- Fabio
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- 10/06/2019
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Blossom Ski è un gioiello che ben rappresenta l'artigianalità e il rinomato "Made in Italy" che tutto il mondo ci invidia. Circa 15 operatori altamente qualificati, attraverso un processo manuale che si tramanda da generazioni e che si migliora negli anni, ogni giorno producono decine di paia di sci che vanno a finire sulle nevi di tutto il mondo.
Blossom pone le proprie radici nei famosi marchi di sci "Persenico" (prima azienda italiana dello sci, attiva dal 1906) e "Spalding", quest'ultimo reso famoso da Thoeni e dalla Valanga Azzurra.
Dopo una serie di vicissitudini che dagli anni 1970 in poi hanno visto il declino della produzione dello sci in Italia, nell'inverno del 1999 la famiglia Moro nella persona dell'imprenditore Franco Moro assieme a Luciano Panatti, allenatore della squadra nazionale delle discipline veloci della “Valanga Azzurra”, decidono di tornare a produrre gli sci. Il nome dato a questa avventura è Blossom (sbocciare in inglese) ed oggi, a distanza di 20 anni possiamo dire che l'impresa non solo è sbocciata magnificamente ma è cresciuta e sta crescendo sana, forte e robusta (Blossom compie 20 anni).
Come vengono prodotti gli sci alla Blossom
SkiForum ha visitato l'azienda per scoprire come sono prodotti gli attrezzi che tanto amiamo. Mario Moro, amministratore dell'azienda e allenatore di sci, con una gentilezza ed una passione fuori dal comune ci ha accompagnato nello stabilimento produttivo per mostrarci il processo costruttivo dalla A alla Z.
La struttura degli sci sono una sorta di panino a più strati: non per niente spesso viene chiamata "a sandwich". La produzione pertanto consiste nell'assemblare ed unire una moltitudine di materiali estremamente diversi tra di loro, dal legno ai polimeri plastici, dal titanal alla gomma. Ogni singolo strato ed ogni componente ha una funzione ben precisa.
Il legno è per molti tipi di sci il materiale che ancora fa la parte del leone: esso imprime allo sci le principali caratteristiche di flessibilità, smorzamento delle vibrazioni, resistenza torsionale e plasticità. Il legno usato è in realtà un "mix" di legnami diversi incollati tra di loro.
Il titanal e le fibre come per esempio le fibre di vetro conferiscono allo sci le caratteristiche di rigidezza (flessionale e torsionale) e di smorzamento delle vibrazioni desiderate.
Le lamine sono in acciaio e tutti sappiamo a cosa servono, lo scopriamo quando troviamo neve ghiacciata o molto dura.
Ci sono infine i materiali plastici che vanno a comporre la soletta, i fianchi e il top-sheet dello sci. Essi devono avere caratteristiche meccaniche compatibili con le deformazioni dello sci e contemporaneamente devono garantire impermeabilità e nel caso della soletta scorrevolezza.
Questa miriade di materiali devono "convivere" assieme all'interno dello stesso sci. Per fare ciò vengono pressati ed "incollati" mediante l'uso di potenti resine che dalla forma liquida a temperatura ambiente, solidificano (cristallizzano) quando riscaldate. Proprio durante il processo di "pressatura in forno" avviene quelal che possiamo immaginare sia la "cottura" del panino preparato a freddo.
Dopo la pressatura lo sci è meccanicamente pronto. Il ciclo produttivo prosegue rimuovendo gli "sfridi" (ovvero gli scarti) del processo di produzione. Una volta che lo sci è rifinito si passa alla parte estetica.
Blossom nella parte finale del ciclo di produzione è dotata di una speciale "stampante" capace di stampare, appunto, su una speciale "carta" (che carta non è) la grafica dello sci. Grazie a questa flessibilità Blossom con un piccolo sovrapprezzo permette a tutti di avere uno sci con la grafica personalizzata, grafica che si può disegnare assieme ai loro esperti oppure inviare direttamente tramite un file creato da noi.
Dalle 3000 alle 5000 paia di sci escono ogni anno dallo stabilimento della Valchiavenna ma non tutti sono "brandizzati" Blossom. Ci sono infatti svariati marchi che collaborano con Blossom e che si fanno produrre gli sci secondo le proprie esigenze.
Non solo tradizione e competenza artigianale... da qualche anno Blossom assieme al Politecnico di Milano sta sperimentando un nuovo modo di pensare, progettare e realizzare la soletta dello sci. Perchè non usare il metallo al posto della plastica che usiamo oggigiorno? Mauro mi ha confidato che attualmente l'idea è tanto interessante quanto difficile da portare sul mercato (vedi articolo dedicato: stanno arrivando le solette in metallo?).
Il sogno di avere una soletta sempre scorrevole senza bisogno di sciolina e manutenzione richiede ancora qualche anno di ricerca sperimentale. Darante la prima fase si sono sperimentate alcune tecniche tra cui anche quelle di deposito di materiale al plasma. Anche usando tecnologie al plasma (il quarto stato della materia dopo solido, liquido e gassoso) non è ancora stata trovata una giusta ricetta per quanto riguarda la scorrevolezza. Il feedback è invece già molto positivo per quanto riguarda il contributo alle caratteristiche meccaniche dello sci e, questo è intuitivo, sulla durata della soletta.
Artigianalità, tradizione ed innovazione: i primi 20 anni di Blossom sono stati un successo. I prossimi 20 lo saranno ancora di più.
articolo scritto da Fabio per SkiForum