Cimone: oltre mezz'ora fermi in seggiovia con -7°C e vento.

Tra il rischio congelamento ed il rischio di rompermi le ginocchia (o peggio autoimpalarmi :PAAU) preferisco la ghiacciaia, grazie :TTTTHIHIHI


Comunque comprendo che non sia mai piacevole stare tanto tempo fermi in funivia ... ma concordo che faccia parte del gioco (ergo salire sempre ben coperti o almeno portarsi lo strato supplementare nello zaino, che, seggiovia o no, serve sempre).
Ricordo anch'io che questo geenre di cose negli anni 80 (e anche 90) succedeva pure molto più spesso: c'è da dire che a volte andava pure di lusso e facevi simpatiche conoscenze con fanciulle in seggiovia con te... o anche nelle seggiole immediatamente precedenti o successive... :TTTT
 
Situazione temporanea di vento forte... ma situazione molto frequente là.
Ed è proprio perchè è quasi all'ordine del giorno che spiace vedere, dopo 36 anni che vado lì, un decadimento tale da non essere in grado di gestire non un tornado F5... ma una situazione critica usuale. Ovviamente se ci fosse stato uno stop di 5-10 min. giusto (IMHO) per avviare il motore ausiliario non avrei nemmeno aperto il topic. La realtà è che me la sono vista brutta (ed ero coperto), non oso pensare i ragazzini dell'agonistica con le tute ... secondo me qualche straccio è volato.
Lungi da me arrivare comunque alla denuncia, ma mi sono posto il problema, vivendolo, di quale potesse essere il limite in casi analoghi per eventualmente muoversi o farsi risarcire da una loro assicurazione (e per "loro" intendo una qualsiasi stazione sciistica del Mondo).
Voglio dire... fosse durato 3 ore lo stop e, mettiamo, fossimo andati in ipotermia avremmo dovuto egualmente abbassare la testa ed accettare la fatalità? :???
La normativa europea prevede come tempo massimo per l'evaquazione della linea proprio 3h. Se l'impianto ha un piano di evaquazione che garantisce questo tempo massimo è perfettamente in regola.

Poi l'impianto ha, come ti hanno già detto, un motore idraulico di recupero (per operare con motore e/o riduttore rotti) e un gruppo elettrogeno di emergenza.

Le norme sugli impianti a fune garantiscono un elevatissimo livello di sicurezza ma c'è un limite fisico legato alla severità dell'ambiente. Una infreddolita in caso di emergenza è da mettere in conto.

Comunque... Denuncia, denuncia pure. Poi quando ti condanneranno a pagare le spese legali della controparte facci sapere.
 
edoxedo tu hai chiesto e lecitamente ti abbiamo risposto , pensa che a valtho la telecabina del cairn-caron ,che porta bimbini su piste facili e connette il centro stazione, è automatica con presidio ridotto al minimo che ho tradotto da remontees mecanique:

ESO: un intero concetto


"ESO" significa "Operazione senza operatore". Questa è la principale innovazione su entrambi i dispositivi. L'ESO è una modalità di funzionamento quasi autonoma per entrambe le cabinovie. 3 delle 4 stazioni sono quindi prive di operatori e sono quindi poste in sorveglianza remota dalla stazione di controllo che è la G4 (Amont Caron).
Affinché questa modalità operativa venga convalidata dai servizi statali (BDRM e STRMTG) sono presenti molte protezioni nelle 3 stazioni "disabitate"


L'obiettivo è rendere impossibili tutte le preoccupazioni riscontrate su altri dispositivi. Il cliente non deve essere in grado di fare nulla se non entrare nelle cabine.

