Il Sella è uno dei massicci più conosciuti, belli e frequentati delle Dolomiti, l''itinerario scialpinistico che parte da Passo Pordoi e scende in Alta Badia attraverso la Val Setus è uno dei modi migliori per scoprirlo. La salita fino al Sass Pordoi può essere fatta con la veloce funivia aperta per tutto il periodo invernale e dalla fine di maggio per tutta la stagione estiva.
Solitamente si lascia un'auto al Passo Pordoi, per il ritorno si chiama uno dei numerosi servizio di taxi che grazie ai comodi furgoncini riescono a trasportare fino a 7 sciatori alla volta.
Saliti ai 2950 del Sass Pordoi con la veloce funivia si mettono gli sci direttamente dalla terrazza del rifugio. Seguendo i segnavia estivi si raggiunge la Forcella Pordoi. Qui si mettono le pelli e passando sotto la piramide rocciosa del Piz Boè si arriva al Rifugio Boè 2873 m slm (attenzione a non percorrere il traverso sotto le pareti rocciose con neve non perfettamente assestata).
Si prosegue in leggera salita verso nord fino al punto più elevato dell'Antersas. Si scende sul versante opposto, solitamente senza togliere le pelli (o con una bellissima sciata per chi percorre l'itinerario senza mettere le pelli) fino ad una ampia zona pianeggiate in un ambiente superbo.
Si prosegue leggermente verso sinistra alzandosi verso l'imbocco del vallone del Pisciadù e si scende con una bella sciata per l'ampio canalone. Molto interessanti sono le varianti di accesso al Vallon de Pisciadù: una serie di ripidi canalini si connettono al grande vallone e permettono di sciare su terreno ripido. E possibile anche proseguire salendo sul "Le Mesules" (Sass Ciamorces per alcune cartine) ed entrare nel Vallo n de Pisciadù per un canalino molto interessante.
Si scende puntando verso il Rifugio Cavazza al Pisciadù 2585 m slm e poco prima di raggiungerlo, rimettendo le pelli o con sci i spalla o a scaletta si sale verso sinistra sotto le pareti del Sass da Lech. Si attraversa una suggestiva zona piena di grandi massi, si passa a monte dell'arrivo della teleferica di servizio e continuando il traverso senza abbassarsi si arriva all'imbocco del maestoso canale della Val Setus.
La prima parte della discesa non va sottovalutata: si parte con un grande imbuto che si restringe e aumenta di pendenza. Si "entra nel Sella" sciando tra altissime pareti rocciose su una larghezza di pochi metri ma sciabile. Il tratto più ripido e pendente finisce nel grande vallone del Setus e qui si possono lasciar correre gli sci con curve veloci di grandissima soddisfazione. Il rientro ai parcheggi o alle piste da sci dipende dalla stagione in cui si percorre l'itinerario e dall'innevamento. Il rientro al Passo Pordoi avviene con gli impianti se siamo in stagione invernale oppure chiamando un taxi.
Attenzione che l'itinerario è piuttosto lungo e complesso. In caso di neve dura e ghiacciata la prima parte della Val Setus non ammette errori. Per i più allenati è possibile inserire come variante la salita al Piz Boè 3152 m slm e concatenare la discesa al Rifugio Boè per i bellissimi pendii nord-ovest. La traversata del Sella per la Val Setus è senza ombra di dubbio una discesa che ogni dolomitico deve aver fatto almeno una volta nella vita.
DATI FREELINE | |
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dislivello | 1000 m |
difficoltà | 3 - Pendii fino a 35 gradi con brevi passaggi a pendenza maggiore |
esposizione | Nord |
proposta da | Fabio il 16/6/13 |
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