondo immerse in un contesto unico e surreale: la Lapponia sembra aver "regalato" un pezzo della sua terra in questo angolo incontaminato del Veneto. In mezzo a quest'altopiano vi è anche la famosa località di Marcesina, famosa per essere nominata spesso in inverno per via del suo non tanto invidiabile record di essere il posto più freddo d'Italia, con temperature da far rabbrividire anche i più temerari amanti della neve.

Il vasto altopiano sopra Enego, nella zona del rifugio Marcesina.
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In tutto questo immenso territorio, sempre subito dopo l'ultima curva, anche lo sci alpino ha ritagliato una piccola fetta dove poter far divertire anche gli amanti del discesismo, grazie alle invitanti pendici del Monte Lisser, che con i suoi 1.634 metri rappresenta il culmine massimo del territorio montano della località di Enego.
Un accogliente parcheggio proprio a ridosso delle piste da discesa permette di avere un primo impatto sul piccolo comprensorio denominato Val Maron - Enego 2000 (chissà perchè 2000 se qui la vetta più alta supera di poco i 1.600... mah!...).

Una panoramica del grazioso comprensorio sciistico di Enego.
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La località dispone di 5 skilift funzionanti più 1 non in esercizio. In basso sono situati gli impianti che sono la gioia per i principianti, per i bambini e per gli amanti del sole. Chi non scia, dalla terrazza dello Chalet Val Maron può ammirare comodamente seduto le gesta sportive dei propri bambini, dei fidanzati o dei maestri che insegnano ai principianti le regole basilari dello sci alpino (o dello snowboard).

Le sciovie Kempele servono i vasti prati innevati.
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Una pista più tecnica e pendente, sempre su un vasto ed aperto pendio, è servita dallo skilift Stazio. La pista è anche illuminata per poter praticare lo sci in notturna (immagino quando fa freddo al Marcesina che qui sia come sciare in un ...freezer!!!).

La pista illuminata di Enego servita dallo skilift Stazio.
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L'impianto principale parte proprio dal centro del comprensorio: lo skilift Lisser, lungo circa 1.000 metri, risale le pendice del monte più alto, appunto il Lisser, che si chiama montagna ma in confronto alle vicine vette dolomitiche pare doversi "accontentare" del rango di "collinetta"... anche se poi dall'arrivo dell'impianto, alla sua sinistra scende una pista denominata "nera"!!! Un po' "troppo" azzardato per essere una nera, ciò non vuol dire che non sia una bella pista tecnicamente interessante.

La bellezza di questo impianto è che, dopo aver percorso la sua risalita interamente nel bosco di conifere, gli ultimi cento metri sono in spazio aperto, regalando allo sciatore degli scorci panorami veramente unici e particolari, come è unico il panorama che si ammira dalla cima raggiunta dallo skilift.

Lo skilift Lisser sembra essere proiettato in un angolo di Terra Canadese dell'Alberta.
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Le piste di discesa sono belle e piacevolmente rilassanti, ma è difficile distogliere lo sguardo dai fantastici panorami che si ammirano dalla vetta del Monte Lisser.

Un fantastico panorama verso le Dolomiti.
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Il piccolo comprensorio regala sensazioni che solo pochi luoghi sanno donare: qui sembra di essere proiettati in un'atmosfera d'altri tempi, uno sci lontano dal mondo caotico e frenetico dei comprensori più rinomati d'Italia. Anche gli stessi sciatori che frequentano le piste di Enego 2000 sembrano essere diversi da quelli del Sella Ronda o della Via Lattea, tanto per citare alcuni dei più importanti. Qui si viene a sciare per rilassarsi, per divertirsi tra amici e, perchè no, per sciare. Sciare tranquilli, sciare riposati, sciare spensierati, sciare, sciare, sciare...
ma poi lo sguardo rimane estasiato nell'ammirare i panorami, che ,pur non essendo maestosi e granitici, lasciano ugualmente col cuore emozionato.

Uno dei tanti fantastici panorami che si godono dalle dolci piste Eneghine del monte Lisser.
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E, per terminare, qui le "tasche" non soffrono più di tanto, altri prezzi, altra mentalità (per forza di cose, dato che qui ha il sopravvento lo sci di fondo), altre scelte, come quella di permettere di poter scegliere uno skipass ad ore, 1, 2, 3, 4 ore, etc. Qui si può sciare per quanto si vuole e si paga per quello che si scia. Lodevole iniziativa, considerato che la crisi economica si avvicina a grandi falcate anche nel mondo dello sci. Iniziativa che potrebbe contribuire alla salvaguardia del piccolo impero turistico della zona, sempre più in concorrenza con la spietata immensa offerta turistica del Dolomiti Superski, un immenso parco dei divertimenti invernali che attira ogni anno di più la maggior parte degli sciatori italiani, attratti dalla straordinaria organizzazione che riesce a garntire la neve anche nelle annate più avare di neve come stanno dimostrando in questi giorni.

Per fortuna però esistono ancora località come Enego, in provincia di Vicenza, alla portata degli umani e dei veri amanti della natura e dello sci tranquillo.

Ovvio che è un mio parere. :wink:

Buona fortuna, Enego.


Ciao a tutti da Roberto :D :D :D
 
:shock:Hanno usato la foto di SoloNeve ; un altro microcomprensorio che se ne va, che peccato.
 
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