questo per dirti che la tua sicurezza e del tuo bimbino è affidata a pochi intimi gli impianti non sono lunghi (1000 e rotti la cairn e 1400 la caron) ma la cairn la si può considerare un impianto di servizio pubblico in quanto riporta la clientela al centro stazione e chiude più tardi dei restanti impianti.
siamo a 2300 slm e dimostrato dal fatto che è la stazione con più funitel oltre ad essere la prima quando lì tira vento TIRA.
Spiegato ciò non metterai mai piede alle 3V visto e considerato che potresti rimanere inchiodato in quella borsa frigo a -15 con la tua sicurezza affidata a soli tre soggetti quando normalmente per due tronchi di mgd sono almeno in sette a supervisionare.
mi sembra però che i numeri di presenze in 3V sia ancora al top del mondo e ribadendo che ci sono tempi tecnici inderogabili (tutti registrati su hard disk e non cancellabili) per far ripartire il sistema a cui l'operatore si deve attenere la mezz'ora da te passata rientra nei limiti dell'imprevisto. Avresti fatto un post negativo se quel giorno avessero deciso causa vento di chiudere 2/3 di stazione nel bel mezzo della giornata (possono farlo) in quanto è scritto sulle condizioni generali di vendita che il ticket non è rimborsabile , al massimo potevano fornirti un voucher gratuito o di sconto come in un caso eccezionale accaduto a la thuile , ma lì si trattava se ricordo bene di una caduta totale di tensione sul lato italiano a la rosiere giravano tranquilli e la scelta forse era più di marketing.

Sul discorso abbigliamento una domanda : c'era una gara? perchè in allenamento la tutina è difficile che si usi in quanto oltre al periodo pali fai anche video e cazzeggio in campo libero,se invece la risposta è affermativa bè mi ricordo che io andavo alla partenza con sovratuta e zainetto ove si riponeva e qualcuno (allenatore,amico,genitore...) te lo portava all'arrivo per rivestirti a fine gara. Se la risposta è allenamento trovo sconsiderato far girare un ragazzo in tutina sopratutto adesso che l'inverno ha caricato le armi e ti puoi ritrovare da temperature positive a abbondantemente negative rafforzate da wind chill e ancor più ciò può capitare sui rilievi appenninici o su alpi marittime che sono assoggettate alle volontà marine.

spero di esser stato esaustivo nel dissipare i tuoi dubbi del post.
 
se ti capitava una rottura motore sulla nuova seteur che facevi?

Esistono le assicurazioni, spero.
E se capita a te, magari di andare in ipotermia per qualsiasi causa (non mi interessa) che fai, scendi e dai una pacca sulla spalla ai responsabili? O non ci sono responsabili?

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edoxedo tu hai chiesto e lecitamente ti abbiamo risposto , pensa che a valtho la telecabina del cairn-caron ,che porta bimbini su piste facili e connette il centro stazione, è automatica con presidio ridotto al minimo che ho tradotto da remontees mecanique:

ESO: un intero concetto


"ESO" significa "Operazione senza operatore". Questa è la principale innovazione su entrambi i dispositivi. L'ESO è una modalità di funzionamento quasi autonoma per entrambe le cabinovie. 3 delle 4 stazioni sono quindi prive di operatori e sono quindi poste in sorveglianza remota dalla stazione di controllo che è la G4 (Amont Caron).
Affinché questa modalità operativa venga convalidata dai servizi statali (BDRM e STRMTG) sono presenti molte protezioni nelle 3 stazioni "disabitate"


L'obiettivo è rendere impossibili tutte le preoccupazioni riscontrate su altri dispositivi. Il cliente non deve essere in grado di fare nulla se non entrare nelle cabine.

