Il concetto espresso da Zenbo qui sotto, spiega perfettamente il problema e risponde a tutti i dubbi degli utenti.
In effetti, un pendio innevato e sovraccaricato è proprio come una superficie di vetro, se uno sciatore imprime il proprio peso su punti forti non accade nulla, se invece si taglia (in qualsiasi direzione) la superficie passando velocemente arrivando al punto debole, si stacca tutto come fosse uno vetro.
La sezione di pendio soggetta a distaccamento è gia ben delineata, naturalmente non ai nostri occhi ma sotto il manto nevoso, esistono dei punti critici come se fossero proprio delle microfratture, questi, delineano gia la porzione soggetta a distaccamento.
In discesa non si può far nulla, è inutile cercare delle linee potenzialmente migliori e paradossalmente, risulterà migliore effettuare una discesa diretta e stretta (pur imprimendo più pressione) che una ampia, questo perchè il campo di discesa sarà più circoscritto e piccolo diminuendo la possibilità di andare a toccare i vari punti critici posti sul pendio. Per la salita vale lo stesso discorso, più si prendono linee lunghe e tagliate e più si ha la possibilità di passare sui punti critici soggetti a distaccamento.
Naturalmente rimangono sempre le stesse regole:
Attenzione agli sbalzi di temperatura;
Attenzione sui pendii sovraccaricati;
Attenzione sui pendii molti ripidi;
Attenzione sui pendii esposti ad un maggior irraggiamento solare;
Controllare sempre il tipo di manto nevoso su cui si scia;
Controllare il pendio e la sua conformazione;
Attenzione sui pendii molto larghi ed ampi perchè la neve può non riuscire a legarsi in grosse zone;
Attenzione anche ai pendii stretti e chiusi dove, effetti di vento tipo venturi possono causare o agevolare il distaccamento.