Adamello, 04/05 agosto 2009

elvis

Polveriere di mezzo
Con un po' di ritardo, dovuto alle vacanze al mare e poi al caldo insopportabile che mi ha tenuto alla larga anche dai computer, ecco un resoconto del giro di inizio agosto sull'Adamello, nel complesso glaciale più vasto delle Alpi.

Per prima cosa alcuni dati:
Primo giorno:
Bedole, mt. 1.614 (partenza)
Rif.Mandrone, mt. 2.449 (sosta)
Rif. Caduti dell'Adamello, mt. 3.040 (pernottamento)

Secondo giorno:
Monte Adamello, mt. 3.539
Rif. Mandrone, mt. 2.449 (sosta in quasi coma)
Bedole, mt. 1.614 (in coma)

Siamo Marti, Mac, Alberto (mio fratello) ed il sottoscritto; saliamo partendo dalla Val Genova (a Pinzolo girare a sinistra :D ) con destinazione Rifugio Caduti dell'Adamello, noto anche come Rifugio della Lobbia Alta, imboccando l'itinerario che passa dal rifugio Mandrone per poi puntare al ghiacciaio dell'Adamello.

salendo al rifugio Mandrone
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ponti di assi dopo il Mandrone per superare gli acquitrini
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Giunti al fronte del ghiacciaio, complici la cartina kompass poco chiara e i segni sui massi, anziché attraversarlo subito (il rifugio a cui siamo diretti è sul lato opposto) risaliamo la morena sulla destra pensando che il punto giusto di attraversameno sia più in alto. Le ottime condizioni di quest'anno hanno fatto si che l'errore non si sia rivelato grave, altrimenti saremmo dovuti ritornare sui nostri passi perdendo parecchio tempo.

qui avremmo dovuto scendere sul ghiacciao ed attraversarlo in diagonale, il rifugio si trova dietro al costone al centro della foto
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quando poi abbiamo capito che qualcosa non tornava nei conti, eravamo all'altezza di una zona molto crepacciata in corrispondenza di un cambio di pendenza del ghiacciaio; l'attraversamento lo abbiamo fatto nella parte pianeggiante al di sopra dei crepi.

si guarda la situazione e poi si scende al ghiacciaio
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circa un'ora dopo arriviamo al rifugio e qui ci va una nota: spettacolare!
Abbarbicato sul costone della montagna, è stato ristrutturato nel 2004 per lavori di consolidamento; a 3.040 metri di quota sembra di essere in un'accogliente pensione a conduzione famigliare: pulitissimo, ottimo cibo, gentilezza dei gestori, saletta con tv al plasma dove la sera abbiamo potuto vedere una proiezione sulla storia di queste zone, doccia, bagni tirati a lucido.
Fù anche meta della visita del papa Giovanni Paolo II e di Sandro Pertini diversi anni orsono.

Rifugio Caduti dell'Adamello

qualche foto dal rifugio:

il fiume di ghiaccio
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il giorno se ne va
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Il mattino dopo si riparte, il dislivello da compiere in salita oggi è poco (ben diverso il discorso riguardo alla discesa...), dai 3.040 del rifugio ai 3.539 della vetta, ma lo sviluppo è molto lungo per via delle pendenze molto dolci, fino ad essere perfino pianeggiante nell'immenso Pian di Neve.

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Finalmente spunta la nostra meta, l'Adamello.
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sosta e poi si riparte
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sulle roccette che conducono in vetta
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i quattro dell' ave maria
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panorami dalla cima
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si parte per la lunghissima discesa
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sulla destra il rifugio Caduti dell'Adamello
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ci avviciniamo al tratto finale del ghiacciaio
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e qui finisce...
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da qui in poi è solo una storia di piedi doloranti e ginocchia che cedono.