questo per dirti che la tua sicurezza e del tuo bimbino è affidata a pochi intimi gli impianti non sono lunghi (1000 e rotti la cairn e 1400 la caron) ma la cairn la si può considerare un impianto di servizio pubblico in quanto riporta la clientela al centro stazione e chiude più tardi dei restanti impianti.
siamo a 2300 slm e dimostrato dal fatto che è la stazione con più funitel oltre ad essere la prima quando lì tira vento TIRA.
Spiegato ciò non metterai mai piede alle 3V visto e considerato che potresti rimanere inchiodato in quella borsa frigo a -15 con la tua sicurezza affidata a soli tre soggetti quando normalmente per due tronchi di mgd sono almeno in sette a supervisionare.
mi sembra però che i numeri di presenze in 3V sia ancora al top del mondo e ribadendo che ci sono tempi tecnici inderogabili (tutti registrati su hard disk e non cancellabili) per far ripartire il sistema a cui l'operatore si deve attenere la mezz'ora da te passata rientra nei limiti dell'imprevisto. Avresti fatto un post negativo se quel giorno avessero deciso causa vento di chiudere 2/3 di stazione nel bel mezzo della giornata (possono farlo) in quanto è scritto sulle condizioni generali di vendita che il ticket non è rimborsabile , al massimo potevano fornirti un voucher gratuito o di sconto come in un caso eccezionale accaduto a la thuile , ma lì si trattava se ricordo bene di una caduta totale di tensione sul lato italiano a la rosiere giravano tranquilli e la scelta forse era più di marketing.

Sul discorso abbigliamento una domanda : c'era una gara? perchè in allenamento la tutina è difficile che si usi in quanto oltre al periodo pali fai anche video e cazzeggio in campo libero,se invece la risposta è affermativa bè mi ricordo che io andavo alla partenza con sovratuta e zainetto ove si riponeva e qualcuno (allenatore,amico,genitore...) te lo portava all'arrivo per rivestirti a fine gara. Se la risposta è allenamento trovo sconsiderato far girare un ragazzo in tutina sopratutto adesso che l'inverno ha caricato le armi e ti puoi ritrovare da temperature positive a abbondantemente negative rafforzate da wind chill e ancor più ciò può capitare sui rilievi appenninici o su alpi marittime che sono assoggettate alle volontà marine.

spero di esser stato esaustivo nel dissipare i tuoi dubbi del post.

Vedo che si evidenziano casi "ma lì si trattava se ricordo bene di una caduta totale di tensione sul lato italiano" simili a quelli evidenziati da me di vera e propria causa di forza maggiore, imho ben diversi dal gestire del vento, sebbene forte ma del tutto usuale.

Quindi chi gestisce una stazione è esente da responsabilità nei confronti degli utenti sia in materia di impianti sia in materia di sicurezza sulle piste gestite? Non ci sono limiti quindi, qualsiasi gestore può prendersi tutto il tempo necessario anche se le persone che trasporta rischiano, mettiamo... la vita? (se non ha alcuna responsabilità... mezz'ora di gelo piuttosto che una broncopolmonite piuttosto che principi di congelamento piuttosto che ipotermia seria o morirci proprio sono la stessa cosa?).

Se invece ne ha, tornando alla domanda, qual'è il limite tra l'imprecare ed il vedersi riconosciuto un eventuale danno? Chi, mettiamo, resta bloccato sei ore (tanto per motivi tecnici è normale) e gli devono amputare un piede deve limitarsi ad imprecare oppure è giusto che si accertino responsabilità per vie legali?
 
sono d'accordo con Teo.
il fatto è che la montagna viene considerata sempre di più come luna park dove, siccome pago, ho diritto alla neve assicurata, alla sicurezza assoluta etc... dimenticando che la montagna, pur pesantemente addomesticata, è di per se un ambiente ostile dove l'imprevisto è dietro l'angolo.
L'abbigliamento deve essere sempre adeguato ad ogni circostanza, -7°C è una temperatura normale in montagna.
Questa tendenza alla denuncia facile, che sempre di più sta prendendo piede, è una cosa che mi fa rabbrividire.. per qualunque inconveniente si cerca sempre un capro espiatorio dove mungere risarcimenti: dalle buche sull'asfalto alle gite scolastiche e potrei proseguire all'infinito :evil:
 

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La normativa europea prevede come tempo massimo per l'evaquazione della linea proprio 3h. Se l'impianto ha un piano di evaquazione che garantisce questo tempo massimo è perfettamente in regola.

