Quanto contribuiscono i diesel all'inquinamento?

in generale dopo aver fatto bene i conti il metano, se e’ presente la rete di distribuzione, e’ il metodo “a combustione” più economico a disposizione. Poi nelle strutture ricettive e’ anche meglio perché si può facilmente fare ed utilizzare cogenerazione per autoconsumo.
in mancanza della rete a metano, il pellet e’ solitamente la seconda scelta migliore. Il cippato ha senso solo su larga scala. Tipo impianto di teleriscaldamento. L’inverno scorso è’ stato l’eccezione, che e,k già stata risolta, ed dato che normalmente nelle caldaie metano e gpl sono intercambiabil, era facilmente risolvibile passando a GPL l’inverni scorso ( avendo a disposizione il terreno per mettere i bomboloni )
 
Secondo me chi parla di pompe di calore+pannelli FV, impianti a pavimento o altre soluzioni ipertecnologiche a basso costo, vive nello stessa galassia di chi vuole solo auto elettriche.

Non ha presente nè il parco auto, nè il parco case del popolo italico, e forse neppure il parco portafogli che ci sono ora nelle famiglie.

Che sia necessario muoversi verso qualcosa di migliore, ad maiora si sarebbe tempo tempo addietro, è evidente e credo che siamo tutti d'accordo, ma deve esserci una gradualità e una sostenibilità sociale.

Dire, come qua da noi, che tra due mesi non si circola piu' con gli euro 5 quindi cambiatevi auto, significa mettere in ginocchio i cittadini retti, e incentivare i meno retti a violare le regole.
Se mi dici, tra 5 anni non si circolerà piu' con gli euro 5, mi dai modo di pianificare qualcosa e di non avere alibi (o comunque molti meno).

Sulla questione metano per riscaldamento, è opportuno che si sappia che ci sono zone (per lo più montane, certo) dove la rete metano proprio non arriva.
Mentre la legna ti cade sui tetti di casa da tanto è abbondante, e gratuita.
Mentre lo scorso anno a molti sono arrivate bollette del metano pari a metà stipendio, con conseguente dissesto economico per persone comunissime.

L'Unione Europea sta applicando un piano graduale di transizione ecologica.

Il problema è a livello statale, dove cambia governo quasi ogni anno, l'inefficienza è alle stelle, manca la programmazione ed in più l'attenzione per il tema ambientale è scarsa nei programmi elettorali di tutti i partiti, che riflettono l'ignoranza di una buona parte di popolazione che non comprende la gravità del problema ambientale ed è ancora al livello di credere che sia tutto un complotto.

La questione del blocco dei diesel è significativa. La procedura di infrazione UE si è conclusa 3 anni fa ed il governo si è posto il problema solo ora, a poche settimane dall'entrata in vigore della delibera della Regione Piemonte (risalente a 2 anni fa). In una situazione di emergenza ed infrazione, abbiamo perso 3 anni senza fare alcunché.

Per quanto riguarda i riscaldamenti, finiremo allo stesso modo. Nonostante esista già la normativa europea che ha dettato le scadenze, in Italia non se ne sta parlando e vedrai che scoppierà il problema poco tempo prima dell'entrata in vigore degli obblighi.
 
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Purtroppo parlare di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare è fantascienza… la maggior parte degli italiani vive in palazzoni anni 60-70-80 tirati su all’insegna del risparmio. Spesso in tali condomini non si riesce ad approvare nemmeno la spesa per cambiare il citofono che ha fatto la guerra…
Sulle auto hai vita più facile, blocchi, vieti, tassi. In extremis non è un bene vitale. Ma la casa?!
Per cui si colpisce dove è più facile colpire, pur coscienti che si risolve ben poco…
 
Purtroppo parlare di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare è fantascienza… la maggior parte degli italiani vive in palazzoni anni 60-70-80 tirati su all’insegna del risparmio. Spesso in tali condomini non si riesce ad approvare nemmeno la spesa per cambiare il citofono che ha fatto la guerra…
Sulle auto hai vita più facile, blocchi, vieti, tassi. In extremis non è un bene vitale. Ma la casa?!
Per cui si colpisce dove è più facile colpire, pur coscienti che si risolve ben poco…
Sono d'accordo con te che il discorso abitativo creerà problemi, ma parlare di efficientamento energetico non può (e non deve) essere fantascienza, perché le scadenze esistono già:
- 2026: obbligo dotare edifici privati non residenziali di pannelli solari;
- 2028: obbligo costruzione edifici ad emissioni 0;
- 2029: stop vendita caldaie a gas;
- 2030: obbligo per gli edifici residenziali di ottenere almeno la classe E;
- 2033: obbligo di ottenere la classe D per gli edifici residenziali.

Oggi il 60% degli edifici italiani è in classe F e G.

Il fatto che non se ne parli è un problema, perché finiremo nuovamente ad affrontare il problema sottoscadenza, con la gente che piangerà come al solito, difendendo il sacro diritto a tenere in vita tecnologie obsolete ed inquinanti.
 

