Le priorità dell’Anas tra circonvallazioni e difesa dalle frane
Oggi il presidente nazionale sarà a Cortina e a Belluno Salta la direttrice Rivalgo - Venas con i relativi trafori
CORTINA. Prima la messa in sicurezza della statale Alemagna, in località Acquabona, poi un primo lotto della circonvallazione di Cortina, quindi un’altra circonvallazione, a San Vito di Cadore, il superamento della stretta di Valle e lo snodo di Tai. Queste le priorità che l’Anas ha focalizzato in vista dei mondiali di sci del 2021, in base ai 100 milioni che il Governo metterà a disposizione, come prima tranche.
«Caro Roger, sono troppo pochi, il piano previsto dalla Provincia e che la Regione Veneto ha fatto proprio, presentandolo all’Anas e al Governo, mette in conto un finanziamento di 600 milioni» si è sentito rimproverare, ma amichevolmente, Roger De Menech, parlamentare del Pd, ieri mattina a Cortina, dall’assessore bellunese Gianpaolo Bottacin. «Gianpaolo – gli ha risposto il deputato bellunese -, le risorse sono quelle che sono, il sottosegretario Lotti mi ha assicurato che questa è la base di partenza, per poi salire».
De Menech si è proposto come sentinella per questo finanziamento iniziale. Osserva che in tempi di stretta, come questi, anche 100 milioni non sono pochi, e quindi sarà il caso – avverte – che tutte le istituzioni facciano squadra perché effettivamente arrivino sulle terre alte le risorse oggi necessarie, quelle realmente indispensabili per recuperare i punti neri della viabilità.
Gianni Vittorio Armani, presidente dell’Anas, a sentire sarà oggi a Cortina e Belluno per incontrare le istituzioni interessate e cercare di far quadrare il cerchio. Impresa improba. Le opere più costose non verranno stralciate dal programma, ma rinviate a tempi (finanziari) migliori.
Sono la direttrice Rivalgo Venas, con traforo della montagna e pone ai piedi del monte Rite, un’opera da oltre 200 milioni, e la circonvallazione di Longarone, sponsorizzata con forza dagli automobilisti che s’imbottigliano nei giorni di ressa, ma tenuta in città, perchè svuoterebbe il centro.
«Mi permetto solo ricordare – fa memoria l’assessore Bottacin – che Provincia e Regione hanno messo al primo posto proprio la Rivalgo Venas, quindi San Vito, e al terzo Longarone. I soldi non bastano. Si proceda, intanto, con i lavori più urgenti, perché ai mondiali mancano soltanto 5 anni. Ma queste risorse, tante o poche che siano, le vogliamo vedere. Invece – ricorda, amareggiato, Bottacin – dopo la tragedia di San Vito il sottosegretario Bressa aveva garantito che i 130 milioni richiesti per sanare quella ferita si sarebbero presto materializzati. Ma chi li ha visti?».
«Con i precedenti che abbiamo, è importante intanto partire» consiglia, anzi sollecita De Menech. «Io so, come ha garantito il sottosegretario Lotti, che il Governo vuol vincere la partita dei Mondiali, come ha vinto quella dell’Expo, e che è disponibile a spendersi. Vediamo, intanto, quali sono le priorità puntuali sulle quali incominciare a lavorare».
Andrea Franceschi, sindaco di Cortina, ha sollevato anche ieri, per l’ennesima volta, la necessità, anzi l’urgenza di trovare una soluzione definitiva per Acquabona. Da una parte c’è chi dovrà prendersi cura di contenere le frane dalla montagna, dall’altra chi dovrà mettere al riparo l’Alemagna; oggi si saprà se con una galleria paramassi o con una sopraelevata che permetta ai sassi e al fango di fare il loro percorso naturale.
De Menech e Bottacin condividono, insieme al sindaco, che proprio questo è il problema da affrontare per primo. Magari approfittando della costruzione di almeno un lotto della circonvallazione.
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