E allora?

Ma come detto secondo me non se la prendono tanto con gli ambientalisti "veri" (che ce l'hanno praticamente con tutti), ma con i vari blogger alla "Selvaggia Lucarelli" per intenderci, che invece si accaniscono solo con lo sci.

Ed è legittimo ritenere secondo me, che muova di più l'opinione pubblica italiana una Lucarelli che un rapporto di Legambiente.

D'altronde di articoli contro la settimana bianca nelle scuole, perché sarebbe diseducativa, distruttiva dell'ambiente, modello di un turismo di massa che consuma tutto ed è insostenibile ce ne sono parecchi

Di pari articoli contro le masse che vanno a Rapallo no. Ovviamente nei rapporti di Legambiente trovi tutti i dati che vuoi sulla distruzione delle coste italiane ad opera dei balneari, dei palazzinari, dei comuni ingordi. Ma sugli articoli che muovono davvero l'opinione pubblica (che non sono i rapporti di Legambiente) tutto questo passa in secondo piano, rispetto alla terribile insostenibilità del turismo sciistico.

Io penso che tutto il turismo, come tutte le industrie, abbia un impatto (anche quello nelle città d'arte, con i suoi voli low cost, la trasformazione dei centri storici in giganteschi Airbnb, la saturazione dei servizi ecologici). Ma viviamo in un mondo in cui tutte le attività lavorative o quasi, hanno un impatto, questo attacco specifico e mirato solo al turismo sciistico (come se tutto il resto fosse a impatto zero) è sicuramente difficilmente tollerabile da parte di chi grazie al turismo bianco ha un reddito.
 
Qui però non si capisce il tuo punto.
Visto che si è rapallizzato il 90% delle coste, allora "cervinizziamo" il resto delle montagne che ci restano?
Non mi pare comunque che ci sia questo rischio. A parte pochissimi e contestati progetti (come il vallone cime bianche, o il mai realizzabile progetto di unione dei comprensori nord appenninici), la stragrande maggioranza degli investimenti pianificati si concentra nelle aree già oggi utilizzate per lo sci. E normalmente si protesta comunque. Magari perché la seggiovia nuova arriva 10 m più in alto della vecchia, o la linea leggermente diversa costringe a tagliare qualche albero, ma sempre all'interno del demanio sciabile. Ecco questo io lo trovo ridicolo.

Se un'area (vedi Cervinia - Zermatt, Valtournenche) è da decenni destinata alla pratica dello sci, e bene o male è così, trovo insensato bloccare investimenti all'interno di quell'area.

Diverso andare a creare dal nulla comprensori dove non c'è niente, come si faceva negli anni 70, ma sinceramente, corriamo questo rischio? Io non credo.
 
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