Strade: un libro dei sogni da 600 milioni
De Menech assicura che entro febbraio Anas presenterà un piano per l’Alemagna in vista dei Mondiali di sci 2021
CORTINA. Sono quattro le priorità infrastrutturali, sul piano della viabilità, che il ministro Graziano Delrio e il presidente dell’Anas Armani hanno sulla scrivania in relazione ai Mondiali di Sci di Cortina, del 2021. C’è, sul versante ferroviario,
il treno delle Dolomiti ma, partendo immediatamente con la progettazione, sono necessari almeno 10 anni per arrivare a Dobbiaco, secondo i calcoli della Provincia di Bolzano.
Ma ci sono anche e soprattutto le strade.
Le quattro strade proposte dalla Provincia di Belluno a Governo e Anas sono: la variante di Cortina, per un impegno di spesa di circa 130 milioni di euro; quella di San Vito, un’altra settantina di milioni; la direttrice Rivalgo-Venas, sui 250 milioni e la variante di Longarone, per un centinaio di milioni. Una spesa complessiva di circa 600 milioni.
Tanti, visto che da qui all’inverno 2021 ci sono a disposizione non più di 5 anni e, considerate le ristrettezze economiche che costringono Governo ed Anas a centellinare le opere. Il prossimo anno, in ogni caso, prenderà avvio il cantiere Anas di Coltrondo, per una cinquantina di milioni, e in questi giorni i dirigenti dell’Anas sono saliti in Valbelluna, in Cadore e nell’Ampezzano per verificare quali sono le urgenze, i relativi costi ed i tempi di realizzo.
«Il ministro delle infrastrutture Delrio – chiarisce il deputato Roger De Menech, che tiene i rapporti – si è raccomandato una viabilità fluida da Pian di Vedoia, uscita dell’A27, a Cortina, di conseguenza opere che non creino ulteriori problemi, quali potrebbero essere i colli di bottiglia».
Proviamo a tradurre? Se dopo la circonvallazione di Longarone, poco più avanti, metti caso a Rivalgo, partisse una direttrice per Venas, con ponte nei pressi di Cibiana, come ai piedi del monte Rite ci si aspetta da almeno 30 anni, si sbottiglierebbero Valle e Tai, ma probabilmente si verificherebbero degli imbuti verso Vodo. Su questa variante la Provincia sta molto insistendo – non perde occasione di dirlo il vicepresidente Roberto Padrin - ma l’Anas sta studiando, proprio in questi giorni, quale sarebbe l’impatto. E se i conti tornerebbero.
L’impressione, dopo le prime verifiche, è che i tecnici dell’Anas stiano passando al setaccio l’intero tratto dell’Alemagna, da Longarone a Cortina, per verificare se non è più saggio procedere con circonvallazioni locali.
Quella di Cortina, ad esempio, pare ormai fuori discussione. Ma una soluzione in tal senso si dovrà coordinare con l’intervento ad Acquabona, sia per la messa in sicurezza della statale, prima ancora per le opere di contenimento delle possibili frane a monte.
«Entro il mese di febbraio – sono i tempi dettati a De Menech e che il parlamentare rilancia – l’Anas presenterà un piano che, prima di essere sottoposto al governo, verrà condiviso con la Regione, la Provincia ed i Comuni interessati dal passaggio della strada. Lo studio in essere sta avvenendo su tutte le ipotesi progettuali che sono state elaborate fino ad oggi, dai Comuni, dalle Comunità montane, dall’Anas e da ogni altro ente interessato, in modo da concentrare gli sforzi e scegliere oculatamente le priorità».
Le quattro varianti di cui si diceva sono state stralciate dal programma di una decina di interventi sottoposti l’autunno scorso a Delrio, per l’intera area provinciale. «Il Governo vuol trasformare i Mondiali di sci in un evento di successo, e quindi è il primo a volerci investire – conclude De Menech - evidentemente, però, altri territori devono pazientare nell’attesa delle opere richieste».
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