Ignoranza e superficialità dilagano anche per colpa dei programmi scolastici che hanno fatto perdere la percezione della ns. profondità storica, artistica e anche strategica (più per collocazione geografica fortunata, che per meriti nostri).
Però credo che andare in giro apra la mente, e ti stimoli a capire di più proprio partendo dalla consapevolezza di non sapere (capisco che oggi sia fuori moda).
A Trieste ricordo che mentre ero a zonzo per piazza Unità mi si avvicinò un vecchietto (il classico umarell) che comincio a raccontarmi la storia di ogni singolo palazzo con relativi dettagli storici che o non conoscevo o che nella mia mente erano stati archiviati in qualche oscuro recesso, fino a ricordarmi le vicende di Massimiliano e del Messico, che naturalmente avevo completamente dimenticato.
Ecco questi sono gli incontri che mi piacciono: anche fermarmi ad osservare per capire i pensieri dei locali, la loro sensibilità e modo di pensare.
Trieste mi è piaciuta molto per il contrasto tra mare e monti (il Belvedere sarà scontato ma è un gioiello), ma il traffico è peggio di Roma, c'hanno tutti le madonne e l'accoglienza turistica talvolta lascia molto a desiderare.
Strano viste le influenze culturali austriache...
Unico posto dove in oltre 50 anni mi hanno fatto pagare il pernottamento in anticipo: eh perché i camionisti sloveni scappano senza pagare... Ma vai a cac... !