Una piccolissima considerazione:
passando in quei luoghi è impossibile non pensare alla loro storia, a cosa è accaduto durante la prima guerra mondiale nello stesso posto dove noi oggi andiamo per divertirci. Negli anni quel ghiacciaio non ha restituito solo bombe e proiettili, ma anche ossa umane e chissà quanti corpi giacciono ancora imprigionati nelle sue viscere. C'è ancor oggi un cannone, là in cima ad una cresta ad oltre tremila metri, nel luogo originale, a testimonianza di un passato da non dimenticare; un passato fatto di tragedie e di sforzi disumani, come quello di combattere in un ambiente così severo.
La storia del cannone è emblematica, chi non la conoscesse e volesse farsene un idea, puo' leggerla a questo link:

Storia del cannone

ciao.
 
complimenti veramente per il servizio fotografico............. beati voi !!! mi piacerebbe tanto avere la compagnia per poter fare un escursione del genere. Una domandina ... secondo voi c è bisogno di un particolare allenamento per fare quel giro che avete fatto voi ?
grazie
 
Bravi! Bella gita, che implica l'attraversamento da sud a nord e viceversa del ghiacciaio più grande d'Italia (la vedretta del Mandron) e per questo spettacolare ed indimenticabile (a mio avviso più delle altre vie "normali" per il M. Adamello, dal Garibaldi, dal Gnutti o dalla val di Fumo).
Non posso che concordare sulla discesa interminabile e spaccaginocchia :-?

Piccola nota di demerito :D :nel Febbraio scorso la Tabacco ha pubblicato la mappa n. 052 ADAMELLO-PRESANELLA 1:25.000, molto migliore di quel cesso della Kompass. Se ve la procuravate era meglio :D

... secondo voi c è bisogno di un particolare allenamento per fare quel giro che avete fatto voi ?
Nessun allenamento "particolare" ma allenamento in "generale" è meglio ma se sei giovane probabilmente non è indispensabile (più allenato sei meno soffri ma comunque il giro lo finisci)
Per darti un'idea ti dico che mio papà domenica scorsa è salito all'Adamello a 61 anni con nelle gambe semplicemente 3-4 ore di bicicletta una, massimo 2, volte a settimana da Aprile in poi.
 
Bel giro..il ghiacciaio mi pare messo " " Decentemente" " considerando che è un pianoro a bassa quota.

Elvis, so che la storia del cannone ti ha sempre interessato, dal lontano 1981 a San SIro :DDD
 

.

bella gita complimenti, io sull'adamello ci sono salito lo scorso anno per la via terzulli
 
Il cannone? No problem, RESPECT! :fumato:
Battuta telefonata, visto l'avatar di Elvis:D

Aggiungo una foto anch'io
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(che altro non è che un collage di due di Elvis)

Ci sarebbe anche una discesa primaverile dall'Adamello fino a Ponte di Legno, dicono una delle più lunghe che si possano fare.
 
Grazie Gigio per la foto, avevo un paio di panoramiche, ma il software di riduzione aveva modificato le proporzioni e stanotte non avevo più voglia di rimetterci mano...

per quanto riguarda la mappa: dalle mie parti le Tobacco non le trovo, solo kompass.

A Tasso ha già risposto e.frapporti, nessuna difficoltà ed inoltre quest'anno il ghiacciaio in alto era bello coperto. Un po' di allenamento e scarponi ben rodati visto che lo sviluppo generale è piuttosto lungo.

Umbri sei un minchione :D però viva il cannone :DDD
 
allora integro anch'io

panorama da vetta Adamello 23/08/2009 ore 10.30
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qui sopra ho unito 4-5 foto, per quello c'è l'effetto "sferico"

Sono stato sull'Adamello domenica scorsa con Petra e mio papà facendo un giro simile a quello di Elvis e compagni, magari più tardi posto qualcos'altro
 
Ero li in zona anch'io il 5 Agosto. In zona Rifugio D'Amola (Segantini) e Cornisello nel gruppo di Presanella, niente d'impegnativo. Pero era una serata speciale.
Formazione di nuvole particolare e un alba della luna piena molto impressionante. Elvis, dal Rifugio della Lobbia avete visto la luna piena? Immagino che anche da li era spettacolo.
 
la discesa verso ponte di legno, e la cosidetta sci alpinistica del pisgana, una bella discesa inoltre adesso ponte di legno è collegato al tonale con la telecabina, senza lasciare un mezzo a ponte di legno si risale con quella
 
