quale zona le è piaciuta di più?
A dirla tutta più il lato svizzero che quello francese, ma, ripeto, visitando le zone in questione in periodi di bassa, potrebbero venirne fuori impressioni diverse.
Come ho già detto, i pendii dei quattro comprensori visitati sembrano essere stati creati apposta per lo sci. Se me li imaginassi deserti, magari con più sciovie e meno ammorsamenti da sei o da otto, beh, allora sì che cambierebbe tutto.
Una nota positiva: paragonando le Portes du Soleil a Ischgl, dove ero stato anche due anni fa durante la settimana di carnevale, il confronto lo vince il comprensorio franco-elvetico senza se e senza ma. Va bene il formicaio, va bene le torme di principianti a intasare le piste, ma il sovraffollamento strutturale di Ischgl non ha pari. Pensi che il mio amico polacco (che avevo citato nella mia prima fotocronaca da Grimentz) ci torna ogni carnevale da più di dieci anni. Ed è contento. Come immagino siano contenti i centomila e passa frequentatori che ci vanno e ci tornano regolarmente. Ecco, certa gente io proprio non riuscirò mai a capirla. Neanche il fare la coda al self-service per mangiare una porcheria a prezzi quintuplicati dà loro fastidio. Io no. Io scoppio: per la coda, per i prezzi, per la folla che non mi lascia respirare: basta! questo non è più sci.
Non c'entra niente, ma per finire Le racconto un piccolo aneddoto: tornando dal Vallese la settimana scorsa mi sono fermato in una stazione di servizio dove sono solito fare tappa. All'ingresso dei bagni c'era un ometto piuttosto giovane che ha fatto cenno a me e mia figlia di fermarci e aspettare in quanto entrambi i bagni (femmine e maschi) erano occupati. Il tizio in questione ha accompagnato il gesticolare con un lungo discorso in una lingua che non ho riconosciuto subito ma che mi sembrava avere alcune assonanze con il turco. Chiedendogli in francese di ripetere cortesemente quello che aveva detto, il tipetto me lo ha ripetuto in un russo impeccabile, al che abbiamo intavolato una breve discussione, mezza in russo e mezza in turco (che capiva perfettamente), per scoprire che era un usbeco. Ma non mi ha voluto dire che cosa facesse in Francia né perché si era messo di guardia davanti ai bagni (che poi si sono rivelati essere semivuoti). Un camionista? Insieme al sodale che dopo poco è uscito dal bagno delle femmine? Strano che nel parcheggio non ci fossero posteggiati camion con targhe esotiche. Profughi clandestini? Chi sa.
MI dispiace che l'area di servizio in questione tra poco chiuderà i battenti, come mi è stato detto dalla cameriera in quest'ultima occasione: la frequento dal 1988 e mi sono reso conto di esserci stato affezionato. L'ultima sosta a due ore e mezzo da casa, tante di quelle volte. Dalla prossima non sarà più così.