Poi l'impianto ha, come ti hanno già detto, un motore idraulico di recupero (per operare con motore e/o riduttore rotti) e un gruppo elettrogeno di emergenza.

Le norme sugli impianti a fune garantiscono un elevatissimo livello di sicurezza ma c'è un limite fisico legato alla severità dell'ambiente. Una infreddolita in caso di emergenza è da mettere in conto.

Comunque... Denuncia, denuncia pure. Poi quando ti condanneranno a pagare le spese legali della controparte facci sapere.

Leggo solo ora della normativa specifica sul tempo, questo non lo sapevo ed è esaustivo, grazie.

Vedo però che anche tu equivochi sulla denuncia, paventata solo per casi estremi.

Domanda: se fa -20°C o ci sono 10°C la normativa prevede lo stesso piano con gli stessi tempi?
 
sono d'accordo con Teo.
il fatto è che la montagna viene considerata sempre di più come luna park dove, siccome pago, ho diritto alla neve assicurata, alla sicurezza assoluta etc... dimenticando che la montagna, pur pesantemente addomesticata, è di per se un ambiente ostile dove l'imprevisto è dietro l'angolo.
L'abbigliamento deve essere sempre adeguato ad ogni circostanza, -7°C è una temperatura normale in montagna.
Questa tendenza alla denuncia facile, che sempre di più sta prendendo piede, è una cosa che mi fa rabbrividire.. per qualunque inconveniente si cerca sempre un capro espiatorio dove mungere risarcimenti: dalle buche sull'asfalto alle gite scolastiche e potrei proseguire all'infinito :evil:

E si vede anche che magari non ci si è trovati in certe condizioni o ad aver subito certi danni/disgrazie... in caso contrario sarei curioso di vedere la stessa bellissima e condivisibile "nobiltà".
 
Comprati la 2000/9/EC e studiati il piano normativo esistente sugli impianti a fune.

Ti anticipo che la parte relativa al recupero e salvataggio è coperta dalla EN 1909. Buona lettura. Dato che credi di saperne più dei professionisti saranno molto utili le tue osservazioni.

Accanto alla tendenza alla "denuncia facile" c'è quella altrettanto odiosa del "complottismo esteso". Principio per il quale gli addetti ad un determinato settore son tutti dei c...oni dediti solo al profitto e incapaci di fare le cose a dovere e, se non ci pensa il probo cittadino armato di social, sempre pronti a inc... l'utente.

Una osservazione: l'impianto a fune è un mezzo di trasporto che opera in un ambiente severo. Senza di esso per raggiungere la "cima" spesso son necessarie preparazione alpinistica, fisica, materiali e un'ineludibile esposizione ai rischi oggettivi della montagna. Sentire uno lamentarsi per un'esposizione di MEZZORA a -7 fa davvero tristezza.
 
E si vede anche che magari non ci si è trovati in certe condizioni o ad aver subito certi danni/disgrazie... in caso contrario sarei curioso di vedere la stessa bellissima e condivisibile "nobiltà".

O magari ci si è trovati e a differenza di te non se ne fa una tragedia e non si minacciano denunce per una situazione del tutto normale in un contesto di montagna e brutto tempo.
 
comprendo il tuo disappunto ma ribadisco che non comprendo le tutine , ci sono fattori esterni se il fermo si protrae oltre le tre ore , non sono così avvezzo in materia ma penso che nel protrarsi dei soccorsi comporti l'intervento anche di pubblici ufficiali con conseguente verbale e in automatico della magistratura a causa del verbale redatto. inoltre ci sono i media , non dico solo rai ma basta già uazzzp , fbook o anche tapatalk dove molti di noi scrivono e dove si può sfiorare il denigratorio e mettere in cattiva luce il fornitore del servizio il quale si deve mettere al riparo da pubblicità negativa .Per farti un'esempio ieri per il treno fermo ai piani dei giovi causa ghiaccio in pochi secondi lo sapeva mezzo mondo.Poi alla tgr intervistano uno seduto in stazione a ronco scrivia :" ...è dalle sei del mattino che aspetto..." , MA CHE AZZ ASPETTI !!! SON TRE GIORNI CHE PARLAN DI GELO!!!... per scaldarti mettiti dentro il cervello della legna intanto ce l'hai di ghisa...
 