Come ho anticipato il 22-23 agosto ho fatto un giro simile a quello descritto in questo topic ma con 2 varianti.
Le descrivo perché può essere utile a qualcuno.
la prima variante: siamo saliti al rifugio Lobbia alta dal sentiero attrezzato Matarot, segnavie n. 241,
quello che sale dalla valle ad est rispetto alle Lobbie ed arriva prima alla vedretta della Lobbia
e quindi al rifugio attraverso il passo della Lobbia.
la vallata dove si inerpica il sentiero attrezzato Matarot
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I cartelli indicatori fanno dell'allarmismo, parlano di sentiero per alpinisti esperti dotati di attrezzatura da ferrata.
A mio avviso esagerano un po'. é vero che il tracciato è faticoso, a tratti esposto (cavi d'acciaio)
ma si fa tranquillamente senza attrezzatura, basta un minimo d'attenzione.
metto un paio di foto
l'inizio del tratto attrezzato con cavi d'acciaio
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Matarot parte centrale
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finalmente, a circa 2650 mt. il panorama si fa più interessante, prima è un po' monotono
vedretta della Lobbia quel che resta della lingua
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arrivati a circa 2900 mt. si svolta con decisione verso ovest, in direzione passo Lobbia, prima su crestine rocciose (semplicissime)
e poi si scende sul ghiacciaio per percorrere 2-300 mt. sul suo bordo fino alla rampa ghiaiosa che conduce al passo.
in vista del passo della Lobbia (3015 mt.)
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Dal Passo in 5 minuti si arriva al rifugio
 
La seconda variante, abbastanza marginale, riguarda la discesa dal Pian di neve (circa 3100 mt.).
Elvis e compagni sono tornati sui loro passi percorrendo la parte destra orografica della vedretta del Mandron.
Noi invece siamo scesi prima nel cuore della vedretta e poi sulla sinistra orografica in modo da arrivare direttamente all'uscita del ghiacciaio in direzione Mandron
situata appunto sulla sinistra orografica della vedretta. (ma abbiamo avuto una sgradita sorpresa)

dal Pian di neve verso nord
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Fin qui il percorso è stato comune a quello di Elvis, poi noi abbiamo girato a sx a ridosso delle rocce che si vedono in foto
per poi percorrere sulla sx il ghiacciaio che si vede sotto

nel cuore della vedretta
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resti della guerra
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il rif. Lobbia ed i resti della caserma (la striscia nera)
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per avere un'idea di quanto si è ridimensionato il ghiacciaio in 90 anni: sappiate che il rifugio Lobbia originale è stato costruito nel 1921 (o giù di lì) con le pietre
recuperate dalla caserma del ghiacciaio che, all'epoca, era alla stessa altezza del rifugio, il chè significa che lo spessore del ghiaccio si è ridotto di 70-80 metri almeno.

Tornando alla variante sinistra (chiamiamola così) arrivati a quota 2700 mt. circa ci troviamo di fronte all'ultimo salto di quota del ghiacciaio.
Noi siamo sul lato sx che è quello più ripido e crepacciato, e questo lo sapevo.
In base alla mappa anche questo lato può essere tracciato ma noi ci rendiamo conto che ora non è più così (probabilmente fino a 20-30 giorni fa si poteva scendere)
perchè crepacci troppo grandi ci sbarrano la strada.
Così decidiamo di traversare il "dosso" di seracchi da sx a dx fino a raggiungere la traccia di che scende sul lato destro (quella che ha percorso Elvis)

attraversamento dei seracchi
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i seracchi che ci hanno sbarrato la strada visti da sotto
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(noi ci siamo "affacciati" al cambio di pendenza all'estrema destra della foto, vicino alle rocce)
Avremmo potuto forse uscire da ghiacciaio e scendere sui detriti morenici ma ho preferito rimanere sul ghiacciaio perchè da dov'ero sembrava che la morena
fosse troppo pericolosa (il versante è ripido ed il rischio scivolamento sui detriti alto)

Finisco con una "cartolina" dai laghetti sotto il rif. Mandron
Lobbie e vderetta del Mandron da uno dei laghi neri
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Ultima modifica:
allora integro anch'io

panorama da vetta Adamello 23/08/2009 ore 10.30
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qui sopra ho unito 4-5 foto, per quello c'è l'effetto "sferico"

Sono stato sull'Adamello domenica scorsa con Petra e mio papà facendo un giro simile a quello di Elvis e compagni, magari più tardi posto qualcos'altro

direi che il caldo si è mangiato una bella fetta di neve! (riferimento a sinistra della tua foto)

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