Le nuove frontiere dell’innevamento programmato

  • /
  • 14/11/2017
  • 4681

Non più solo cannoni ma un mix di teli geotessili, isolanti e snowfactory: è questa la ricetta delle località per garantire l’apertura delle piste.

Negli ultimi anni a causa delle stagioni avare di neve, specialmente nel periodo di novembre e dicembre dove c’è più richiesta di sci, si è visto un incremento degli investimenti sugli impianti di innevamento, intesi come generatori, tubazioni e bacini idrici per la raccolta dell’acqua.

Ventole innevamento programmato

Come è ben noto questa tecnologia è totalmente dipendente a due fattori: la disponibilità d’acqua e le temperature. Se per la prima si riesce tramite i bacini d’accumulo ad “immagazzinare” l’acqua durante l’autunno e l’estate, per la seconda non si può aggirare il problema in nessun modo. Infatti per poter azionare i generatori è indispensabile il giusto mix tra temperatura dell’aria, pressione atmosferica e umidità, grazie alla combinazione di questi tre fattori si può vedere i cannoni in funzione anche sopra lo zero termico e viceversa.

Tuttavia questo sistema evidenzia i suoi limiti soprattutto a inizio stagione quando i sempre più frequenti periodi di alta pressione impediscono il regolare innevamento, per questo motivo le località e le aziende del settore stanno proponendo soluzioni alternative.

 

Le macchine del Ghiaccio

Uno dei sistemi presenti da molti anni nel panorama alpino sono le macchine del ghiaccio, le più famose presenti a Zermatt (Svizzera) e Pitztal (Austria) dove sono utili ad aprire le piste fuori dal ghiacciaio, indispensabili per garantire i collegamenti sciistici.

Il funzionamento di queste apparecchiature consente la produzione di neve fino a 15 gradi e oltre, tuttavia va sottolineata la scarsa qualità del manto nevoso che è più simile a ghiaccio tritato, come si trova a fine stagione sulle piste da sci.

Snow Factory Technoalpin a Sölden

Attualmente le due aziende leader del settore, Technoalpin e DemacLenko, propongono soluzioni più avanzate e compatte, impianti all’interno del container modulari facilmente trasportabili e componibili in base alle esigente. Due località che hanno acquistato questo sistema sono Carezza e Sölden, la prima nella zona del passo Costalunga e la seconda sul Rettenbach per consentire l’innevamento della parte bassa della pista della Coppa del Mondo.

 

Snowfarming

Ben più interessante è la tecnica dello Snowfarming, procedimento grazie al quale si riesce a conservare grandi cumoli di neve da aprile fino all’autunno, consentendo così il completo innevamento di una pista da sci.

L’utilizzo più frequente è quello delle piste da fondo grazie alla minor richiesta di neve per aprire i tracciati, in Italia il caso più famoso è quello di Livigno dove a fine stagione si realizza un grande cumolo di neve ricoperto prima da trucioli di legno, con funzione da isolante, e poi da teli geotessili grazie ai quali vengono riflessi i raggi solari. A ottobre si riesce a mantenere fino al 70% della neve, quantità sufficiente per aprire il primo anello di pista da fondo già da dall'autunno.

Snowfarming a Livigno

Le potenzialità di questo sistema si possono apprezzare ancor di più nella località di Kitzbuhül dove la tecnica, ripetuta in diversi punti della skiarea, è del tutto simile a quella di Livigno con la differenza che al posto dei trucioli di legno si utilizzano pannelli isolanti per una resa maggiore. Questo ha consentito di aprire già da metà ottobre due piste da sci, ad intera larghezza, tra i 1600 e i 1800 metri di altitudine, quando su molti ghiacciai si fatica ad aprire tracciati ben più in quota.

La tecnica ha il vantaggio di essere a quasi impatto zero sull’ambiente perché non utilizza energia elettrica, acqua e non necessita di infrastrutture. Si differenzia con quella utilizzata sui ghiacciai, come il Presena, poiché in quest’ultimi casi i teli vengono adagiati direttamente sulla neve e consentono di conservare la neve stesa sopra il ghiacciaio; sistema dunque meno efficacie.

 

Non esiste quindi la soluzione unica per innevare le piste, ma quel che è certo è che nei prossimi anni si punterà sempre di più su questi sistemi per garantire l’apertura delle piste senza costi eccessivi.

 

articolo scritto da per SkiForum


Galleria 4 foto