Tra il rischio congelamento ed il rischio di rompermi le ginocchia (o peggio autoimpalarmi :PAAU) preferisco la ghiacciaia, grazie :TTTTHIHIHI


Comunque comprendo che non sia mai piacevole stare tanto tempo fermi in funivia ... ma concordo che faccia parte del gioco (ergo salire sempre ben coperti o almeno portarsi lo strato supplementare nello zaino, che, seggiovia o no, serve sempre).
Ricordo anch'io che questo geenre di cose negli anni 80 (e anche 90) succedeva pure molto più spesso: c'è da dire che a volte andava pure di lusso e facevi simpatiche conoscenze con fanciulle in seggiovia con te... o anche nelle seggiole immediatamente precedenti o successive... :TTTT

Sì sì, sai quante altre volte mi è successo per alcuni minuti in 36 anni di sci... un botto di volte, però mai fino a questi livelli, per questo mi si è insinuato il dubbio sulle differenze tra il trascorrere qualche minuto imprecando infreddoliti e il riportare danni di ore di esposizione alle intemperie.

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comprendo il tuo disappunto ma ribadisco che non comprendo le tutine , ci sono fattori esterni se il fermo si protrae oltre le tre ore , non sono così avvezzo in materia ma penso che nel protrarsi dei soccorsi comporti l'intervento anche di pubblici ufficiali con conseguente verbale e in automatico della magistratura a causa del verbale redatto. inoltre ci sono i media , non dico solo rai ma basta già uazzzp , fbook o anche tapatalk dove molti di noi scrivono e dove si può sfiorare il denigratorio e mettere in cattiva luce il fornitore del servizio il quale si deve mettere al riparo da pubblicità negativa .Per farti un'esempio ieri per il treno fermo ai piani dei giovi causa ghiaccio in pochi secondi lo sapeva mezzo mondo.Poi alla tgr intervistano uno seduto in stazione a ronco scrivia :" ...è dalle sei del mattino che aspetto..." , MA CHE AZZ ASPETTI !!! SON TRE GIORNI CHE PARLAN DI GELO!!!... per scaldarti mettiti dentro il cervello della legna intanto ce l'hai di ghisa...
Esatto, volevo avere un quadro della situazione nel caso di situazioni analoghe ma più protratte nel tempo.
Quindi i soccorsi dovrebbero essere chiamati dai gestori solo dopo le tre ore di stop. Ebbene, credo che con quella situazione dopo tre ore ci sarebbero stati casi di assideramento... ma non sono un esperto nemmeno io. Però se è così ne prendo atto. :checepossofa:

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Comprati la 2000/9/EC e studiati il piano normativo esistente sugli impianti a fune.

Ti anticipo che la parte relativa al recupero e salvataggio è coperta dalla EN 1909. Buona lettura. Dato che credi di saperne più dei professionisti saranno molto utili le tue osservazioni.

Accanto alla tendenza alla "denuncia facile" c'è quella altrettanto odiosa del "complottismo esteso". Principio per il quale gli addetti ad un determinato settore son tutti dei c...oni dediti solo al profitto e incapaci di fare le cose a dovere e, se non ci pensa il probo cittadino armato di social, sempre pronti a inc... l'utente.

Una osservazione: l'impianto a fune è un mezzo di trasporto che opera in un ambiente severo. Senza di esso per raggiungere la "cima" spesso son necessarie preparazione alpinistica, fisica, materiali e un'ineludibile esposizione ai rischi oggettivi della montagna. Sentire uno lamentarsi per un'esposizione di MEZZORA a -7 fa davvero tristezza.