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Purtroppo parlare di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare è fantascienza… la maggior parte degli italiani vive in palazzoni anni 60-70-80 tirati su all’insegna del risparmio. Spesso in tali condomini non si riesce ad approvare nemmeno la spesa per cambiare il citofono che ha fatto la guerra…
Sulle auto hai vita più facile, blocchi, vieti, tassi. In extremis non è un bene vitale. Ma la casa?!
Per cui si colpisce dove è più facile colpire, pur coscienti che si risolve ben poco…
Infatti se da Aprile a Settembre non sfori le emissioni sicuramente il problema sono le auto diesel che notoriamnete nella bella stagione non girano per le città e sono tutte ferme ...
Poi sul discorso riscaldamento ... fatemi capire ...
Io sono un "vecchio" montanaro che ha superato i 50 ... fino a 5-10 anni fa ci hanno fracassato i maroni che dovevamo essere virtuosi e BRUCIARE le fonti rinnovabili (la legna, il pellet e il cippato fino a prova contraria lo sono) invece di usare gasolio, metano che sono fonti fossili ... con la duplice funzione di avere un risparmio e contemporaneamente GOVERNARE IL TERRITORIO (il bosco non si coltiva ancora da solo) e adesso NON VA PIU' BENE?
Si vede che sono proprio vecchio e non capisco più nulla ...
 
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In canada, dove il tempo invernale e’ molto più ventilato ed instabile rispetto alla pianura padana, le stufe a legna sono tollerate solo ben lontane dai centri urbani. Se hai una casa nel bosco va bene. Altrimenti usi altro.
 
Perfettamente d’accordo. Però bisogna capire anche il costo. Recentemente abbiamo realizzato un edificio abitativo passivo. Anzi, più che passivo dato che e’ un netto generatore di corrente nella rete. Però vi dico subito che il costo di realizzazione e‘ una cosa che e’ assai difficile da permettersi. E credo che sarà’ anche l’ultimo che facciamo per un bel pezzo, dato che i prezzi di vendita non riescono a tenere conto del costo di realizzazione. Il costo di realizzazione e’ intorno ai 4000 euro al mq, quando un buon edificio in classe A e’ intorno ai 2500.
 
fino a 5-10 anni fa ci hanno fracassato i maroni che dovevamo essere virtuosi e BRUCIARE le fonti rinnovabili (la legna, il pellet e il cippato fino a prova contraria lo sono) invece di usare gasolio, metano che sono fonti fossili ...
Stufe a legna o pellet emettono polveri sottili che sono oggettivamente ed in modo riconosciuto dannosi per la salute umana su scala locale, diversamente dalla CO2 che si suppone avere un effetto dannoso sul clima su scala globale.
Dunque non trovo strano questi divieti, soprattutto nelle zone climaticamente esposte al ristagno di inquinanti nei bassi strati
 
In Lombardia non c'è il divieto dei 300 m di altitudine, ma un divieto di installazione di impianti che non abbiano 4 stelle, ad eccezione della provincia di Brescia, che non si sa perché, ha una deroga fino a ottobre 2024, in tutto il territorio provinciale, che non è solo montano, ma ha anche enormi agglomerati urbani (la seconda città più grande della regione dopo Milano), e vaste porzioni di pianura.

Tant'è che io sto per installare in provincia di Cremona (in campagna in the middle of nowhere), una stufa a pellet nuova, con anche un incentivo della Regione visto che sostituisco un impianto più vecchio e meno efficiente precedente.

Sinceramente l'idea di tornare dal lavoro alle 20.00 a dicembre e trovare nella penombra la fiamma che tremola e illumina il soggiorno, vale ogni altra considerazione sul costo.
 
Sono d'accordo con te che il discorso abitativo creerà problemi, ma parlare di efficientamento energetico non può (e non deve) essere fantascienza, perché le scadenze esistono già:
- 2026: obbligo dotare edifici privati non residenziali di pannelli solari;
- 2028: obbligo costruzione edifici ad emissioni 0;
- 2029: stop vendita caldaie a gas;
- 2030: obbligo per gli edifici residenziali di ottenere almeno la classe E;
- 2033: obbligo di ottenere la classe D per gli edifici residenziali.

Oggi il 60% degli edifici italiani è in classe F e G.

Il fatto che non se ne parli è un problema, perché finiremo nuovamente ad affrontare il problema sottoscadenza, con la gente che piangerà come al solito, difendendo il sacro diritto a tenere in vita tecnologie obsolete ed inquinanti.
allora vedrò di vendere la casa dove vivo e andare a vivere in montagna visto che è in classe B
 
Infatti se da Aprile a Settembre non sfori le emissioni sicuramente il problema sono le auto diesel che notoriamnete nella bella stagione non girano per le città e sono tutte ferme ...
Poi sul discorso riscaldamento ... fatemi capire ...
Io sono un "vecchio" montanaro che ha superato i 50 ... fino a 5-10 anni fa ci hanno fracassato i maroni che dovevamo essere virtuosi e BRUCIARE le fonti rinnovabili (la legna, il pellet e il cippato fino a prova contraria lo sono) invece di usare gasolio, metano che sono fonti fossili ... con la duplice funzione di avere un risparmio e contemporaneamente GOVERNARE IL TERRITORIO (il bosco non si coltiva ancora da solo) e adesso NON VA PIU' BENE?
Si vede che sono proprio vecchio e non capisco più nulla ...
io vado a legna a casa dove vivo e a pellet in montagna,
presi pure gli incentivi statali per il conto energetico visto che ho le stufe ad alto rendimento
sia quella a legna che quella a pellet
 
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