Allarme degli esperti austriaci sulla rapida fusione dei ghiacciai
La ragione del fenomeno è ovviamente il cambiamento climatico, contro cui sembra non si possa far nulla.
Tra l’ottobre 2022 e il settembre 2023 la temperatura in quota è stata di 1,7 gradi superiore alla media calcolata nel periodo 1981-2010.
Per giunta, in 11 dei 12 mesi, il valore è stato ancora più alto, fino a raggiungere nello scorso settembre i 4,9 gradi.
Quattro virgola nove gradi sopra la media dei 30 anni indicati prima.
Se alla temperatura elevata aggiungiamo la scarsità di precipitazioni (-42% nel periodo considerato), il disastro è invitabile. Molti ghiacciai austriaci sono rimasti per mesi scoperti, cioè senza quello strato di neve caduta nei mesi invernali che funge da protezione.
Di conseguenza il sole ha colpito direttamente la superficie dei ghiacciai, condizione che in passato si presentava solo per periodi molto limitati. Lo scorso anno ad es. la Pasterze è rimasta quasi completamente esposta ai raggi solari da metà giugno a metà ottobre.
La conseguenza è che la lingua del ghiacciaio ha perso 14 milioni di metri cubi, che corrispondono a un cubo di ghiaccio dallo spigolo di 241 metri.
Se consideriamo le perdite subite da tutti i 79 ghiacciai dell’Austria sotto osservazione, i metri cubi che se ne sono andati ammontano a 600 milioni di metri cubi.
Di questo passo si stima che entro 40-45 anni tutti i ghiacciai austriaci saranno scomparsi.
La ragione del fenomeno è ovviamente il cambiamento climatico, contro cui sembra non si possa far nulla.
Tra l’ottobre 2022 e il settembre 2023 la temperatura in quota è stata di 1,7 gradi superiore alla media calcolata nel periodo 1981-2010.
Per giunta, in 11 dei 12 mesi, il valore è stato ancora più alto, fino a raggiungere nello scorso settembre i 4,9 gradi.
Quattro virgola nove gradi sopra la media dei 30 anni indicati prima.
Se alla temperatura elevata aggiungiamo la scarsità di precipitazioni (-42% nel periodo considerato), il disastro è invitabile. Molti ghiacciai austriaci sono rimasti per mesi scoperti, cioè senza quello strato di neve caduta nei mesi invernali che funge da protezione.
Di conseguenza il sole ha colpito direttamente la superficie dei ghiacciai, condizione che in passato si presentava solo per periodi molto limitati. Lo scorso anno ad es. la Pasterze è rimasta quasi completamente esposta ai raggi solari da metà giugno a metà ottobre.
La conseguenza è che la lingua del ghiacciaio ha perso 14 milioni di metri cubi, che corrispondono a un cubo di ghiaccio dallo spigolo di 241 metri.
Se consideriamo le perdite subite da tutti i 79 ghiacciai dell’Austria sotto osservazione, i metri cubi che se ne sono andati ammontano a 600 milioni di metri cubi.
Di questo passo si stima che entro 40-45 anni tutti i ghiacciai austriaci saranno scomparsi.