Io su quella che pare sia diventata un’isteria di massa mi domanderei più filosoficamente che nella pratica: cosa ci si porta a casa dalle esperienze di viaggio?
Se per come credo io per molti non è altro che un selfie da ostentare su Insagram, il problema è radicalmente sociale e della pochezza dell’individuo nella collettività odierna.
Parlo per me: ricordi e esperienze, non vedo come il milionesimo aperitivo nella città in cui vivo possa essere paragonato anche a uno solo in qualunque altra città
Cultura, per stare a Trieste, dove sono capitato per caso mentre viaggiavo verso Lubiana, ho visitato la Risiera... e già solo questo valeva un soggiorno ad hoc in città; si scoprono milioni di cose mentre si viaggia, se si vuole; e ospitando turisti stranieri spesso ne scopro anche dei posti dove vivo; sono stato a Brno in inverno, ignoravo che Silvio Pellico fosse rinchiuso lì mentre scriveva le sue prigioni. Non è che si debba necessariamente partire con la storia già scritta, si può anche imparare sul posto... e per quanto mi riguarda poi rimane tutto scolpito nella memoria
Amici, questo inverno sono stato ospitato ad Amsterdam da una ragazza iraniana, e dal suo compagno, che avevo conosciuto in vacanza a Roma due anni fa; a inizio mese ho visitato un'amica slovacca a Bratislava che avevo ospitato in autunno; l'estate scorsa mi sono goduto la tappa del Tour sul Tourmalet andando a visitare un'altra ragazza che avevo ospitato. A Praga ho incontrato una ragazza ucraina di Kharkiv che mi ha spiegato che le cose sono diverse sia da come la raccontano i filorussi che da come la raccontano gli ucraini, ma potrei farti 3000 esempi.
Potrei continuare per un bel po'
Certo, per chi sta sul divano a giudicare a caso (e non mi riferisco a te, ne a nessuno in particolare) è abbastanza dura digerire che si possa andare oltre gli stereotipi