il Decreto Ministeriale citato nell’intervista apparsa su free.ride è questo e l'avevamo già visto :
(D.M. MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
DECRETO 20 dicembre 2005) .
http://www.sicurezzaonline.it/leggi...20002009doc/legspo20002009dmi/dmi20051220.htm
Il decreto ministeriale stabilisce quali sono i cartelli che possono essere apposti sulle pista da sci.
Nell’allegato 1 sono indicati i cartelli
Nell’allegato 2 vi è anche un decalogo dei comportamenti che devono tenere “gli utenti
delle piste”.
Nel decalogo vi è anche tale regola:
8. Rispetto della segnaletica. Tutti gli sciatori devono rispettare la segnaletica prevista per le piste da sci ed in particolare l'obbligo del casco per i minori di 14 anni.
Tra i cartelli indicati , l’unico che ci interessa è
UNI 8137 “Stop. Pericolo Valanghe”.
Ora al di là della portata effettivamente precettiva di una fonte regolamentare che in un suo allegato indica un decalogo di comportamenti ma non indica la sanzione in caso di violazione e del fatto che non è specificato dallo stesso decreto il comportamento da tenere di fronte ai singoli cartelli (come ad esempio nel Codice della Strada) ... al di là di tali non semplici questioni....
il cartello
Stop . Pericolo Valanghe non può considerarsi come un segnale di divieto assoluto di fuoripista ma solo come un segnale di pericolo (e pertanto come un invito a fermarsi e prestare attenzione) .
Ma anche nell’ipotesi in cui si considerasse come un segnale di divieto si dovrebbe considerare :
- Che il cartello avrebbe portata precettiva sola per gli “utenti delle piste” come afferma lo stesso Decreto Ministeriale.. e quindi non imporrebbe alcun divieto a chi arriva in quel fuoripista provenendo da un altro fuoripista o salendo con le pelli;
- Che comunque chi arriva nella zona interessata da quel cartello tramite un altro fuoripista o con le pelli potrebbe non vedere quel cartello .
Al di fuori di quel cartello (
UNI 8137 “Stop. Pericolo Valanghe.) comunque non vi sono altri cartelli presi in considerazione dal legislatore in relazione al fuoripista . Per cui sicuramente si può dire che i cartelli che a volte si trovano in alcuni comprensori come "Divieto di fuoripista" posti dai gestori degli impianti non hanno alcun valore legale... neppure come segnale di pericolo.
Comunque il nostro non è un invito a lanciarsi giù nei pendii interessati da tali cartelli e di fregarsene della sicurezza propria e degli altri .
Anzi al contrario . Ritengo che di fronte al cartello
Stop. Pericolo di valanghe sia opportuno il più delle volte fermarsi e non continuare e quanto meno valutare con attenzione se tale cartello è stato apposto in modo del tutto irrazionale dal gestore oppure se il pericolo è fondato tenendo conto che quasi sempre il pericolo è fondato.
Le nostre sono soltanto
considerazioni di natura legale.
Quella intervista sul numero di free.rider l’avevo già letta e devo dirvi che l’avevo ritenuta sotto alcuni aspetti un po’ “sintetica”.
@Crashbones : non si tratta di trovare una legge che tuteli lo sciatore dalle multe, ma si tratta di far capire che
le multe (più correttamente sanzioni amministrative) possono essere date agli sciatori solo in determinate condizioni e nel rispetto delle leggi e non in base all’umore del momento delle forze dell'ordine … nella fattispecie si tratta di far capire che un Carabiniere non può multarti in assenza di ordinanza comunale, sostenendo semplicemente che 800 metri di dislivello sopra vi era un cartello
Stop. Pericolo Valanghe che magari non poteva neppure essere visto chi proveniva in salita od in discesa da un'altra valle o direzione o semplicemente da chi si era semplicemente immesso più in basso.