A me fa tristezza la superbia altrui, per esempio... ad ognuno la sua tristezza.
Io non ho denunciato nessuno, è triste distorcere quanto scritto... vorrei capire se chi parla di normative e rimane 2 ore e 50 appeso con, mettiamo, -20°C (se -7°C non ti piace) può aver piacere nel vedersi riconosciuto un danno dal gestore dopo essere ricoverato per ipotermia oppure no. In questi casi esistono assicurazioni loro che coprono?
Se vuoi rispondere senza offendere te ne sono grato.

Grazie.
 
Primo: i soccorsi non vengono chiamati dopo 3h. Se l'evacuazione via terra/fune si rende necessaria, in quanto l'impianto non può procedere al recupero dei veicoli coi propri mezzi, le squadre vengono allertate SUBITO.

3h (anzi, 3.5h son andato a rileggere la EN1909) è il tempo massimo che deve intercorrere tra l'inizio delle operazioni e la messa in sicurezza dell'ultimo passeggero. Con la postilla che per impianti con particolari caratteristiche climatiche (esposizione, quota) l'AUTORITÀ di sorveglianza (e non il primo che passa per la strada), ovvero in Italia l'USTIF e gli uffici funiviari competenti per le regioni autonome, possa richiedere tempi minori.

Secondo: assicurazioni RC dei gestori... Immagino che ce l'abbiano, non è il mio campo. E immagino (anzi spero) che siano belle ca..ute e dotate di un buon ufficio legale in modo da far desistere da richieste assurde chi monta su una funivia a 3000m con l'abbigliamento da spiaggia (Monte Bianco docet).

Perchè ribadiamolo: la funivia ti scarica in un ambiente che richiede un abbigliamento opportuno. Un congelamento per un'esposizione eccessiva a un freddo intenso tale da mettere in crisi una attrezzatura termica "normale" da sci è un conto (e credo che possa venir riconosciuto da qualsiasi giudice), un altro è una ipotermia causata dal connubio di condizioni invernali e abbigliamento non adeguato.

Nel puano normativo della progettazione dei veicoli NON c'è nessun obbligo per quanto riguarda il confort termico. Cabine e cupole sono un optional gradito, ma non un obbligo.
 
Primo: i soccorsi non vengono chiamati dopo 3h. Se l'evacuazione via terra/fune si rende necessaria, in quanto l'impianto non può procedere al recupero dei veicoli coi propri mezzi, le squadre vengono allertate SUBITO.

3h (anzi, 3.5h son andato a rileggere la EN1909) è il tempo massimo che deve intercorrere tra l'inizio delle operazioni e la messa in sicurezza dell'ultimo passeggero. Con la postilla che per impianti con particolari caratteristiche climatiche (esposizione, quota) l'AUTORITÀ di sorveglianza (e non il primo che passa per la strada), ovvero in Italia l'USTIF e gli uffici funiviari competenti per le regioni autonome, possa richiedere tempi minori.

Secondo: assicurazioni RC dei gestori... Immagino che ce l'abbiano, non è il mio campo. E immagino (anzi spero) che siano belle ca..ute e dotate di un buon ufficio legale in modo da far desistere da richieste assurde chi monta su una funivia a 3000m con l'abbigliamento da spiaggia (Monte Bianco docet).

Perchè ribadiamolo: la funivia ti scarica in un ambiente che richiede un abbigliamento opportuno. Un congelamento per un'esposizione eccessiva a un freddo intenso tale da mettere in crisi una attrezzatura termica "normale" da sci è un conto (e credo che possa venir riconosciuto da qualsiasi giudice), un altro è una ipotermia causata dal connubio di condizioni invernali e abbigliamento non adeguato.

Nel puano normativo della progettazione dei veicoli NON c'è nessun obbligo per quanto riguarda il confort termico. Cabine e cupole sono un optional gradito, ma non un obbligo.

Ti ringrazio per queste delucidazioni, penso esaurienti anche per gli altri... era quello che volevo sapere. :wink:
 
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