A Cortina non ti è concesso di pascolare sugli sci, e questo vale sia in pista che fuori. In una conca in cui in un fazzoletto di terra ballano 2000 metri di dislivello è chiaro che il terreno sciabile è stato letteralmente rubato alla montagna, il che si riverbera sulla forma e le pendenze delle piste. A Cortina o sai sciare, o ti impegni seriamente per migliorare, altrimenti ti rimangono Socrepes, la Tofanina e la pista bassa in Faloria.
Fuoripista: anche qui, cose strepitose ma rese complicate dal terreno peculiare, roba da freetouring ingaggioso. Senza pelli e spesso ramponi e piccozza devi accontentarti di bordopista e boschetti (Faloria, 5 Torri), peraltro stretti e dal terreno molto mosso (essendo abituato ai meravigliosi boschi di Roccaraso per me fu uno shock), oltre che di un paio di canalini (canyon a Faloria e Croda Negra a 5T).
Concordo con chi ha detto che tra Cortina e Corvatsch non c'è partita a favore della seconda per il fuoripista, almeno se si considera l'ampiezza e il respiro del terreno sciabile servito da impianti. L'altro giorno sono stato sul Circo del Cristallo partendo dalla Val Fonda, dunque accedendovi da un canalino da fare con ramponi e piccozza che poi si riscende scalettando per decine di metri (se c'è neve, altrimenti rimetti i ramponi). Posto meraviglioso, unico. Ma non è freeride, è una gita. Dove andrei (anzi, dove andrò dopo averla scoperta) in un bluebird day? A Corvatsch. Però una Creste Bianche risalendo per la Staunies Sud, oppure un Ra Ola dopo aver affrontato il megatraverso che taglia di netto tutta la parete delle Tofane non hanno prezzo, perché per qualche ora ti fanno sentire un uomo di montagna e non un criceto che sguazza nella polvere.