- fla5
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- 05/07/2018
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Colpo di scena per una delle dispute più discusse negli ultimi anni: la Marmolada torna ad essere Trentina.
Riavvolgendo il nastro la vicenda inizia dal 2002 quando con l'accordo Dellai-Galan (gli allora governatori di Trentino e Veneto) si assegnava al Veneto la vetta dolomitica facendo quindi correre il confine non lontano dalla stazione di arrivo della funivia a Punta Rocca. L'accordo non fu mai ratificato da Roma e per questo negli ultimi anni è tornata in prima pagina la disputa sul confine della regina delle Dolomiti forte della volontà di Canazei di rilanciare Pian Fiacconi e il Passo Fedaia con un collegamento verso le piste di Punta Rocca.
Marmolada da Portavescovo
Mentre in prima battuta si ipotizzava una funivia da Pian Fiacconi fino al Sass Bianchet (non lontano dalla cima), negli ultimi anni si è fatta strada la volontà di raggiungere Punta Rocca, la dove già arriva l'impianto da Malga Ciapela. Si arriva quindi al nodo del problema e dei confini con il Veneto che rivendicava la vetta sulla base dell'accordo del 2002 mentre Trento con Canazei che non riconosceva il patto e aveva chiesto più volte all'agenzia del territorio di Roma di fare chiarezza. La risposta dalla capitale è arrivata a sorpresa ritracciando di fatto i confini sulla base di quelli individuati con il decreto presidenziale del 1982 a firma di Sandro Pertini che di fatto ricalcava il confine storico del 1911, con la vetta in territorio trentino.
A questo punto vi è un clima di incertezza sul versante veneto poiché dal punto di vista burocratico tutto ciò che è stato realizzato dopo il 1982, tra cui la funivia, sarebbe di fatto non in regola essendosi basato su autorizzazioni emesse dalla regione Veneto. Si riaprono anche le speranze per Canazei per un vero rilancio del Passo Fedaia che potrebbe tornare a sperare in un nuovo impianto alla conquista della cima della Marmolada.
articolo scritto da fla5 per SkiForum